INDIANAPOLIS – James Hinchcliffe ha pagato a caro prezzo l’aumento del numero di monoposto presenti alle qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis. Con più di 33 iscritti l’organizzazione della IndyCar ha deciso di ripristinare il Bump Day per sfoltire leggermente la griglia di partenza, e il pilota canadese ha clamorosamente fallito la qualificazione a causa di problemi meccanici sulla sua vettura e un’infelice attesa a effettuare un nuovo tentativo dopo la ripartenza dalla sospensione delle prove per la pioggia.
Il Sindaco in questo momento è fuori dalla 500 Miglia di Indianapolis, e dovrà assistere da spettatore alla gara più celebre del motorsport americano. Il pilota dello Schmidt-Peterson non è però del tutto fuori dai giochi, e pur essendo uscito dalla porta principale, ha l’opportunità di tornare in griglia rientrando da un ingresso secondario. Hinchcliffe ha infatti la possibilità di “comprarsi” un sedile, scalzando uno dei 33 piloti che hanno ottenuto l’accesso alla gara. Lo Schmidt-Peterson stesso ha altre due vetture a Indianapolis, più quella di Harvey gestita dalla struttura satellite dello Shank Racing, e queste tre monoposto sono riuscite a qualificarsi. Per questa ragione il team sta seriamente pensando di mettere Hinchcliffe su una di questa vetture, scalzando un altro pilota. Il candidato principale alla sostituzione è Howard, che ha un accordo con lo Schmidt-Peterson valido esclusivamente per la 500 Miglia di Indianapolis, mentre l’unico sicuro del suo posto è Wickens, che in questo inizio di stagione sta portando a casa risultati di prestigio con grande continuità.
L’ipotesi valutata dallo Schmidt-Peterson non è affatto inedita, sebbene possa suonare molto strana in particolar modo al pubblico europeo. Un precedente in tal senso è avvenuto nel 2011, e ha visto per protagonista un altro pilota di primo livello, Ryan Hunter-Reay. Il portacolori dell’Andretti Autosport aveva toppato proprio nel Bump Day, venendo estromesso dalla gara a 55 secondi dal termine delle qualifiche. Per uno scherzo del destino a mettere fuori Hunter-Reay fu un suo compagno di squadra, Marco Andretti. Dopo le qualifiche, Hunter-Reay trovò un accordo in extremis con un’altra squadra, l’AJ Foyt Racing, e corse con loro la 500 Miglia di Indianapolis al posto di Junqueira, pilota che aveva qualificato la monoposto alla gara.