Le gare della NTT IndyCar Series in passato sono spesso state condizionate da numerose caution. Nella categoria a stelle e strisce l’utilizzo della pace car nelle situazioni di pericolo è frequente, e in più di un’occasione anche un contrattempo minimo ha spinto la direzione corsa a mandare in pista la vettura di sicurezza, congelando di fatto la corsa.
Il GP di St.Petersburg ha però evidenziato un’inversione di tendenza. La pace car è stata chiamata solo due volte, e in frangenti di chiara necessità. La rimozione delle monoposto di Jones e Leist ferme dopo un incidente in curva 8 richiedeva una bandiera gialla, così come l’intervento dei commissari per spostare la DW12 di Hunter-Reay in fumo in fondo al rettilineo dopo la rottura del motore Honda. In altri casi dubbi, quali il ritiro di Bourdais per un problema tecnico e la presenza di un pezzo di cartellone pubblicitario nei pressi di curva 3 dopo una toccatina a muro di Power, è stata esposta una bandiera gialla solo nella zona interessata dal problema, senza richiedere l’ingresso della pace car.
Questa linea favorevole al proseguimento naturale della gara e alla riduzione delle caution è stata accolta con grande entusiasmo dai piloti, che hanno applaudito la svolta inaugurata a St.Petersburg. “Le corse si devono basare sulla competizione, e deve vincere chi lo merita – ha dichiarato Power, pilota del team Penske – Non è giusto che vinca un pilota grazie a una bandiera gialla esposta al momento giusto. Il campionato richiede grandi investimenti: i team e i piloti fanno sforzi incredibili per stare in alto, perciò deve vincere chi se lo merita, e non chi si ritrova la caution nella fase ideale. Ora non espongono le bandiere gialle a caso, o se c’è anche solo un piccolo detrito. Questo non è un problema. Penso che stiano seguendo la direzione giusta”.
Scott Dixon, cinque volte campione IndyCar, è sulla stessa lunghezza d’onda “Una caution ti può piacere quando ti favorisce, ma la possibilità che accada una cosa del genere è bassa. Negli ultimi due anni a St.Petersburg avevamo visto cosa poteva succedere in casi simili. Sono state esposte bandiere gialle a random e hanno sconvolto la situazione, rimescolando le posizioni. Hanno reso le gare più interessanti, ma come ha sostenuto Power le hanno fatte diventare ingiuste. I team e i piloti di punta, che si erano qualificati bene, si erano ritrovati indietro. Quando c’è una caution, a pagare è sempre chi sta davanti. Sarebbe bello se ci fosse una conformità di giudizio sulle caution: è quello che noi piloti chiediamo. In passato a volte abbiamo avuto gare con poche chiamate, e altre dove la pace car è stata chiamata a ogni piè sospinto. Tutto quello che vogliamo è una linea coerente e costante nel tempo”.