E’ una Formula Uno profondamente diversa quella che abbiamo apprezzato stamattina. Il Gran Premio d’Australia, primo appuntamento della stagione 2014, ha finalmente regalato un quadro generale sulle prestazioni delle nuove vetture, regalando numerosi spunti di discussione a tutti gli appassionati legati al circus della F1. Un’argomento che ha fatto molto discutere nel post gara è stato certamente quello legato ai consumi, visto che molti piloti, proprio a causa della gestione del proprio carburante, hanno dovuto affrontare una gara accorta, preferendo (o costretti, dipende dai punti di vista .ndr) “salvare” il carburante anziché tirare fuori il 100% dalla propria vettura. Molti addetti ai lavori hanno espresso molteplici dubbi sulla strada intrapresa dalla FIA, definendo “assurdo” questo nuovo format attuato dalla Federazione. Giovanni Di Pillo, tramite il proprio profilo ufficiale Facebook, ha dato manforte a tutti gli appassionati che hanno criticato questo nuovo modo di intendere le corse, non condividendo la strada intrapresa dalla FIA. La voce principale della Superbike su Eurosport ha criticato pesantemente questa nuova Formula Uno ecologica, sottolineando che lo spettacolo apprezzato questa mattina non da un’immagine positiva del circus.
Ecco le parole di Giovanni Di Pillo: “Dopo aver assistito con la grande attesa e curiosità alla prima gara del rivoluzionario mondiale Formula Uno 2014, penso fermamente che chi cambia i regolamenti tecnici sia in assoluta malafede e con zero competenze per agire nel delicatissimo segmento delle specifiche tecniche della Formula 1. La Formula Uno è nata ed ha costruito la sua stupenda storia sulla ricerca assoluta delle massime prestazioni velocistiche! È assolutamente ridicolo pensare ad una formula uno che obbliga i partecipanti a limitare le gomme i motori la benzina e i consumi! Per queste specifiche tecniche esistono categorie perfette come l’endourance, le gare di 24 ore e le categorie gran turismo. Se vogliono davvero limitare i costi esistono centinaia di sistemi che realmente possono abbattere gli enormi budget lasciando inalterata la formula di sfida tecnologica e di ricerca delle prestazioni. Ancora peggio sta per accadere tra sette giorni in Moto GP dove per le stesse assurde scuse di contenimento costi e contenimento dell’inquinamento correranno insieme cinque categorie diverse per una macedonia ridicola senza nessun significato logico o tanto meno tecnico. Un caos regolamentare mai visto al mondo in una competizione motoristica che denota assoluta arroganza di potere e totale ignoranza dei regolamenti!”