La genetica non è un caso. Il fenotipo può mostrarsi dopo poco, o magari dopo un certo periodo di tempo, come…5 anni in Moto2. Ma se il gene c’è, alla fine si manifesta. Questo il caso di Alex Marquez che, dopo tanti anni forzati di apprendistato nella classe intermedia, conditi da velocità pura mista a una serie inenarrabile di errori, quest’anno sta vivendo la miglior stagione della propria vita. Meglio anche del 2014, quando si laureò Campione del Mondo Moto3 approfittando, più che altro, degli scivoloni di Jack Miller. Il fratello dell’alieno Marc sta impressionando per competitività, costanza e concentrazione: niente sembra scalfirlo, se non sé stesso e gli errori degli altri. Un processo di maturazione ormai completo, sfociato oggi nell’ennesima vittoria in solitaria: sbarazzatosi di Lowes, via verso la vittoria. Divino.
Lo stesso discorso genetico vale anche per Fabio Di Giannantonio, oggi al suo primo podio in Moto2. Il romano era giunto incredibilmente in sordina in Moto3 nel 2016, stupendo poi tutti con quel clamoroso 2° posto del Mugello: da lì in poi un crescendo di risultati, culminati nelle due vittorie dello scorso anno proprio a Brno e in Thailandia. Quest’anno lo scatto è avvenuto al Sachsenring, dove ha concluso sorprendentemente 4°. Ora, il primo podio con la Speed Up. Niente male come crescita. Niente male anche per Enea Bastianini che, dopo anni in lotta per il Mondiale in Moto3, si toglie la bellissima soddisfazione di conquistare il suo primo podio con Italtrans, in rimonta all’ultimo giro su un Jorge Navarro imbufalito. Altro che rookie.
Il suddetto Navarro si deve accontentare di una quarta posizione, dopo che aveva gustato un dolce podio in seguito ad una bella rimonta. 5° è Luca Marini, aggressivo ad inizio gara, in balìa delle gomme sul finale. 6° è Marcel Schrotter, seguito da un pimpante Nicolò Bulega, Augusto Fernandez, Tetsuta Nagashima e Iker Lecuona. Drammaticamente indietro Lorenzo Baldassarri, 11°, davanti a Marco Bezzecchi, clamorosamente davanti alla KTM ufficiale del rivale in Moto3 Jorge Martin. Caduta rovinosa, in termini di punti, per Tom Luthi, che scivola tremendamente indietro a Marquez in classifica.