Grosjean: “Troppo presto il mio esordio nel 2009”
12 Gennaio 2016 - 15:52
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Romain Grosjean, 29enne pilota francese, dalla prossima stagione correrà al fianco del messicano Esteban Gutierrez per la neonata Haas Racing, che farà il suo debutto in pista proprio nel Gran Premio di Australia il 20 marzo a Melbourne.

Intervistato dalla trasmissione TV francese On n’est pas couché, Romain ha fatto un salto nel passato, rivivendo le tappe fondamentali della sua carriera in Formula 1. A tal proposito, curiosa è stata la sua opinione riguardo il suo debutto in Formula 1, avvenuto sul tracciato cittadino di Valencia durante il Gran Premio d’Europa 2009.

“La Renault sostituì Piquet jr, così mi scelsero per disputare le ultime sette gare del 2009, dicendomi che volevano darmi una macchina anche per il 2010. Ma era troppo presto per me, poiché avevo solo 23 anni. So che ci sono 17enni che sono pronti per la Formula 1, ma io a 23 non lo ero” – ha spiegato Grosjean durante la sua intervista – “In quel periodo ero gestito da Flavio Briatore, ma poi lui fu bandito dalla Formula 1 dopo il Crash Gate di Singapore (2008, ndr) e così anch’io rientrai nel ‘mobilio’ che la Renault decise di rimuovere”.

All’epoca dei fatti, quando la Renault decise di scaricare definitivamente Nelson Piquet jr per mancanza di risultati, Grosjean correva in GP2 per la DAMS ed era in lotta per il titolo insieme a Nico Hulkenberg, che divenne poi campione quell’anno. In effetti, il salto in Formula 1 si rivelò ben presto un azzardo, dato che Grosjean non riuscì neanche a raccattare un punto iridato, complice una macchina, la R29, decisamente poco performante.

Nonostante la negativa esperienza in Formula 1, il talento di Ginevra riuscì a trovare le forze per ripartire dalla GP2, riuscendo a conquistare il titolo nel 2011 e ottenendo un posto nella massima serie in Lotus, al fianco di Kimi Raikkonen, per la stagione successiva.

Spa 2012Anche il 2012, però non fu un anno particolarmente entusiasmante. Dopo un buon inizio, infatti, Grosjean si è reso protagonista di numerosi incidenti, tra cui il pauroso botto di Spa che gli costò la squalifica per il Gran Premio d’Italia successivo. “Dopo Spa ho iniziato a lavorare con una psicologa che collabora con alte personalità dello sport. È stato molto utile per me, mi ha fatto diventare più paziente, mi ha aiutato a capire perché delle volte prendevo la decisione sbagliata e perché le cose non andavano come volevo. Adesso sono diventato padre e quando sei uno sportivo di alto livello vuoi sempre concentrarti sulla tua carriera, ma posso assicurare che diventare padre è la cosa migliore del mondo” ha concluso Romain.