Dal 2012 in Indycar non vige più una situazione di monopolio per quanto concerne i motori: con l’arrivo dei V6 Turbo la serie americana, che dal 2006 al 2011 aveva visto in Honda l’unica casa a fornire i propulsori, ha aperto le porte anche a Chevrolet e Lotus. Tramontata quasi subito l’esperienza Lotus, Chevrolet e Honda si sono scontrate per le vittorie di gare e campionati in una situazione di equilibrio tecnico, ma nella passata stagione la Chevrolet ha fatto un passo in avanti rispetto ai rivali giapponesi, e con gli aerokit 2015 il vantaggio dei motorizzati Chevy pare addirittura aumentato.
Dato che Honda ha un contratto in scadenza con la Indycar al termine del 2015, molti addetti ai lavori si sono chiesti se verrà prolungato o se Chevrolet diventerà il fornitore unico. Steve Eriksen, COO dell’Honda Performance Development, ha smentito i più scettici, e si è detto molto fiducioso sulla permanenza della Honda in Indycar. “Se mi chiedete quanto sia alta la probabilità che Honda resiti in Indycar e prolunghi il contratto, rispondo che sono molto alte,” ha confidato Eriksen all’Indianapolis Star. Honda inoltre sta lavorando per migliorare i suoi aerokit, che hanno palesato alcune difficoltà di accoppiamento con l’avantreno della DW12.