Il mitico tracciato di Watkins Glen, messo in calendario per sostituire il Gran Premio di Boston, ha dato vita ad una gara emozionante sotto alcuni punti di vista. Per la prima posizione non c’è storia, Scott Dixon che aveva stracciato ogni tipo di record nelle qualifiche, ha vinto anche la gara rifilando un distacco di 16 secondi su Josef Newgarden e oltre 20 ad Helio Castroneves. Lo stesso pilota brasiliano sembrava l’unico che potesse impensierire Dixon per la vittoria, nel corso della fasi finali. Il pilota del Team Penske aveva rimontato fino ad arrivare ad un secondo di ritardo del neozelandese, salvo rientrare ai box per uno splash and go per affrontare gli ultimi chilometri della gara.
Quarta posizione per Conor Daly seguito a ruota da Sebastien Bourdais che ha rimontato dall’ultima posizione dopo essere finito in testa coda al primo giro nel grande caos che ha visto coinvolti anche Kimball, Montoya, Chilton e Aleshin. Sesto è Charlie Kimball che ha bruciato sul finale Simon Pagenaud. Il francese sembrava essere in netta difficoltà negli ultimi giri, ma stava attuando solo un risparmio di carburante per arrivare alla fine. I pit di Rossi, Chilton e lo stesso Kimball lo avevano fatto rimontare fino al sesto posto, perso a pochi metri dalla fine. Il leader della classifica, dopo una qualifica non eccellente, si è reso protagonista di una partenza formidabile che lo ha portato a scalare posizioni ritrovandosi a lottare per il secondo posto con Will Power già dopo 3 curve. Rossi, Enerson e Chilton chiudono la top ten.
Al di fuori delle prime dieci posizioni tanti nomi importanti a partire da Carlos Munoz seguito dal team mate Marco Andretti e quindi da Juan Pablo Montoya, con un altra gara totalmente anonima, per finire con la terza delle vetture di Andretti, quella di Ryan Hunter-Reay arrivato alla sua 200a apparizione in IndyCar.
Gara sfortunata per Tony Kanaan che ha quasi sempre lottato per il secondo posto insieme a Power e Pagenaud, prima di desistere alla rottura di un braccetto della sospensione posteriore destra. Questo inconveniente ha costretto il brasiliano a rientrare i box e perdere due giri prima di poter tornare in gara. Ancora più sfortunato Will Power buttato fuori da Charlie Kimball nel corso del 39° giro. Dopo il sorpasso dell’australiano, il pilota del team di Chip Ganassi ha tentato un fallimentare incrocio di traiettoria che ha portato Power dritto contro le barriere. Con questo ritiro aumenta di 15 punti il suo ritardo nei confronti del compagno di squadra e rivale in campionato Simon Pagenaud. Tra i ritirati anche Graham Rahal dopo un contatto in curva 1 con, anche in questo caso, Charlie Kimball che lo ha spedito dritto contro il muro di gomme. Poco prima il primo ad abbandonare è stato Mikhail Aleshin, vittima dell’esplosione della gomma posteriore sinistra che gli ha fatto chiudere la gara dopo solo 15 giri.
Tra due settimane il gran finale della IndyCar 2016 con la sfida tra Simon Pagenaud a 555 punti seguito da Will Power a 507. L’atto finale della stagione si terrà sul circuito di Sonoma in cui lo scorso anno sia Will Power sia il favorito Juan Pablo Montoya (entrambi del Team Penske) persero il campionato per un contatto tra loro, regalandolo a Scott Dixon. Per fortuna di Roger Penske, quest’anno la vicenda si risolverà in casa. Appuntamento quindi al 18 di settembre per la tappa californiana.