L’esito della Main Race di GP2 a Monaco ha davvero qualcosa di inverosimile. Artem Markelov si è imposto con la sua Russian Time nonostante si fosse schierato in griglia al 17° posto, davanti a Norman Nato, mattatore indiscusso della corsa fin dalla prima curva, e a Oliver Rowland. Ad aiutare il pilota russo sono state sicuramente le cinque Virtual Safety Car (VSC), intervenute durante l’intera gara a causa dei vari incidenti verificatisi lungo il tracciato monegasco.
La prima notizia importante è arrivata già prima della partenza: Gasly e Canamasas sono stati puniti dalla Direzione Gara per non essersi fermati alle operazioni di peso al termine delle qualifiche e sono stati costretti a partire dalla pit lane. Stessa sorte per il malese Jeffry, che però è stato incolpato di aver palesemente rallentato Markelov durante il suo giro lanciato.
Al semaforo verde, Nato scatta benissimo e si prende la prima posizione davanti a Sirotkin e al compagno di squadra King. Bravi anche gli italiani, con Giovinazzi sesto e Marciello e Ghiotto rispettivamente ottavo e nono.
Tra i primi a fermarsi troviamo proprio Giovinazzi, che all’inizio montava le Super Soft e ha sofferto un degrado molto repentino nei primi giri. Mossa che purtroppo non ha pagato, a causa delle numerose neutralizzazioni per gli incidenti.
La prima VSC viene causata da Gasly, che tampona Eriksson alle Piscine. Subito dopo, primo vero colpo di scena. Dopo pochi giri, sempre alle Piscine, Sirotkin aggredisce troppo il cordolo, perde il controllo della sua ART e va a muro: nuova VSC. Alla ripartenza, complici anche le gomme fredde, Jeffry arriva lungo alla Rascasse, dove trova le barriere ad attenderlo. Tanto per cambiare, ancora regime di VSC.
Dopo il valzer dei pit stop, Marciello non riesce a scavalcare Evans, che era stato punito con 5 secondi Stop&Go, a causa di un problema nel fissaggio di una ruota. Stesso problema per Nato, che perde tantissimo nel pit stop e pagherà le conseguenze alla fine.
Il colpo di scena comunque è nel finale: Ghiotto a quattro giri dalla fine é costretto a parcheggiare la sua Trident dopo il tornantino della Vecchia Stazione a causa di un problema meccanico mentre si trovava in ottava posizione. Virtual Safety Car e posizioni congelate. Markelov, primo e con quindici secondi di vantaggio su Nato, è l’unico a non aver effettuato la sosta.
Durante il regime di VSC il pilota russo guadagna una trentina di secondi in due giri sul rivale francese, così da poter tornare in testa dopo il pit al penultimo giro, proprio davanti a Nato. A nulla sono valsi i tentativi di sorpasso del francese della Racing Engineering, che ha provato a sfruttare le gomme fredde appena montate sulla Russian Time #10.
Alla fine non va malissimo per gli altri italiani. Marciello chiude sesto davanti a Giovinazzi, mentre Luca Ghiotto era potenzialmente in pole per la Sprint Race di domani prima del guasto. Ne approfitta così l’altro rookie Kirchhofer, che domani avrà un’occasione d’oro a Monaco.