La Haas e Romain Grosjean continuano a stupire sempre di più. Dopo un debutto da favola nel Gran Premio d’Australia, dove il francese è riuscito a conquistare un insperato sesto posto dopo una qualifica disastrosa (i due della Haas partivano in penultima fila, davanti solo alle Manor, ndr) sfruttando la bandiera rossa esposta per la carambola di Fernando Alonso in curva 3, arriva anche la conferma in Bahrain con un 5° posto finale decisamente meritato.
La Haas ha dimostrato di non avere paura, affrontando la gara con una tattica aggressiva impostata quasi tutta sul gomme Super Soft, salvo poi completare l’ultimo stint con Soft come impone il regolamento. La scelta ha decisamente pagato con Romain, che ha saputo lottare con i suoi avversari in pista, dalle Williams di Massa e Bottas a un osso duro come Daniel Ricciardo. Peccato solo per qualche difficoltà nei pit stop, specialmente nell’ultimo, senza le quali magari potevamo vedere addirittura Romain in lotta per il quarto posto con l’australiano della Red Bull.
“Stiamo vivendo un sogno americano – ha detto Grosjean subito al termine della corsa – Abbiamo avuto due gare incredibili, ma dobbiamo mantenere i piedi per terra e continuare a lavorare. Lottare contro grandi macchine come Red Bull, Williams e Toro Rosso è stato davvero grandioso. Ho guidato la macchina nel modo che volevo e la strategia aggressiva mi dato una grande mano e tutto ha funzionato come avevamo programmato nel pre-gara. Ci sono molti aspetti da migliorare, dai pit-stop al set-up della vettura, ma quello che stiamo vivendo è paragonabile a un sogno”.
Non tutti all’interno del paddock sono però così entusiasti di vedere la scuderia americana così avanti già nelle prime gare della stagione. Dopo le dichiarazioni del direttore tecnico della Williams Pat Symonds, si accoda anche il team principal della Red Bull Chris Horner, che punzecchia a sua volta Gene Haas & Co.
“Loro sono stati molto veloci a Sakhir, ci hanno visto giusto con una strategia davvero all’attacco su gomme Super Soft e la macchina si è dimostrata veloce e solida. E’ bello vedere che la Ferrari 2015 è ancora una vettura veloce e competitiva…”
Il riferimento di Horner è piuttosto esplicito: la VF-16 ha diversi componenti identici alla Ferrari dello scorso anno, soprattutto nella zona del retrotreno, aspetto fortemente sottolineato anche da Symonds. Probabilmente vedere un team così competitivo grazie al lavoro di un altro costruttore non va tanto giù a chi invece le macchine le progetta e le costruisce da sé. Ma è anche vero che Williams ha lo stesso rapporto di collaborazione con Manor, ma forse il fatto che il team britannico non sia abbastanza veloce da essere nelle parti alte della classifica non ha mai sollevato il problema.