Dopo anni all’insegna del nazionalismo, la IndyCar sta provando nuovamente a espandere i propri orizzonti e in queste settimane i vertici della serie stanno prendendo seriamente in considerazione la possibilità di organizzare due gare nel 2020 al di fuori dei confini nord americani. La trattativa più concreta è quella tra la contea australiana di Queensland e la IndyCar per il ritorno della serie Stars & Stripes a Surfers Paradise, circuito che ha fatto da cornice per quasi due decadi alle gare dell’allora CART.
Nelle ultime ore è però riemerso con vigore lo scenario di un ritorno della IndyCar in Brasile. Sebbene la IndyCar non abbia più disputato dei gran premi in terra carioca dopo il 2013, le gare americane hanno sempre avuto un buon seguito, e la televisione brasiliana è impegnata in prima linea a sostenere sia dal punto di vista mediatico che finanziario Tony Kanaan e Matheus Leist, piloti dell’AJ Foyt Racing. I contatti tra i rappresentanti della IndyCar e alcuni potenziali organizzatori ci sono.
Tuttavia le ultime 24 ore hanno generato un piccolo giallo intorno alla prospettiva di un nuovo approdo della serie statunitense in Brasile. Marcelo Crivella, sindaco di Rio de Janeiro, sul suo profilo ufficiale di Twitter ha sbandierato ai quattro venti la notizia del ritorno della IndyCar in Brasile, con una gara che verrà corsa al ‘Sambodromo’ di Rio. Crivella ha scritto: “Sono qui con gli promoter della IndyCar che organizzeranno una gara nel 2020 al Sambodromo. Ho avuto modo di assistere alla realizzazione del progetto. Pubblicherò altre notizie riguardanti la gara che vogliamo fare a Rio. E’ un grande evento per la città e attirerà molti turisti”.
Peccato che l’annuncio del sindaco di Rio de Janeiro sia una fake news. Le figure apicali dell’organigramma IndyCar sono letteralmente cadute dalle nuvole una volta apprese le dichiarazioni di Crivella. Mark Miles, CEO della Hulman & Company che gestisce la IndyCar, ha detto di non sapere nulla di una gara a Rio de Janeiro. Anche un portavoce della IndyCar, intercettato da Racer.com, ha negato tutto, spiegando che la categoria è sì interessata a tornare a correre in Brasile, ma non ha ancora intavolato delle trattative concrete con nessuno. Rio de Janeiro sta facendo tutto da sola.
Recebi hoje os organizadores da Fórmula Indy Americana. Os carros da Indy Rio 2020 vão percorrer trechos do Sambódromo e da Avenida Presidente Vargas. O público poderá acompanhar a prova de perto. A estimativa é que o evento gere 5 mil empregos provisórios. #CrivellaPrefeito pic.twitter.com/dPSsmfzU0o
— Marcelo Crivella (@MCrivella) 7 novembre 2018