A trionfare nella 24h di Daytona targata 2013 è stato il Ganassi Racing con Scott Pruett. Entrambi hanno ottenuto la 5a vittoria nell’arco degli ultimi 10 anni, il che ha reso il pilota statunitense il più vittorioso in questa gara a pari merito con Hurley Haywood. Gran parte del merito, però, è di Juan Pablo Montoya. Il pilota colombiano negli ultimi 60 minuti di gara è passato dal 4° al 1° posto sorpassando la Riley-Ford del team Michael Shank Racing, la Coyote-Chevrolet del team Action Express (i quali hanno dovuto scontare una penalità per un contatto con Allmendinger) e la Corvette DP della Wayne Taylor Racing.
Alla guida dell’ultima monoposto citata ci sono Max Angelelli e il campione IndyCar 2012, Ryan Hunter-Reay. I due, inseime a Taylor, si sono dovuti accontentare della seconda posizione. Il team era riuscito a salire fino alla testa della gara sfruttando l’ultima caution a proprio favore rimanendo in pista senza sostituire gli pneumatici.
Nella Classe GT a trionfare è stata l’Audi R8 del team Alex Job Racing di Albuquerque, Mortara, Jarvis e Von Motke, alle loro spalle con un distacco sorprendente di un secondo e mezzo si è piazzata la vettura gemella del team APR Motorsport. Al terzo posto la prima Ferrari del team AIM Motorsport con Assentato, Lazzaro, Longhi e Wilkins.
La nuova classe GX ha visto salire sul gradino più alto del podio la Porsche Cayman del team Napleton Racing con Lewis, Donohue e Chanache i quali sono riusciti ad avere un gap di oltre 10 giri dai propri successori.
Per 90/100 minuti delle ultime 8 ore della gara a farla da padrone è stata la nebbia che ha obbligato la direzione gara a mandare una Caution per scarsa visibilità dovuta anche al fatto che a Daytona era ancora notte.