Il Grand Prix of Detroit vede un solo pilota brillare sulle strade di Belle Isle, questo risponde al nome di Graham Rahal. Il pilota statunitense, dopo aver conquistato la vittoria in gara 1, è riuscito a portare a casa il successo anche nella corsa della domenica. A differenza della prima gara, questa volta non è partito dalla pole position, quindi i giri che hanno preceduto il primo pit stop lo hanno visto autore di una rimonta verso l’apice della classifica. La 23a tornata è stata cruciale per la svolta della gara. Takuma Sato, dopo aver ottenuto la pole e aver mantenuto la leadership del gran premio rientra ai box, lasciando strada libera per un giro a Rahal. Il pilota del team di Bobby Rahal ha spinto al limite la sua Dallara a tal punto da riuscire a sopravanzare il giapponese trionfatore della Indy 500 nel giro successivo, dopo l’uscita dalla pit-lane. Da questo momento è stato uno one-man-show del driver #15 che in quaranta giri aveva accumulato 7 secondi di vantaggio su Newgarden e 15 su Power. Gap dai problemi avuti da Hinchcliffe e Pigot a tre giri dalla fine.
Nemmeno la caution, e successiva bandiera rossa che ha interrotto la corsa per 20 minuti, ha creato problemi al pilota di Columbus che nelle ultime due tornate è riuscito a difendere la testa della gara chiudendo il week-end con una doppia vittoria nel double header (l’ultimo e unico a riuscirci prima di ieri era Scott Dixon a Toronto 2013, ndr). Per lo statunitense bottino quasi pieno dato che dei 108 punti a disposizione ne ha guadagnati 107, a causa della pole mancata in gara 2. Alle sue spalle Josef Newgarden e Will Power a chiudere il podio. Seguono Takuma Sato, che conferma la sua grande forma nell’ultimo periodo, quindi Simon Pagenaud ad evidenziare la forza del team Penske su questo tracciato (non a caso il GP è in calendario grazie al team owner Roger Penske, ndr). I piloti dei team di Michael Andretti e Chip Ganassi completano la top ten con Dixon, Rossi, Kimball, Castroneves e Kanaan nell’ordine.
Una nona posizione quella di Castroneves che ha dell’amaro dato che nella prima parte di gara il brasiliano si trovava nelle posizioni di vertice. Al decimo giro, dopo aver sorpassato Ryan Hunter-Reay, il pilota del team Penske ha chiuso troppo presto la strada all’avversario che con l’ala anteriore ha tagliato la gomma posteriore sinistra, costringendo il #3 a rientrare anticipatamente ai box. Una gara poco entusiasmante anche quella di RHR che dopo pochi giri ha iniziato ad avere difficoltà con le gomme e la propria vettura. Il pit arrivato al 12° giro, può essere anche sintomo della sua 17a posizione finale. Un cambio gomme troppo ritardato, effettuato quando ormai era fuori dalla top ten, ha reso la gara dell’americano ancora più complicata dato che la prima caution è arrivata a 3 giri dal termine.
Da annotare, oltre al ritiro di Hinchcliffe e a quello di Pigot per la rottura del propulsore, la quale ha causato un’abbondante fumata bianca, anche l’abbandono di Ed Jones a 10 giri dal termine per noie meccaniche.
Dopo il Double in Detroit la classifica piloti vede Scott Dixon in vetta con 303 punti seguito a 7 lunghezze da Helio Castroneves e a 11 da Takuma Sato. Quarto posto per il campione in carica Simon Pagenaud a quota 278, segue più stacato Josef Newgarden a 259.
Il campionato IndyCar 2017 continua anche questa settimana con la 600 miglia del Texas Motor Speedway. La gara si disputerà nella notte tra sabato e domenica, con il via fissato alle 2:30 ora italiana. La gara sarà trasmessa in diretta esclusiva su Sky Sport 2 a partire dalle 2:20.