Rosberg: 8,5. Molto bravo a crederci sempre, perchè ha costretto Vettel a spingere costantemente al 100%, non lasciandogli un attimo di respiro, specialmente dopo la seconda sosta. Certo è che la Dea Benadata gli ha dato una grossa mano, fermando l’irresistibile progressione di Hamilton prima e Vettel poi, e senza questi eventi favorevoli la vittoria l’avrebbe vista col binocolo. Comunque un’ottima gara con una Mercedes efficiente anche sul passo gara.
Webber: 9. Meno male che a detta di Jacques Villeneuve Webber non doveva avere grandi motivazioni dopo l’annuncio del ritiro dalla F1. Chissà che sarebbe successo se non avesse avuto un problema alla partenza dopo lo stacco della frizione, perchè Mark ha fatto una prestazione maiuscola, inventandosi sorpassi all’esterno e sfiorando addirittura la vittoria dopo essersi ritrovato quattordicesimo al termine del primo giro. Il pubblico gli riserva una standing ovation ampiamente meritata.
Alonso: 7. Come nelle due gare precedenti, la sua corsa può essere divisa in due tronconi. Prima del ritiro di Vettel il suo ritmo non era un granchè, dato che faceva fatica a tenere Sutil. Dopo la safety car lo spagnolo si è letteralmente scatenato, ringalluzito da un mondiale piloti riapertosi improvvisamente, e ha corso gli ultimi giri con cuore e attributi, cogliendo un podio insperato dopo le qualifiche. Stavolta ci ha messo una pezza grazie anche alla safety car finale, ma se la Ferrari rimane questa difficilmente potrà ambire al titolo.
Hamilton: 9,5. Perfetto nelle qualifiche, al via e anche nei primi giri. Poi la sua posteriore sinistra è scoppiata improvvisamente e la vittoria si è volatilizzata. La safety car è stata una manna dal cielo e gli ha permesso di ricucire il grosso divario che lo separava dalla zona punti, ma ha avuto il grande merito di non essersi scoraggiato dopo la grande mazzata morale della foratura, che poteva abbattere anche un elefante. Intanto Silverstone ci ha detto che la Mercedes c’è ed Hamilton anche di più.
Raikkonen: 6,5. Da un pilota intelligente come lui non ci si poteva attendere un errore strategico madornale come quello commesso con la seconda safety car, quando è rimasto fuori con le gomme usurate mentre i suoi diretti rivali montavano gomme fresche. Si è fidato della squadra e ha sbagliato, come capitato a Barcellona lo scorso anno. Un peccato, perchè la sua prestazione era una di buon livello, meritevole di qualcosa di più di un quinto posto, che è comunque sufficiente per battere il record di gare consecutive a punti di Michael Schumacher (ora Kimi è a quota 25).
Massa: 8,5. Voto un po’ troppo alto? No, perchè quando corre male tutti siamo pronti a massacrarlo e quindi dopo una performance come quella di domenica è giusto concedergli i giusti meriti. Partenza strepitosa e ritmo anche migliore di quello di Alonso. Ma tra i piloti a cui dovevano saltare le Pirelli non poteva che esserci lui, Paperino per eccellenza e quindi le ambizioni di podio si sono sciolte come neve al sole. Così come per Hamilton la safety car lo ha aiutato parecchio, ma si è aiutato anche da solo sorpassando diversi piloti per artigliare la sesta posizione.
Sutil: 7. Per diversi giri si è trovato in terza posizione e non ha nemmeno avuto particolari problemi nel difenderla. Tuttavia la scelta di due sole soste ai box lo ha penalizzayo e di fatto gli ha impedito di terminare la corsa in una piazza consona alle potenzialità della Force India. Almeno se ne va da Silverstone con 6 punti, bottino soddisfacente.
Ricciardo: 6. In qualifica ha tirato fuori un giro da leone con una Toro Rosso molto veloce, mentre in gara ha mostrato ancora dei limiti, soprattutto nella gestione delle gomme. Prestazione sufficiente.
