Il Campionato Europeo Superstock 600 visto da Davide Stirpe
26 Novembre 2015 - 21:15
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Scorrendo la classifica finale del Campionato Europeo della Superstock 600 2015 spicca il nome di uno dei piloti più promettenti del panorama internazionale: Davide Stirpe. Grazie all’apporto della Scuderia Maran.ga. Racing di Alberto Marangoni, il giovane talento romano, classe ’92, ha concluso la sua prima stagione nella serie continentale in ottava posizione, cogliendo un podio nel penultimo round stagionale a Jerez de la Frontera, in Spagna. Messosi in luce nei trofei Honda, prima nel trofeo RS125Gp e poi nella CBR 600 RR Cup, Stirpe ha concluso la stagione agonista 2015 andando a punti in tutte le gare della serie eccetto Imola, dove un inconveniente tecnico lo ha privato di un possibile piazzamento sul podio. Spento il motore della fida Kawasaki ZX-6R #63, per il 23enne cresciuto nel quartiere della Borghesiana è ora tempo di tracciare un bilancio della stagione appena conclusa e di guardare con ottimismo al 2016.

Prima esperienza nella serie continentale della Stock 600. Come giudichi il tuo 2015?

A mio parere è stata una stagione positiva. Sia per me che per il Maran.ga. Racing è stato il primo anno nell’Europeo e come prima esperienza non è andata affatto male. Avendo a disposizione due turni di prove libere e poi subito le qualifiche, il weekend scorre molto velocemente e c’è poco tempo per pensare a come intervenire sulla moto. Ogni sessione diventa fondamentale per il set-up e questo a volte lo abbiamo pagato, specie nelle pista al di fuori dell’Italia dove ci sono mancati i dati su cui far riferimento. Comunque il bilancio resta positivo perché ho concluso all’ottavo posto nella classifica generale con un podio ed un solo zero ad Imola.

Stirpe JerezSulle rive del Santerno il punto più basso della stagione, Jerez il punto più alto

Sì, Imola è stata una delusione perché avevamo fatto un bel fine settimana. Partivo dalla seconda fila ed in gara ero in lotta per il podio, poi però per un problema al cambio è sfumato tutto…

Ti aspettavi un Campionato così competitivo?

Rispetto allo scorso anno il livello si è alzato moltissimo. Avendo partecipato all’Europeo solo come wildcard a Misano nel 2014 non avevo molti riferimenti sul grado di difficoltà della serie. Quest’anno il campionato è stato molto serrato: i primi 10-12 piloti sono sempre stati vicinissimi tra loro e tutti sono andati molto forte.

Oggi molti piloti stanno cambiando il loro stile di guida sporgendosi maggiormente dalla moto. Anche se ovviamente non è solo questo aspetto che ti fa vincere le gare, tu hai provato a modificare il tuo modo di stare in sella?

Credo che sia una tendenza che con le moto derivate dalla serie non sia tanto redditizia come potrebbe risultare in Moto2 o MotoGP. Le gomme che abbiamo a disposizione hanno dei limiti e se guardiamo ai piloti di riferimento della Superpsort come Sofuoglu o Cluzel non sono piloti che si sporgono così tanto dalla moto.

Davide StirpeCessata di esistere la Superstock 600, stai già pensando alla prossima stagione? La “nuova” Supersport potrebbe essere un obbiettivo?

Non essendoci ancora un regolamento definito della Supersport restiamo alla finestra. Sarebbe bello poter correre finalmente la domenica, terminare il weekend al sabato significa avere un programma di prove e gara troppo concentrato, avere un giorno in più sarebbe importante.

Hai disputato come “wildcard” l’ultimo round del CIV Supersport al Mugello. Dopo una stagione di assenza come hai ritrovato la serie tricolore?

Nel Campionato italiano il livello è molto alto ma non è paragonabile all’Europeo. Il problema è che il CIV non consente di avere visibilità mentre nella Stock600 se combini qualcosa di buono c’è la possibilità che si sviluppi qualche progetto interessante. In Italia è positivo lottare con piloti più esperti (nel Campionato Europeo l’età massima consentita è di 24 anni n.d.r), da loro si impara tanto e Caricasulo ha dimostrato che è anche possibile vincere contro avversari blasonati. Il problema è il CIV che è un Campionato che non viene molto considerato e questo è un vero peccato.