Amici di motorsportitalia.net buon pomeriggio e benvenuti al quarto appuntamento stagionale con FP Analysis, la nostra rubrica di approfondimento del venerdì e che ci porta ad analizzare l’andamento della seconda sessione di prove libere. Ci troviamo a Baku, su uno dei tracciati più moderni del mondiale di Formula 1, giunto quest’anno alla sua quarta edizione (1 GP Europa, 3 GP Azerbaijan). Purtroppo però, così come avvenuto spesso negli anni scorsi ancora una volta nella capitale azera ci sono stati dei problemi in merito all’organizzazione: se prima il problema rappresentava quella parte di marshall che non sono mai sembrati all’altezza della situazione (infatti si fanno affiancare da colleghi più esperti, alcuni dei quali sono nostri amici e che salutiamo), quest’anno è sopraggiunta la grana tombini. A inizio FP1 infatti, una botola è stata divelta da Leclerc, e il povero Russell che sopraggiungeva poco dopo l’ha presa in pieno distruggendo il fondo e danneggiando il telaio. Sessione cancellata e tutti i 300 tombini del circuito messi sotto ispezione ulteriore da parte della FIA.
Un tracciato che è parso molto più sporco del solito per via del grande vento, e visto che nei primi 90 minuti non si è girato, anche le FP2 sono state notevolmente condizionate, così come le prove di Formula 2. Partiamo intanto col dire che la Pirelli anche per questo appuntamento ha scelto le mescole C2, C3 e C4 rispettivamente come Hard, Medie e Soft, con le gomme bianche praticamente scartate da tutti e mai utilizzate probabilmente nemmeno per pulire la pista sporca. Al netto di tutte le bandiere rosse causate per errori grossolani come quelli di Stroll e Kvyat, la simulazione di qualifica ha visto le Ferrari di Leclerc e Vettel davanti a tutti, con il monegasco in grado di stampare il tempo di 1:42.872, unico ad andare sotto il muro del 43. A tre decimi il compagno Vettel, mentre Hamilton paga ben sette decimi rispetto a Leclerc. La velocità di punta della Ferrari è molto alta, ma l’impressione è che Mercedes abbia faticato a mettere insieme un giro buono, e sappiamo anche che al sabato “magicamente” questo problema viene prontamente risolto, vedi la Cina.
Al contrario sul passo gara, anche questo condizionato da una bandiera rossa e da molteplici bandiere gialle per innumerevoli lunghi, la Mercedes è sembrata molto più in palla della Ferrari. Come potete vedere dalla nostra tabella esclusiva, le gomme gialle sono state quelle più utilizzate nel complesso dai sei top driver. Quello che balza subito all’occhio è che Vettel con le Medie ha fatto segnare un 1:47.387 a fine sessione, mentre Hamilton con la stessa tipologia di gomme ha girato anche in 46 (per due volte), il che è un bell’andare. Come si può notare, ci sono molti giri cosiddetti “down” o per bandiere gialle oppure per la grande mole di traffico che si può trovare nel tratto centrale, ma analizzando a fondo il tutto, al netto delle condizioni problematiche nelle quali si è girato nelle FP2, la Mercedes sembra stare bene sul ritmo di gara, anche se l’impressione è che i due ferraristi, parecchio veloci nei primi due settori abbiano poi alzato notevolmente il piede nel rettilineo finale e che corrisponde anche al T3, e sembra un controsenso vista l’elevata velocità di punta della Ferrari mostrata con macchina scarica. La Red Bull non è andata malissimo sul long run, ma nemmeno così bene. Ecco, se dovessimo affidarci al 100% a questi tempi, vediamo una Ferrari più vicina agli austriaci che a Hamilton, ma come sempre diciamo ultimamente, è soltanto venerdì.