Hamilton: “Il circuito di Barcellona ha perso il suo carattere”
04 Marzo 2018 - 19:22
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Il pilota inglese non ha gradito il nuovo asfalto al Catalunya

La Formula 1 ha appena svolto quattro giorni di test a Barcellona. Dopo tre mesi di duro lavoro in galleria del vento e in factory, i dieci team che fanno parte del Circus hanno potuto finalmente provare in pista le loro vetture 2018, verificando l’effettiva bontà della macchina che dovrà scendere in pista nel GP d’Australia.

I test non sono stati per nulla semplici. Le condizioni meteo hanno complicato il lavoro di tutti, con la pioggia e la neve che hanno fatto più volte capolino al Catalunya nella prima sessione di prove invernali. Un altro fattore che ha reso più difficile i test è stato il nuovo asfalto del circuito spagnolo. I piloti hanno accolto con favore la novità, ma il nuovo manto stradale ha reso molto difficili le prove di comparazione fra i dati raccolti durante i primi giorni di test del 2018 e quelli della passata stagione. Un dubbio ha serpeggiato in molte squadre: i miglioramenti prestazionali sono il frutto dello sviluppo fatto sulla nuova macchina, o sono dovuti all’asfalto più levigato e alle gomme Pirelli più tenere.

 

 

Proprio il nuovo asfalto è finito nel mirino di Lewis Hamilton, che non lo ha gradito particolarmente. Il quattro volte campione del mondo infatti è del parere che adesso sia più facile girare al Catalunya, con conseguente diminuzione della differenza prestazionale dovuta ai meriti del pilota.

“Non sono sicuro del perché debbano riasfaltare certi tracciati; io penso che spesso questo sia uno spreco di denaro – ha dichiarato il pilota della Mercedes – Il nuovo asfalto ha sempre quel carattere in più, quel fascino che gli viene conferito dagli anni di storia accumulati. Se rendi il manto stradale più liscio, perdi il carattere che può avere una pista come Barcellona. E’ un po’ come a una casa. Penso sempre che una casa nuova non abbia lo stesso fascino di una un po’ più vecchia e con una storia alle spalle. Ha più carattere. A me piacciono i circuiti storici e con un asfalto un po’ datato. Ogni volta che c’è un briefing c’è chi si lagna dei bump presenti, ma ci si può guidare sopra modificando la propria traiettoria. Devi frenare diversamente, un po’ fuori dalla linea, gestire l’assetto della monoposto e adattarti. Se vai a tavoletta e basta tra una curva e l’altra ti diverti, ma c’è sempre un qualcosa che viene a mancare”.