Inside Tech – Svelato il segreto della RB9: ecco a voi il primo TC completamente legale
27 Novembre 2013 - 0:13
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vettel donuts gp brasile 2013Le prestazioni assolutamente strepitose della RB9 hanno destato più di qualche sospetto all’interno del circus della Formula Uno. Giancarlo Minardi, subito dopo il Gran Premio di Singapore, aveva lanciato una vera e propria bomba, che riguardava un presunto controllo di trazione installato nella Red Bull di Sebastian Vettel. Questa analisi derivava dal fatto che la vettura del tedesco emetteva un suono davvero strano in fase di accelerazione, un suono simile a un taglio di potenza. Ovviamente questa indiscrezione è stata amplificata e durante gli ultimi mesi si è cercato di capire che tipo di diavoleria aveva messo in atto Adrian Newey. Dopo l’ipotesi del taglio dei cilindri motore grazie alla sensibilità di Vettel, nella giornata di ieri il noto giornale “Autosprint” ha lanciato una vera e propria bomba che riguarda la vettura del quattro volte Campione del Mondo. Durante il finale di questa stagione la RB9 ha mostrato una trazione davvero pazzesca e, nella maggior parte dei casi, questa trazione consentiva al tedesco di infliggere pesanti distacchi anche in settori relativamente brevi.

VettelCosa si nasconde dietro questo dominio davvero imbarazzante? Ve lo spieghiamo subito. Qualche mese fa, in occasione del Gran Premio del Canada, la Red Bull (in collaborazione con la Renault) aveva cominciato a lavorare su un sistema in grado di gestire il pattinamento delle gomme (articolo). Un Traction Control che risultasse però legale agli occhi della Federazione. Proprio Motorsport Italia nel post GP aveva fatto notare uno strano andamento delle strisce gommate della vettura di Webber dopo un contatto con una Caterham. Lo scopo del sistema era quello di ovviare ai problemi dovuti alle mescole con carcassa in acciaio, cercando di trovare la miglior trazione possibile e di risolvere alcuni problemi legati al consumo delle gomme. Con il ritorno alla carcassa in kevlar la Renault aveva un pò abbandonato questo progetto, salvo poi riprenderlo in maniera abbastanza pesante nel post Gran Premio d’Ungheria. Una macchina aerodinamicamente perfetta, che non riusciva però a gestire nella maniera ottimale le mescole Pirelli, un fattore a cui la casa francese ha prestato tantissima attenzione durante la pausa estiva.

1459328_10152038091853633_783103401_nAl rientro, precisamente dal Gran Premio del Belgio, la Red Bull è risultata letteralmente imbattibile. Coincidenze? Non proprio.La prima applicazione pratica di questo sistema è avvenuta durante il Gran Premio di Singapore e i risultati, come ben sappiamo, sono stati davvero superlativi. La domanda è: come funziona questa ennesima diavoleria di Newey & Company? La RB9 sfrutta sia il ritardo di accensione, sia certe funzioni della cambiata. Tant’è vero che i passaggi di marcia del tedesco sono molto più rapidi rispetto a quelli degli altri piloti dello schieramento. L’uso dell’acceleratore della RB9 inganna l’elettronica del motore che, ovviamente, reagisce tagliando la potenza. L’elettronica avverte l’anomalia come una differenza eccessiva fra l’apertura della farfalla e la coppia erogata. Questo sistema, sfruttando anche la lunghezza delle cambiate, permetterebbe di tagliare i cilindri e quindi generare una trazione davvero spaventosa. Probabilmente in qualche modo entra in funzione anche la frizione, rimanendo sempre nei limiti della legalità. Giancarlo Minardi ci aveva quindi visto giusto quando nel post GP di Singapore aveva gettato il sasso nello stagno della RB.

06.09.2013- Free Practice 1, Sebastian Vettel (GER) Red Bull Racing RB9Questo sistema spiegherebbe quindi il borbottio della RB9 del tedesco durante il Gran Premio di Singapore. Secondo Alberto Antonini, nella telemetria di Vettel questo “particolare” sarebbe ben evidente visto e considerato che nelle accelerazioni in uscita dalle curve, la coppia e la potenza del motore subiscono un brusco taglio, particolare che permette alla Red Bull di non sbandare in fase di uscita. Si spiega quindi il motivo della trazione perfetta della Red Bull durante le ultime qualifiche bagnate di Interlagos. Mentre i vari Hamilton, Rosberg, Alonso e Webber remavano contro la propria vettura all’uscita della S Senna, Vettel riusciva a gestire in maniera ottimale la propria vettura. Come mai il numero 2 della Red Bull non ha sfruttato questo sistema? Per una pura questione di stile di guida. L’australiano gradisce dei rapporti che stonano con la composizione del sistema. Non stiamo parlando di un semplice TC perchè all’interno della vettura non sono presenti sensori, ma di una serie di passaggi che permettono di riprodurre il suo effetto. Usando una terminologia moderna potremmo definirlo un Virtual TC perchè, materialmente, non lascia traccia all’interno della macchina.

Red BullAgli occhi del Regolamento tutto questo processo risulta regolare visto e considerato che la trazione è generata da un’avaria del sistema. Anche la stessa Ferrari è a conoscenza di tutto ma, come tante altre scuderie, non riesce ancora a capire come il motore Renault riesca a replicare questo effetto. Che dire, siamo davanti all’ennesimo colpo di genio in casa Red Bull. Come finirà tutta questa storia? Non si sa, ma resta il fatto che la casa di Milton Keynes potrebbe godere di un enorme vantaggio anche la prossima stagione. Come sempre i Regolamenti della FIA chiudono porte e aprono letteralmente dei portoni.