Gabriele Tarquini e Thed Bjork vincono grazie ai problemi dei rispettivi compagni di squadra
07 Aprile 2019 - 20:19
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Nelle due gare della domenica marocchina del FIA WTCR i colpi di scena la fanno da padrone. Questi hanno negato la doppietta per i due costruttori vincitori, premiando chi inseguiva dal secondo posto. Così si possono riassumere le vittorie di Gabriele Tarquini su Hyundai e Thed Bjork su Lynk & Co, i quali hanno approfittato di noie meccaniche sulle rispettive vetture gemelle di Nicky Catsburg e Yvan Muller che hanno dovuto abbandonare la gara anzitempo, lasciando la gloria al compagno di box.

GARA 2
La prima delle gare domenicali vede una buona partenza da parte di tutti ad eccezione di Tiago Monteiro che perde un paio di posizioni facendosi passare da entrambe le Lynk & Co che lo seguivano, quella di Thed Bjork e Yvan Muller. La corsa si svolge in modo abbastanza lineare, senza grandi tentativi di sorpasso, ma con diversi trenini formati tra le 25 vetture in pista (Bennani ritirato ai box dopo un giro, ndr). Tutti studiano il proprio avversario, ma nessuno ha tentato l’attacco, soprattutto per evitare incidenti in vista di Gara 3 che scatta poco dopo il termine della seconda.

Il vero punto di svolta è al decimo giro quando un problema ai freni porta la Hyundai di Nicky Catsburg ad effettuare uno scarto improvviso verso la via di fuga. La i30 N ha termnato la propria corsa contro le barriere, proprio mentre occupava la prima posizione. A ereditare la leadership è stato il team mate Gabriele Tarquini al comando per la restante metà di gara, che ha visto la Safety Car in pista per quattro tornate. Alla bandiera verde il “Cinghio” ha spiazzato Vernay rifilandogli da subito 2 secondi di distacco, volando verso la sua prima vittoria stagionale che lo rende il pilota più vincente della storia nella Race of Morocco. Sul podio insieme a lui l’Audi di Jean-Karl Vernay e la Lynk & Co di Yann Ehrlarcher. Il francese ha dovuto tenere a bada sia Esteban Guerrieri, sia Mikel Azcona affamato di buoni risultati. La conformazione della pista ha però favorito il nipote di Yvan Muller permettendogli di chiudere terzo.

Dietro lo spagnolo le altre due vetture cinesi con Bjork e Muller, seguiti da Monteiro, Vervisch e Girolami a chiudere la top-10. In zona punti anche Augusto Farfus che nelle prime fasi ha bruciato Ma per la dodicesima posizione, diventata poi undicesima. Quindi l’altra Hyundai di Michelisz, poi Priaulx, Coronel e Shedden a completare la zona punti.

GARA 3
Come di consuetudine la gara che chiude il sipario è quella in cui i piloti non si risparmiano dal primo all’ultimo giro. La corsa parte con uno scatto lento di Frédéric Vervisch che perde subito la prima posizione a vantaggio delle Lynk & Co di Yvan Muller e Thed Bjork. Intanto appena dietro Mikel Azcona inizia subito a dar spettacolo bruciando Esteban Guerrieri, portandosi in quarta posizione.

In fondo al rettilineo più lungo del circuito, Tiago Monteiro si è ritrovato chiuso a panino tra Esteban Guerrieri, a sinistra, e Yann Ehrlarcher, a destra (esterno, ndr). La curva stretta ha portato il portoghese a toccare il francese finito a muro, il quale ha si è ritrovato passeggero della sua Lynk & Co che ha rimbalzato contro la Honda del lusitano. L’incidente tra i due ha costretto la commissione gara a mandare in pista la Safety Car per quattro giri.

Al rientro della vettura di sicurezza ai box, la gara è continuata in modo lineare fino al quattordicesimo giro quando un colpo di scena ha fatto irruzione sul campo di gara. Così come in Gara 2 con Catsburg (non partito, ndr), Yvan Muller è stato costretto al ritiro per un problema che ne fa, di quello marocchino, un week-end totalmente da dimenticare. A ereditare la leadership è quindi il suo compagno di squadra Thed Bjork. Nello stesso giro un altro pilota di punta ha dovuto dare forfait; si tratta di Augusto Farfus tradito da un problema al cambio sulla sua Hyundai i30.

Sfida tirata, ma nessun tentativo di sorpasso andato a segno fino al 21 dei 23, in cui la gara si è congelata nuovamente per un problema alla ruota posteriore sinistra dell’Audi di Jean-Karl Vernay, finito in testacoda alla penultima curva e quindi finito contro le barriere. La Safety Car è così tornata in pista per gli ultimi due giri, negando probabilmente gli ultimi tentativi di attacco.

La gara si è quindi conclusa con la prima vittoria stagionale di Thed Bjork e la prima in assoluto di Lynk & Co nel Mondiale. Seconda posizione per il poleman Frédéric Vervisch seguito dall’esordiente Mikel Azcona con la prima delle Cupra. Quarta posizione per la Honda Civic di Esteban Guerrieri che perde la prima posizione in campionato, quindi Gabriele Tarquini con la prima Hyundai. Una lotta serratissima con cinque marchi diversi nelle prime cinque posizioni. Per quanto riguarda la prima Alfa Romeo è Ma Qing Hua a giungere in nona posizione, mentre la prima delle Volkswagen è quella del pilota di casa Mehdi Bennani, dodicesimo al traguardo e autore del giro più veloce in gara.

Dopo il primo appuntamento il leader della classifica piloti è Thed Bjork con 61 punti, seguito a cinque lunghezze da Esteban Guerrieri e a dodici da Gabriele Tarquini. Quarto posto con 34 punti per Nestor Girolami, a quota 32 c’è Frederic Vervisch. Concernente la classifica delle squadre, davanti a tutti c’è il Munnich Motorsport con 90 punti, quindi il Cyan Racing a 78 e BRC a 66 a chiudere il podio virtuale.  L’appuntamento è per il 27 e 28 aprile quando il FIA WTCR approderà in Ungheria per la seconda delle dieci tappe in campionato.

Immagine in evidenza: © Frederic Le Floc'h / DPPI / FIA WTCR Media Centre