INDIANAPOLIS – L’Ed Carpenter Racing è un team che va sempre tenuto in considerazione alla 500 Miglia di Indianapolis, e nel terzo giorno di prove la compagine statunitense di proprietà del pilota Ed Carpenter ha voluto rimarcare che dispone di vetture competitive e darà del filo da torcere agli avversari più quotati nella gara più importante della IndyCar.
Ed Jones, part timer dell’Ed Carpenter Racing, è stato l’autentico mattatore delle prove libere del giovedì, strappando il miglior tempo sia in condizioni di traffico che sul giro secco senza l’utilizzo di scie. Il campione Indy Lights 2016, reduce da una buona prestazione nel GP di Indianapolis, è riuscito a percorrere l’ovale a una velocità media di 227.843 miglia orarie (circa 366 km/h, ndr) sfruttando una scia e a 224.957 miglia orarie (circa 354 km/h, ndr) senza usare il traino di una monoposto davanti a lui. I tempi di Jones sono stati leggermente più lenti rispetto ai migliori crono dei primi giorni di prove a causa di condizioni atmosferiche avverse, con temperature più fredde e un vento più intenso rispetto ai giorni precedenti.
Buoni riscontri per Sato. Il vincitore del GP dell’Alabama, dopo due giornate senza particolari acuti, si è messo in evidenza strappando il secondo tempo di giornata davanti a Veach, il migliore fra i piloti dell’Andretti Autosport. Quarta posizione per Bourdais, davanti a Herta, miglior rookie e ancora una volta velocissimo a dispetto della scarsa esperienza su ovale. Il pilota dell’Harding-Steinbrenner Racing ha preceduto Karam e Kaiser, che continua a tenere in alto il Juncos Racing, squadra in crisi di budget. Ottavo Pigot, che però ha ottenuto la seconda miglior prestazione senza l’ausilio di scie.
Alcuni dei piloti più forti della IndyCar si sono un po’ nascosti, e non hanno cercato il tempo a effetto. Uno di questi è Dixon, ieri nono. Stesso discorso vale per Pagenaud, Power, Newgarden e Rossi, rispettivamente decimo, quattordicesimo, ventunesimo e ventiduesimo.
Penultima posizione per Rosenqvist, finito a muro mercoledì. Lo svedese del Chip Ganassi Racing è riuscito a percorrere 41 giri grazie all’eccellente lavoro dei suoi meccanici, che hanno preparato a tempo di record una nuova monoposto dopo che la prima era rimasta gravemente danneggiata nell’incidente nelle seconde libere. Peggio è andata ad Alonso, che ha perso tutta la terza giornata di prove: lo spagnolo non ha compiuto neanche una tornata. Nel crash di mercoledì il pilota della McLaren ha danneggiato anche il motore oltre al telaio, e la necessaria sostituzione del propulsore ha comportato un allungamento delle operazioni di preparazione della monoposto che ha reso impossibile al due volte campione del mondo di partecipare alle prove del giovedì.
Da segnalare che la sessione di prove di ieri è stata interrotta per diversi minuti da un bruttissimo incidente che ha coinvolto O’Ward. Il pilota del Carlin Racing si è girato all’entrata di curva 2 ed è andato a sbattere violentemente contro il muro. Fortunatamente il messicano non ha riportato alcuna conseguenza fisica nell’impatto e tornerà in pista nelle prove odierne.
(Articolo di Andrea Righi)