FP Analysis, le simulazioni di qualifica e passo gara a Melbourne: Ferrari nascosta, ma nascosta bene
15 Marzo 2019 - 15:25
|
GP Australia

Buongiorno amici di MotorSport Italia e bentrovati su FP Analysis, la consueta rubrica del venerdì giunta quest’anno alla sua terza edizione e volta ad analizzare le prove libere del venerdì di Formula 1. Siamo a Melbourne per il classico debutto del mondiale più importante del motorsport, e quanto visto oggi tra le curve dell’Albert Park ci ha lasciati con diversi punti interrogativi: la Ferrari non ha fatto niente per scoprirsi, anche se sul passo gara è sembrata un pelo in ritardo rispetto alla Mercedes al netto di tutto, mentre il giro da qualifica non è stato minimamente provato, o quantomeno non nella sua massima potenza. Ma andiamo con ordine, cominciando a elencare quali gomme sono state scelte dalla Pirelli per il primo appuntamento stagionale. Diciamo subito che quest’anno vedremo soltanto tre colorazioni, la bianca (Hard), gialla (Media) e rossa (Soft), con la Pirelli che sceglierà tre mescole su cinque a disposizione della sua gamma per ogni Gran Premio, e sono così distribuite: C1 (ex Hard), C2 (ex Media), C3 (ex Soft), C4 (ex UltraSoft) e C5 (ex HyperSoft). Pirelli ha deciso di portare a Melbourne le C2, C3 e C4, rispettivamente catalogate come Hard, Media e Soft per il weekend.

Mercedes subito velocissime sia per quanto riguarda la simulazione qualifica che quella passo gara: Hamilton ha girato in 1:22.600, staccando di 48 millesimi Bottas, poi il vuoto. Cosa vuol dire questo distacco? Che Ferrari sicuramente non ha provato il giro secco, visto che Vettel ha girato sui tempi di Raikkonen (ottimo sesto) e Leclerc addirittura ha concluso in nona posizione dietro la Renault. Tutti coloro che in queste ore hanno scritto “Ecco, pensiamo al 2020” sono pregati di darsi al curling. Per quanto riguarda invece la simulazione passo gara, la Ferrari è stata molto più lenta rispetto ai rivali anglo/tedeschi, d’altronde l’impressione che la SF90 sia più propensa al giro da qualifica che al resto è sembrato subito evidente, e i tempi ottenuti da Vettel nel confronto con Hamilton e Bottas sono troppo, ma veramente troppo esagerati: il tedesco con le Soft hanno girato sul 29 basso, mentre Hamilton e Bottas tra il 27 alto e il 28 basso. Per intenderci: Raikkonen con l’Alfa Romeo ha girato sugli stessi tempi di Vettel, anzi talvolta risultava anche più veloce. Non ce ne vogliano né Kimi né il team italo/svizzero, ma non ci sembra per nulla veritiero. Leclerc ha fatto un lavoro totalmente diverso, girando con le Hard in sul 29 basso, prima di finire in testacoda nel finale per un errore.

La nostra sensazione è che queste FP2 siano state assolutamente inutili e poco indicative, ancor meno della passata stagione. La stessa Red Bull, che sembra girare sempre molto bene durante il venerdì l’abbiamo tenuta poco in considerazione, anche se siamo pronti a essere smentiti subito già domenica. Insomma, purtroppo non abbiamo un vero e reale confronto tra i due top team, o almeno la sensazione è questa. Chiaramente in Ferrari c’è qualcosa da sistemare, lo ha detto anche Vettel nelle interviste post prove libere, ma tutto questo divario è inverosimile. Una cosa è certa: la SF90 non era campione del mondo a Barcellona, non è la nuova Williams (ci piange il cuore per il team di Grove) a Melbourne. Calma, dopotutto è solo venerdì.

Immagine in evidenza: © Scuderia Ferrari/Media Centre