I piloti IndyCar applaudono le poche caution a St.Petersburg. Power: “Ingiusto vincere grazie a una bandiera gialla”
15 Marzo 2019 - 18:34
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La decisione di mandare in pista poche volte la pace car nella prima gara dell'anno ha trovato il parere favorevole di tutto il paddock della serie americana

Le gare della NTT IndyCar Series in passato sono spesso state condizionate da numerose caution. Nella categoria a stelle e strisce l’utilizzo della pace car nelle situazioni di pericolo è frequente, e in più di un’occasione anche un contrattempo minimo ha spinto la direzione corsa a mandare in pista la vettura di sicurezza, congelando di fatto la corsa.

Il GP di St.Petersburg ha però evidenziato un’inversione di tendenza. La pace car è stata chiamata solo due volte, e in frangenti di chiara necessità. La rimozione delle monoposto di JonesLeist ferme dopo un incidente in curva 8 richiedeva una bandiera gialla, così come l’intervento dei commissari per spostare la DW12 di Hunter-Reay in fumo in fondo al rettilineo dopo la rottura del motore Honda. In altri casi dubbi, quali il ritiro di Bourdais per un problema tecnico e la presenza di un pezzo di cartellone pubblicitario nei pressi di curva 3 dopo una toccatina a muro di Power, è stata esposta una bandiera gialla solo nella zona interessata dal problema, senza richiedere l’ingresso della pace car.

 

©Chip Ganassi Racing/Official Twitter

 

Questa linea favorevole al proseguimento naturale della gara e alla riduzione delle caution è stata accolta con grande entusiasmo dai piloti, che hanno applaudito la svolta inaugurata a St.Petersburg. “Le corse si devono basare sulla competizione, e deve vincere chi lo merita – ha dichiarato Power, pilota del team Penske – Non è giusto che vinca un pilota grazie a una bandiera gialla esposta al momento giusto. Il campionato richiede grandi investimenti: i team e i piloti fanno sforzi incredibili per stare in alto, perciò deve vincere chi se lo merita, e non chi si ritrova la caution nella fase ideale. Ora non espongono le bandiere gialle a caso, o se c’è anche solo un piccolo detrito. Questo non è un problema. Penso che stiano seguendo la direzione giusta”.

Scott Dixon, cinque volte campione IndyCar, è sulla stessa lunghezza d’onda Una caution ti può piacere quando ti favorisce, ma la possibilità che accada una cosa del genere è bassa. Negli ultimi due anni a St.Petersburg avevamo visto cosa poteva succedere in casi simili. Sono state esposte bandiere gialle a random e hanno sconvolto la situazione, rimescolando le posizioni. Hanno reso le gare più interessanti, ma come ha sostenuto Power le hanno fatte diventare ingiuste. I team e i piloti di punta, che si erano qualificati bene, si erano ritrovati indietro. Quando c’è una caution, a pagare è sempre chi sta davanti. Sarebbe bello se ci fosse una conformità di giudizio sulle caution: è quello che noi piloti chiediamo. In passato a volte abbiamo avuto gare con poche chiamate, e altre dove la pace car è stata chiamata a ogni piè sospinto. Tutto quello che vogliamo è una linea coerente e costante nel tempo”. 

Immagine in evidenza: ©Team Penske/Official Twitter