INDIANAPOLIS – Fast Fucking Fernando è il soprannome che gli appassionati di IndyCar hanno dato ad Alonso, e a Indianapolis il pilota spagnolo ha dimostrato di meritare appieno l’attestato di stima e il nomignolo che gli è stato etichettato.
Il pilota della McLaren, al debutto nella serie americana per tentare l’assalto alla 500 Miglia di Indianapolis, fin dal terzo giorno di prove libere ha fatto vedere di tenere senza problemi il passo dei migliori, e in qualifica ha stupito il mondo. Sabato ha superato brillantemente la prima fase di qualifiche, ottenendo il settimo tempo e l’accesso al Fast Nine Shootout, la sessione nella quale i nove piloti più veloci delle qualifiche 1 acquistano il diritto di lottare per la pole. Domenica Alonso si è addirittura migliorato, ottenendo il quinto tempo, che gli permetterà di scattare in seconda fila nella gara più importante del motorsport a stelle e strisce.
Il quinto posto è un risultato incredibile per un pilota senza esperienza in IndyCar e sugli ovali. Ma Alonso per un attimo aveva addirittura accarezzato il sogno della pole, come ha rivelato lui stesso ai giornalisti. “Nel secondo giro, in uscita dall’ultima curva, ho avuto un problema con l’overboost – ha spiegato il pilota dell’Andretti Autosport – E’ stato quasi come toccare per un attimo i freni. Ho scalato una marcia e poi ho ripreso velocità. Quando ho tagliato il traguardo avevo una velocità di 225 miglia orarie (362 km/h, ndr), e per un attimo ho pensato di rientrare ai box, perché ritenevo compromessa la qualifica. Sono stato piacevolmente sorpreso dal tempo finale. Oggi la macchina è andata meglio delle qualifiche 1. Eravamo veramente competitivi, E probabilmente siamo stati vicinissimi alla pole. Pensare che abbiamo rischiato di non fare la qualifica, perché c’è stato un problema al motore e abbiamo dovuto cambiarlo. I ragazzi sono stati magnifici: tutti i meccanici delle sei monoposto del team hanno lavorato assieme per permettermi di girare. Ho potuto girare grazie al lavoro di squadra”.