Antonio Giovinazzi sperava in un ritorno migliore in Formula 1, a due anni di distanza dalle due gare disputate con la Sauber in sostituzione dell’infortunato Wehrlein. Il pilota italiano, che corre con l’Alfa Romeo Racing (due anni fa Sauber, ndr), nei primi tre gran premi stagionali è mai riuscito a mettersi in grandissima evidenza e non ha ancora messo assieme un weekend esente da problemi tecnici o errori sul giro secco.
Solamente nel GP del Bahrain il vice campione GP2 2016 si è avvicinato alla zona punti, terminando la corsa in undicesima posizione, mentre in Australia e in Cina il piazzamento nella top ten è stato una chimera. Il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen è invece riuscito ad arrivare fra i primi dieci in tutte e tre le gare sin qui disputate, e ha portato in dote all’Alfa Romeo dodici punti, contro i due ottenuti dalla squadra nei primi tre gran premi del 2018.
“Non è semplice riabituarsi a tutti i meccanismi delle corse, soprattutto nel giro veloce in qualifica – ha spiegato Antonio Giovinazzi a RaceFans.net – Ci sono tantissime cose che si possono studiare e migliorare, ma non solo sul giro secco. Ci sono tante cose da capire anche per essere efficienti nel giro di riscaldamento, nell’out lap, nella gestione dei freni e del traffico. E’ tutto abbastanza complicato, perciò ho bisogno di un po’ di tempo per capire questo genere di cose. Non è molto semplice arrivare dopo due anni senza correre. Gli aspetti che ho elencato prima sono quelli che devo migliorare, e mi sto impegnando per farcela”.
Il pilota di Martina Franca ha poi aggiunto: “Penso che Raikkonen sia un ottimo riferimento. Quando ci fermiamo nel garage posso dare un’occhiata ai suoi dati per comprendere dove posso fare dei progressi. Devo continuare a lavorare come sto facendo, e riuscirò a mettere tutto assieme, e a quel punto sarà più facile portare a casa un buon risultato”.