Il trasporto, l’organizzazione e la logistica sono parte integrante di un fine settimana di successo per qualsiasi manifestazione sportiva. Grazie ad alcuni dati forniti dal team Monster Yamaha Tech3, andremo a scoprire alcune procedure legate a questo argomento: un aspetto nascosto, che si svolge molto prima dell’accensione dei prototipi in corsia box, ma vitale per il corretto svolgimento di una gara di MotoGP.
Il fatto che il Campionato Mondiale 2014 si apra con tre ‘Flyaway races’, cioè tre trasferte extra europee (Qatar, America e Argentina), rende necessario che tutte le attrezzature del team debbano essere imballate in capienti ma robusti flight cases, in modo da inviare tutto il materiale a destinazione. L’organizzazione delle spedizioni di queste casse è facilitato dalla collaborazione con il partner ufficiale del Campionato, la SEL (Sports & Events Logistics), che cura il trasporto logistico dei team del Motomondiale dal 1996.
Tutte le squadre caricano moto, cerchi, strutture box, ricambi, attrezzature dei piloti e tutto ciò che è necessario in appostiti flight cases. Ogni cassa è adatta alle esigenze specifiche ed in base al contenuto sarà adeguata in dimensioni e sicurezza.
Nello specifico il Tech3 Racing Moto2 Team imbarca circa 2.500 kg di materiale distribuiti in 7 flight cases, mentre il team Monster Yamaha Tech3 MotoGP utilizza 25 casse per un totale di 8200 kg di peso. Generalizzando si può dire che più grande è il team, maggiore è il quantitativo di materiale in volo. Le strutture “Factory” della MotoGP potenzialmente si servono di 40-50 flight cases contro i 3 utilizzati da una squadra di Moto3 con due piloti. Una volta completato il lavoro in sede, i camion trasportano l’occorrente dal quartier generale della squadra verso l’aeroporto. Le casse vengono poi caricate su aerei appositamente assegnati, che trasportano le attrezzature nel paese dove si svolgerà la gara. Una volta atterrati, i flight cases saranno trasferiti immediatamente al circuito tramite camion, dove verranno presi in consegna dai team. Al termine della corsa, tutto il materiale viene riposto nelle casse e trasferito all’aeroporto, pronto a volare verso la prossima gara d’oltreoceano. Quando si viaggia da una gara all’altra, si cerca di raggruppare il più possibile le attrezzature, in modo da contenere i costi. 320 sono le tonnellate di materiale che si accumulano durante le trasferte extra europee: il numero complessivo dei flight cases del Motomondiale ammonta a 600 unità mentre sono 200-300 quelli della Dorna. Le casse vengono caricati in tre aerei cargo, uno per la MotoGP, uno per Moto2/Moto3 e uno per Dorna. Altri prodotti, come il carburante e le gomme, viaggiano via mare e vengono spediti 2 o 3 mesi prima della disputa della gara.
Per quello che riguarda gli appuntamenti europei, i team del Motomondiale utilizzano i propri camion per il trasporto delle moto e delle attrezzature. La squadra di Herve Poncharal, presente sia in Moto2 che in MotoGP, usa sei bilici: due sono per il team MotoGP e contengono le moto di Bradley Smith e Pol Espargarò, oltre ai ricambi e la struttura dei box; un ulteriore camion contiene ogni necessità per il team Moto2 mentre i restanti tre biblici trasportano l’hospitality ed i servizi (compresi i prodotti alimentari) per poter accogliere la squadra, i piloti, nonché ogni ben di Dio per gli ospiti.
Nel suo complesso il circus del Motomondiale è costituito da 160 veicoli, che se vengono posti in fila indiana avrebbero una lunghezza di circa 3 km. Un numero di bilici notevole, specie se si considera che sono diretti tutti verso lo stesso circuito. Lo studio del loro posizionamento nel paddock inizia due mesi prima dell’arrivo dei camion, che arriveranno esattamente una settimana prima dell’avvio della gara.
La preparazione e l’allestimento del paddock inizia il Martedì mattina, quando all’unità hospitality è concesso l’ingresso in autodromo ed è autorizzata l’installazione. Solo nel pomeriggio i camion che contengono il materiale per la gara sono autorizzati a posizionarsi nel retro box. Una volta che le mega strutture per gli ospiti sono state allestite, i box montati ed i camion tutti parcheggiati, allora il Paddock è uno spettacolo affascinante da vedere: si tratta di una superficie di circa 40.000 metri quadri abitata da 2000 persone tra piloti, membri dei team, giornalisti e personale dell’autodromo, ed è capace di consumare, durante un weekend di gara, più energia elettrica di un intero paese.