Fuga verso la vittoria: Marc Marquez completa la decima sinfonia al Sachsenring
07 Luglio 2019 - 15:54
|
GP Germania
Superiorità disarmante del Cabroncito, che precede di svariati secondi Vinales e Crutchlow. 4° Petrucci, 8° Rossi, giù Rins e Quartararo

What a time to be alive“. Sì perché, al di là di ogni sorta di tifo, questo giovane – ma ormai in pianta stabile da 7 anni nel motomondiale – talento, che risponde al nome di Marc Marquez, impressiona ogni gara di più. Alcuni suoi gesti potranno far discutere: ciò che lascia ammutoliti è però il suo ciclopico talento. Una dote che gli ha consentito di sbaragliare la concorrenza nei primi anni, compiere errori, per poi rinascere dalle proprie ceneri alla stregua di una Fenice che ha trascorso tutta la sua vita in palestra. Sul circuito tedesco si è assistito ad una nuova manifestazione di superiorità, intelligenza tattica e bravura incommensurabile. Partenza (così e così), primi due giri lenti, poi il vuoto, cosmico, sparito nel tunnel che collega il mondo terreno là, dove osano le aquile. A comporre la decima sinfonia al Sachsenring.

© motogp.com

Dietro il #93, la gara degli “altri” ha avuto comunque spunti piuttosto interessanti. A cominciare dalla lotta inscenata fra Alex Rins, Maverick Vinales e Cal Crutchlow. Il portacolori Suzuki ha avuto una discreta progressione, sbarazzandosi dello spagnolo della Yamaha e andando idealmente a chiudere il gap con Marquez. Così non è stato perché, dopo essersi plafonato sul suo ritmo, è incappato in una triste scivolata in curva 11, la Waterfall, dicendo addio al podio e alle residue speranze Mondiali. Ci hanno quindi pensato Vinales e Crutchlow ad animare i giochi per il podio, con l’inglese che, nonostante una tibia rotta, ha ringhiato contro gli scarichi di Maverick per tutta la durata della corsa, arrendendosi nel finale in seguito ad un errore in curva 10.

Qualche centinaio di metri più indietro, un’altra enorme battaglia ha tenuto in vita il Gran Premio. Un enorme plotone di piloti ha viaggaito compatto per tutti i 30 giri, offrendo sorpassi arditi e schermaglie più utili per lo spettacolo che per altro. A smuovere le acque ci hanno pensato soprattutto le Ducati di Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso, coadiuvati da Joan Mir, mentre Franco Morbidelli e Valentino Rossi hanno assistito, passivamente, alla bagarre scriteriata. A spuntarla, in questo enorme calderone, è stato proprio Petrucci, seguito a ruota da Dovizioso, Miller, Mir, Rossi e Morbidelli. Preoccupante il calo nel finale del Dottore, autore comunque di una gara tutto meno che esaltante, e “padrone” di una timorosità nei sorpassi mai vista.

Chiude 10° un ottimo Stefan Bradl, padrone di casa ad interim, che precede un redivivo Tito Rabat, Pol Espargaro, Andrea Iannone, Takaaki Nakgami, dolorantissimo a fine gara, e Karel Abraham a completare la zona punti. 17° Pecco Bagnaia dopo un uscita di pista. Chiudono con una scivolata l’enfant prodige Fabio Quartararo, a terra in curva 2, Aleix Espargaro e Johann Zarco.

Immagine in evidenza: © motogp.com