SONOMA – Scott Dixon scrive per la quinta volta il suo nome nell’albo d’oro della IndyCar. Il pilota del Chip Ganassi Racing era arrivato a Sonoma con 29 punti di vantaggio su Rossi, e non ha avuto alcun problema a gestire il vantaggio sul pilota americano e ad aggiudicarsi il quinto titolo IndyCar della sua carriera. Dixon, dopo essere partito dalla seconda posizione, ha corso una gara molto accorta e ha badato semplicemente a tenersi fuori dai guai, non cercando mai un attacco avventato per la conquista della vittoria. La strategia ha funzionato, e a Dixon è bastata la seconda posizione finale per portarsi a casa l’ennesimo alloro.
La gara di Sonoma è stata vinta da Hunter-Reay, al secondo centro stagionale dopo quello di Detroit. Il campione IndyCar 2012 ha concretizzato nel migliore dei modi la pole position conquistata al sabato, e ha fin da subito impresso alla corsa un ritmo molto veloce che solo Dixon è riuscito a tenere. La vittoria di Hunter-Reay non è praticamente mai stata messa in discussione, e solo una caution provata da un problema tecnico sulla monoposto di Rahal ha stoppato per qualche giro la progressione del pilota dell’Andretti Autosport verso il successo. Sul podio, oltre ad Hunter-Reay e Dixon, è salito anche Will Power, autore di una gara d’attacco e in grado di effettuare qualche bel sorpasso. L’australiano è stato uno dei migliori nella fase di gestione della gomma morbida, e nel finale di gara ha prevalso nel duello interno al team Penske con Pagenaud, che ha tagliato il traguardo in quarta posizione.
Quinto posto per Andretti, che per tutta la corsa ha gravitato in zona podio, senza però dare l’affondo necessario nell’ultimo stint per ottenere l’agognato piazzamento fra i primi tre. Sesta posizione per Bourdais, che negli ultimi giri ha sopravanzato un Rossi in crisi di gomme. Il pilota dell’Andretti Autosport ha chiuso la gara di Sonoma al settimo posto, con la grande delusione di aver vanificato ogni speranza di lotta per il titolo già al primo giro. Rossi è infatti andato a toccare Andretti alla prima curva dopo la bandiera verde, e ha danneggiato l’ala anteriore e forato lo pneumatico anteriore destro. Il pilota americano è così scivolato in fondo al gruppo. Rossi ha poi guidato come un pazzo, e grazie alla caution e alla scelta delle gomme morbide ha cominciato a rimontare furiosamente, superando in rapida sequenza una serie di piloti fra i quali Newgarden, infilato con una sportellata all’ultimo tornante. Il pilota dell’Andretti Autosport dopo l’ultimo pit stop si è ritrovato in quinta posizione, senza però la possibilità di recuperarne altre. La guida molto aggressiva ha inficiato la tenuta delle sue gomme, e nelle ultime tornate Rossi è scivolato in settima posizione, e lì ha chiuso la gara.
Debutto coi fiocchi in IndyCar per O’Ward. Il fresco campione Indy Lights, partito quinto, nei primi giri ha faticato molto nella gestione degli pneumatici e ha perso qualche posizione, ma è venuto fuori alla distanza e ha portato a termine la sua prima gara in IndyCar in nona posizione a qualche secondo da uno spento Newgarden, regalando all’Harding Racing il primo piazzamento stagionale nella top ten. Decimo Jones, che ha chiuso molto lontano dal compagno di squadra Dixon e si è fatto infilare con facilità da Rossi nel momento in cui l’americano stava recuperando posizioni a raffica. Ritirato Sato per la rottura del propulsore Honda della sua DW12: fuori per problemi tecnici anche Pigot.