Ormai è un classico, la domanda che quasi tutti gli appassionati si pongono durante la visione di una qualsiasi sessione di Free Practice. Con la salita in cattedra dell’aerodinamica e la diminuzione totale delle ore di test, le scuderie sono costrette a testare i propri elementi aerodinamici direttamente nei week-end, sacrificando alcune volte anche il lavoro di set-up della vettura in base al tracciato per intervenire su alcuni particolari o svolgere un lavoro di sviluppo aerodinamico. Molte volte i telespettatori a casa si ritrovano a vedere cose che nel passato venivano effettuate solamente durante i test, un lavoro nascosto di finitura della propria vettura. Da qualche anno a questa parte è abituale vedere durante le FP auto che scendono in pista completamente ricoperte di vernice verde, una sostanza che viene posta nelle parti “calde” aerodinamiche dell’auto come diffusore, ali e fiancate. Ingegneri che lavorano a stretto contatto con queste vernici, scattano foto e scrutano per bene queste parti che si ritrovano completamente verdi. La domanda sorge spontanea: cos’è questa sostanza verde? Come si chiama? Da cosa è formata e che funzione ha?
La sostanza chimica in questione prende il nome di Paraffina. E’ stata scoperta nel 1829 da Reichenbach, precisamente durante alcuni studi sul catrame di legno. La “sostanza verde” in realtà si presenta come una massa cerosa, insolubile in acqua e dalla colorazione bianca. E’ una miscela di idrocarburi solidi le cui molecole presentano catene con più di venti atomi di idrogeno e di solito è ricavata dal petrolio. Nel caso specifico dell’utilizzo in F1 prende la colorazione verde per avere una maggiore visibilità, un maggiore contrasto all’occhio umano dato che con la sua colorazione naturale sarebbe quasi impossibile notarla nelle parti della vettura. La funzione di questa sostanza è una e una sola: rilevare i flussi aerodinamici nella vettura. Gli ingegneri ricoprono le parti calde della vetture per rilevare l’andamento dei flussi su di esse, svolgendo un lavoro di verifica delle masse d’aria che scivolano su determinate parti dell’auto. Non a caso è specialmente utilizzata nelle ali (anteriori e posteriori), nel diffusore (zona nevralgica della vettura) e nel cofano motore.
La paraffina non è usata solamente in F1, ma possiamo notare il suo utilizzo anche nel surf in alcuni tipi di scioline. Nel surf la sostanza viene stese sulla tavola da surf prima di entrare in acqua, questo per far sì che il surfista non scivoli nella superficie liscia e bagnata della tavola. Anche in questo caso si utilizzano diverse colorazioni in base all’utilizzo. Nelle scioline invece viene spalmata sul lato degli sci per aumentarne la capacità di scivolamento sulla neve. Viene utilizzata quindi per migliorare le prestazioni dello sci, cercando di ottenere quindi maggiori velocità. L’utilizzo della paraffina non è comunque solamente legato all’impiego sportivo dato che possiamo trovarla anche nella fabbricazione delle candele, nella fabbricazione di imballaggi impermeabili, nell’industria della gomma e anche in campo alimentare dato che possiamo trovarla anche nel processo di fabbricazione del caciocavallo (le forme vengono immerse in una bacinella d’acqua contenente paraffina che crea un sottile strato trasparente che li rende nel tempo protetti da muffa e umidità). La paraffina è molto usata nella cosmetica, soprattutto nel suo stato liquido.
Famosa anche la “prova del guanto di paraffina”. Questo tipo di processo viene eseguito dalla polizia sulle persone indiziate di avere sparato, per accertare se hanno effettivamente fatto uso di un’arma da fuoco. La prova consiste nell’applicare alle mani dell’indiziato uno strato di paraffina bianca che successivamente verrà analizzata tramite alcune analisi chimiche. Queste analisi consentono di rilevare eventuali traccie di polvere da sparo. Come possiamo notare questa sostanza è davvero diffusa e trova davvero tantissimi utilizzi. Da notare comunque come la paraffina non sia una sostanza benefica alla nostra salute. Diversamente dalle frazioni più raffinate (petrolato bianco) impiegate nei preparati cosmetici e farmaceutici, le frazioni meno raffinate destinate a impieghi industriali (come può essere ad esempio il lubrificante) possono contenere residui cancerogeni e pertanto solo a queste frazioni industriali l’UE ha applicato la frase di rischio R45 con la nota N. Cosa significa tutto questo? Significa che questa sostanza, assunta in una determinata maniera può provocare il cancro.
La credevamo tanto distante, mentre la “sostanza verde” è più vicina a noi di quanto possa sembrare. Non ci resta che aspettare e vedere in quale altro ambito verrà usata la paraffina.