INDIANAPOLIS – Simon Pagenaud pare aver davvero trovato il feeling giusto con l’ovale di Indianapolis. Dopo aver ottenuto la prima pole in carriera alla 500 Miglia di Indianapolis, il francese è risultato il pilota più veloce anche nella quinta sessione di prove libere. Nell’ultimo dei suoi 88 giri percorsi, Pagenaud ha stampato la miglior prestazione di giornata in 39.3975, girando a una velocità media di 228,441 miglia orarie.
Seconda posizione per Newgarden, che completa un uno-due Penske. Il campione IndyCar 2017 si è avvicinato molto alle prestazioni del suo compagno di squadra, ma gli è rimasto dietro di 29 millesimi. Buona terza posizione per Hinchcliffe, miglior pilota fra i motorizzati Honda. Superata la paura di non riuscire a qualificarsi alla 500 Miglia di Indianapolis per il secondo anno consecutivo, Hinchcliffe ha mostrato di avere un buon passo in condizioni di traffico, condizione necessaria per permettergli di rimontare dalla trentaduesima posizione.
Giornata positiva per Dixon, che il sabato non ha mai avuto il ritmo per inserirsi fra i primi nove piloti. Il pilota del Chip Ganassi Racing ha accusato meno di un decimo di distacco da Pagenaud, e la sua monoposto è parsa molto più bilanciata che negli altri turni di prove libere e ufficiali. Quinto tempo per Rossi, il più rapido fra i piloti di casa Andretti, davanti a un sorprendente Kimball, unico qualificato alla corsa del Carlin Racing dopo le eliminazioni nel Bump Day di O’Ward, Chilton e Alonso, che correva con una McLaren costruita e messa a punto con la consulenza della struttura di Trevor Carlin.
Ottavo tempo per Power, mentre l’Ed Carpenter Racing si è “nascosto”, preferendo provare il ritmo gara e percorrendo con tutti e tre i suoi piloti tanti giri in condizioni di traffico. Carpenter si è fermato in quindicesima posizione, Pigot in diciassettesima e Jones in trentesima.
Da segnalare che Kanaan, oltre ad aver colto l’undicesima posizione, ha percorso quattro giri con la macchina di Leist per fare delle prove di comparazione fra gli assetti. Ericsson è stato l’unico pilota a commettere un errore, perdendo leggermente il controllo della sua vettura mentre si trovava nel traffico e finendo per toccare il muro con la ruota posteriore destra.