Di Resta: 8,5. Ennesimo piccolo capolavoro dello scozzese, che ha colto due punti nonostante sia dovuto partire dal fondo dello schieramento. Splendido anche nel non mollare un centimetro nel duello con Hamilton. Merita una grande macchina per il 2014.
Hulkenberg: 6+. Nelle libere non riusciva a superare una Marussia nemmeno col DRS inserito: in gara, dopo un partenzone, tiene un passo dignitoso e nel marasma generale sceglie la strategia giusta e strappa una decima posizione che vale un punto. E di questi tempi, per la Sauber è grasso che cola.
Button: 4. Non era lo stratega per eccellenza? Il pilota che va forte, ma con intelligenza? Quello che nel caos riesce sempre ad emergere? E allora perchè non ha cambiato gomme con la safety car? Poteva prendere qualche punticino e invece ha concluso la corsa tredicesimo di un soffio davanti a Gutierrez. Imbarazzante.
Perez: 6. Ci sta la sufficienza per Checo, che è stato mediamente più efficace di Button in corsa e anche molto più pimpante nei duelli.
Grosjean: 6. Se la Lotus gli avesse cambiato quell’ala anteriore che strisciava sull’asfalto probabilmente avrebbe potuto continuare a correre come nella prima parte di gara. Doppio sorpasso spettacolare all’esterno della Luffield (ignorato da tutti: se l’avesse fatto Alonso…) e ritmo anche migliore di Raikkonen nella prima parte della gara, poi il box e l’alettone l’hanno frenato, ma abbiamo rivisto lampi del suo talento.
Maldonado e Bottas: 6 e 5. Per un pelo non ha colto i primi punti della stagione Maldonado, ma con una Williams poco competitiva ha compiuto una gara più che dignitosa, tenendosi dietro per tutto il weekend un Bottas che è sembrato appagato dalla riconferma.
Vettel: 9. Al momento della foratura di Hamilton tanti si chiedevano quanta fortuna avesse nel vincere i gp con Hamilton che ha problemi tecnici (sarebbe stato il terzo), dopo la rottura del cambio viene da chiedersi quanti gp ha perso perchè ha avuto un problema tecnico sulla sua macchina mentre era in testa (con questo siamo a sei). Quel che è certo è che Seb, fino al ritiro, ha guidato da primo della classe e che ora il bilancio fortuna/sfortuna tra lui e Alonso è in parità.
Gutierrez 5; Vergne 5,5; Pic 5,5; Bianchi 5,5; Chilton 4,5; Van der Garde 4,5.
Extra: Il regista e il feticismo per la ragazza di Rosberg: 8. Dopo il regista di Abu Dhabi che staccava sempre sulla fidanzata di Maldonado ecco quello inglese che non può fare a meno di inquadrare Lady Rosberg. Forature, incidenti o sorpass, si finiva sempre per vedere Vivian Sibold. Aspettiamo con ansia un pilota gay in F1 per vedere se il feticismo morboso della regia per i partner dei piloti continuerà.
La venerazione di Genè per Alonso: 3. E come disse Maccio Capatonda in un suo famoso trailer: e Mobbasta veramente però! Genè è collaudatore Ferrari e amico di Alonso, quindi capiamo una certa benevolenza verso di lui nel suo commento tecnico (peraltro sempre di buon livello), ma attribuire a Fernando la capacità di prevedere il futuro per aver detto che Vettel prima o poi si sarebbe fermato è francamente troppo. E’ dalla Malesia che continuava a tirargliela!
Pirelli alla nitroglicerina: 0. Non è concepibile assistere ad uno spettacolo del genere, con cinque gomme scoppiate. La situazione è intollerabile e la Pirelli ha il dovere di trovare subito una soluzione e di fornire delle risposte su ciò che è successo a Silverstone. Riposte ufficiali.