Nella giornata di oggi, dopo l’annuncio eseguito ieri dal team Force India, anche la Williams ha voluto diffondere un render 3D di quella che sarà la vettura che nel 2014 verrà affidata a Felipe Massa e Valterri Bottas. Una monoposto dalle linee molto semplici che ha però sorpreso quasi tutti gli appassionati legati al mondo della Formula Uno. Come da previsione, infatti, la FW36 ha messo in mostra un musetto alquanto particolare, con delle linee molto inedite e con una forma abbastanza sorprendente. La nuova monoposto firmata da Pat Simonds presenta infatti il muso che tutti quanti hanno imparato a conoscere col termine “formichiere”. Una soluzione anticipata da Autosport e che durante l’ultimo inverno ha fatto parecchio discutere, soprattutto per quello che riguarda la sua forma estrema. Questa impostazione di muso, secondo molti addetti ai lavori, verrà riproposta da parecchi team per uno scopo puramente prestazionale: questa forma, infatti, potrebbe aumentare la portata d’aria passante sotto la vettura e quindi generare un netto aumento del carico aerodinamico. Ovviamente parliamo di valori molto distanti da quelli generati durante le stagioni passate.
Le normative riferite alla stagione 2014 risultano molto restrittive su quello che riguarda l’intero ambito aerodinamico e quindi, ogni scuderia, cercherà di concentrare il proprio lavoro sullo sviluppo aerodinamico delle vetture. Chi riuscirà a portare avanti un buon lavoro di sviluppo sul motore e una evoluzione aerodinamica sulla parte telaistica, con ogni probabilità, avrà tutte le carte in regola per mettere in pista una vettura performante e affidabile. La domanda sorge quindi spontanea: perchè la Williams ha deciso di progettare un muso dalle forme così strane? Nelle prossime righe vi riporteremo tutte le motivazioni che, con ogni probabilità, hanno spinto la scuderia inglese ad adottare un muso a “formichiere”. Come sappiamo bene il regolamento 2014 impone a tutte le squadre di adottare un muso molto basso nelle monoposto 2014, una scelta molto chiara che punta ad abbassare il volume d’aria passante sotto la scocca della vettura. Nelle ultime stagioni gli ingegneri, per recuperare carico aerodinamico, hanno preferito aumentare l’altezza da terra del muso, creando quindi dei veri e propri tunnel sotto il muso della vettura. Basti pensare al disegno dell’ultima F138, con quella enorme bocca generata dall’altezza del muso.
L’abbassamento dei musi bloccherà in maniera molto netta questa tendenza, imponendo ai team una linea molto più bassa che, in teoria, non permetterà alle squadre di generare carico tramite i flussi passanti sotto la vettura. Abbiamo detto bene, in teoria, perchè il muso a “formichiere” è studiato proprio per bypassare questa normativa. Il muso a formichiere, rispetto a un classico muso basso, grazie alla sua forma a punta riuscirebbe a far passare una maggiore quantità d’aria verso il T-Tray della monoposto. La sua forma a V permetterebbe alle scuderie di lasciare più aree libere sotto la parte anteriore della vettura, permettendo così un flusso più lineare verso il retrotreno della vettura. Ovviamente, ripetiamo, parliamo di valori molto distanti da quelli generati durante la scorsa stagione, ma in un campionato ricco di novità come quello del prossimo anno anche il piccolo centesimo può regalare un vantaggio non indifferente. Oltre alla Williams, anche la Caterham dovrebbe adottare questa tipologia di muso. Dagli scatti fotografici dei crash test pubblicati dalla stessa scuderia sui social network, si evince chiaramente una forma di “muso di delfino” stampata sulla parete di impatto.
Anche la stessa Force India potrebbe aver adottato una soluzione simile, ma prima dei test di Jerez non avremo nessuna certezza in merito. Non ci resta che aspettare e vedere chi deciderà di adottare questa soluzione, anche se una cosa è certa: ci avviamo sempre di più verso una Formula Formichiere.