Per la seconda volta consecutiva la Gran Bretagna è rimasta fuori dal calendario della World Series by Renault. La fucina di talenti portata avanti dalla Renault non fa tappa in Inghilterra da ben due anni e secondo Autosport questa assenza verrà ben presto appianata. Secondo Patrice Ratti, CEO di Renault Sport, il Gran Premio di Gran Bretagna potrebbe ben presto tornare a far parte del calendario della WSR, precisamente dal 2015. L’ultima tappa della serie in Inghilterra è ormai datata 2011 (in quel caso la WSR era un evento di supporto del mondiale Endurance) e secondo molti addetti ai lavori la questione “Gran Bretagna” è la prima voce nell’agenda degli organizzatori del campionato. Negli ultimi anni la divisione UK di Renault Sport ha preferito investire sui festival della velocità, diminuendo quindi l’interesse nei confronti della WSR 3.5. In molti si aspettavano un inserimento dell’Inghilterra già dalla prossima stagione, salvo poi notare che le uniche modifiche apportate al calendario si riferiscono al Nurburgring (che sostituisce il Red Bull Ring) e al Circuito di Jerez (entrato in sostituzione del Montmelò).
Ecco le dichiarazioni di Patrice Ratti: “Stiamo cercando di mettere in piedi un accordo tra noi e la società che potrebbe organizzare la nostra tappa in Inghilterra. Abbiamo discusso con Renault UK Managing Director e abbiamo pensato che un possibile inserimento nel 2015 non è da escludere. Torneremo nel Regno Unito, bisogna solo decidere quando. Si tratta di una trasferta abbastanza costosa ma siamo abbastanza certi di poter supportare le spese”. Oltre all’Inghilterra, gli organizzatori sperando di poter ampliare i proprio orizzonti anche al di fuori dell’Europa. Gli organizzatori vorrebbero infatti esplorare nuovi mercati, ad esempio Russia e Brasile, senza però intaccare le finanze delle scuderie. Ecco l’opinione di Patrice Ratti in tal senso: “Non sono previsti grandi cambiamenti durante la prossima stagione. Vorremo esplorare nuove mercati, ad esempio Russia o Brasile, però abbiamo bisogno di trovare fondi. Ci stiamo guardando attorno e sicuramente cercheremo di fare qualcosa. In ogni caso non ci muoveremo dall’Europa senza aver prima studiato un metodo di gestione dei costi per le scuderie“.
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