INDIANAPOLIS – Più forte delle pace car che hanno sconvolto i piani di tutti. Più forte di un lavoro della sua pit crew non proprio eccelso. Più forte delle migliori strategie degli altri. Simon Pagenaud al momento è l’uomo da battere della IndyCar, perché capace di vincere anche quelle gare che possono sfuggire di mano a un pilota.

Pagenaud è stato sempre il pilota più veloce in pista, ma dopo il primo pit stop è rimasto dietro a Kimball, e dopo il secondo sotto pace car dietro a Daly, Castroneves e Hinchcliffe. Poco male, perché il pilota del team Penske prima ha scavalcato Kimball, nella ripartenza sotto caution si è subito sbarazzato di Hinchliffe, poi ha allungato il suo stint quel tanto che bastava per tornare in pista da leader dopo l’ultima sosta. Da lì in poi il francese ha tenuto un ritmo insostenibile per gli avversari ed è andato a prendersi la terza vittoria consecutiva.

Penske gioisce anche per il secondo posto di Castroneves, che ha sfruttato al meglio la safety car causata dai problemi tecnici di Bourdais per tornare nelle posizioni di vertice, restandoci fino alla fine. Terza posizione per James Hinchcliffe, tornato a podio sulla pista in cui un anno fa rischiò la vita in un incidente durante le prove libere della 500 Miglia di Indianapolis.

Ai piedi del podio uno straordinario Graham Rahal, che partito ventiquattresimo ha rimontato diverse posizioni, e scegliendo la strategia vincente di anticipare i suoi pit stop, potendo così avvantaggiarsi nel momento in cui c’è stata la caution dovuta alla vettura di Bourdais ferma a bordo pista. Rahal ha preceduto sul traguardo Kimball, sempre veloce ma anche troppo esuberante, e Daly, bravissimo a sfruttare l’assist della caution. A chiudere la top ten Dixon, Montoya, Hunter-Reay e Rossi. Buona gara per il rientrante Spencer Pigot, che ha chiuso il Gp di Indianapolis in undicesima posizione.

Corsa da dimenticare per Will Power, che nelle fasi iniziali della gara è finito in testacoda mentre stava lottando con Alexander Rossi. Il pilota del team Penske non ha poi più trovato il passo giusto, e ha chiuso anonimamente in diciannovesima posizione. Male anche Hawksworth, ventesimo, nonostante partisse molto in alto. GP di Indianapolis da archiviare subito per Borudais e Kanaan, protagonisti di un contatto al via che li ha tolti subito di mezzo. Bourdais poi è tornato in corsa, ma sulla sua DW12-Chevrolet si è verificato un problema tecnico che lo ha costretto a parcheggiare sull’erba e ha provocato la caution che ha rimescolato la gara.

Archiviato il GP di Indianapolis, la Indycar ora entra nella ufficialmente nella Road To Indy 500, con la storica edizione numero 100 della 500 Miglia di Indianapolis ormai alle porte.

CLASSIFICA DEL GP INDIANAPOLIS