La IndyCar è rimasta favorevolmente colpita dai riscontri ottenuti dall’aeroscreen nel giorno del suo debutto in pista. Giovedì Scott Dixon ha battezzato per la prima volta il sistema di protezione della testa del pilota, percorrendo dei giri sull’ovale dell’ISM Raceway di Phoenix, dove nei due giorni successivi la IndyCar ha svolto un’importante sessione di test collettivi. Il pilota del team Ganassi non ha accusato cali di visibilità dovuti all’installazione dell’aeroscreen sulla sua DW12, e ha dato parere positivo alla soluzione di sicurezza progettata dalla PPG.
Jeff Horton, direttore del lato ingegneristico e di sicurezza della IndyCar, ha confidato ad Autosport le sue impressioni sul primo test del windscreen. Pur approvando i dati ottenuti nel test e il lavoro svolto dai tecnici di IndyCar, Dallara e PPG, Horton ha riconosciuto che devono ancora essere apportati dei correttivi sull’aeroscreen e sulla vettura, così da risolvere alcune piccole criticità emerse nei giri compiuti da Dixon.
“L’aeroscreen ha probabilmente superato le nostre aspettative – ha detto Horton – Dixon ha detto che non ci sono stati grandi problemi. Come avevamo anticipato, lo schermo impedisce che i flussi d’aria arrivino al casco, perciò può darsi che a un certo punto il cockpit diventi molto caldo. Grazie agli studi fatti col CFD siamo giunti a questa conclusione, e abbiamo appreso che ci sarà un po’ di buffeting del casco su alcuni dei circuiti più veloci della IndyCar, perché non arriverà aria in corrispondenza del casco. Per risolvere questo problema, forse ci sarà bisogno di pompare dell’aria nel cockpit”.
Dixon ha inoltre rilevato una piccola distorsione d’immagine nell’aeroscreen, ma al riguardo Horton ha assicurato: “Questo era solo il prototipo, e la PPG non ha ancora realizzato il modello finale. Dixon ha trovato una piccola area nella quale c’era una distorsione di visuale, ma è una porzione veramente piccola. Siamo sicuri che questa criticità sarà risolta quando la PPG darà alla luce l’aeroscreen definitivo. Questo è un prototipo, ne abbiamo due in realtà, e quando PPG li ha costruiti, hanno realizzato una struttura di montaggio, e lo sfondo aveva una sezione trasversale fatta in modo da poter vedere qualsiasi deformazione mentre guardi attraverso il vetro. Abbiamo tagliato una delle parti nella zona anteriore, ma ne è uscita un’altra leggermente a sinistra che Dixon ha individuato. Nel prodotto finale tutti i problemi saranno risolti. Quando realizzeranno uno stampo in alluminio lavorato nel modo giusto, lo spessore sarà costante al 100%”.