Formula Uno: le pagelle del Gp della Cina 2013.
15 Aprile 2013 - 7:12
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Alonso: 10. Decima vittoria in Ferrari, forse è stata una di quelle meno faticose. Tuttavia se è sembrata facile il merito è stato tutto suo: ottima partenza, ha bruciato Hamilton dopo pochi giri e poi ha continuato a spingere come un forsennato, ma mentre altri piloti hanno faticato a gestire le gomme Fernando non ha avuto alcun tipo di problema, e nel terzo stint ha percorso diversi giri in più rispetto agli avversari su tempi molto competitivi. In molti hanno sottolineato in queste settimane la striscia negativa del sabato, dove l’asturiano era finito per 4 volte di fila dietro a Massa; però quello che conta è la gara della domenica e mentre Massa in gara sparisce Alonso diventa un gigante. Oggi semplicemente perfetto.

220490Raikkonen: 9. Come Alonso doveva riscattarsi dopo il Gp della Malesia, e come Alonso lo ha fatto in grande stile. Partenza orribile a parte, Kimi ha corso veramente bene e ha dato spettacolo sia in pista che in radio (“what the hell is he doing?!”, fantastico!). Grandissimo nel tenere un ritmo ottimo nonostante un evidente danno al muso, complice una manovra di difesa molto azzardata da parte di Perez.

Hamilton: 8,5. In tre gare ha già portato alla Mercedes una pole position e due podi: non male per uno che sembrava avesse compiuto una follia lasciando la McLaren. Lewis ha fatto un’ottima corsa: di più non poteva proprio fare, considerando che Alonso era scatenato e che la Lotus gestiva meglio le gomme hamilton-cinaanteriori. Forse può rimproverarsi solo i primi giri nei quali non ha preso quel margine sufficiente a tenere dietro Alonso, ma è anche il segno che la Mercedes deve ancora recuperare qualcosina dai primi. Comunque bravissimo ancora una volta.

Vettel: 7,5. Come l’anno scorso a Monaco ha provato a diversificare la strategia di fronte all’impossibilità di giocarsela alla pari con gli avversari più temibili, e come a Monaco è giunto quarto a un tiro di schioppo dal podio. Nel primo terzo di gara ha faticato tanto, facendosi anche superare da Hulkneberg, ma poi ha iniziato a recuperare colpi strada facendo, fino a quel run finale indemoniato con le soft. Forse senza quel lungo alla chicane poteva provare a passare Hamilton, ma per come si era messa al sabato può andare bene così.

220590Button: 7. La McLaren ha ancora tanti problemi, chissà quando li risolverà, ma Jenson ha tenuto in piedi la baracca con grande dignità e classe. Unico pilota a sopravvivere alla strategia delle due soste, nonostante una gara in difesa è riuscito a farsi valere. Un passo un po’ troppo leno nello stint centrale gli ha impedito di arrivare meno distanziato dai primi, ma il quinto posto è un risultato buono se si considera l’attuale stato di salute della McLaren.

Massa: 4. Se il tuo compagno di squadra vince in scioltezza e tu arrivi sesto a 40 secondi, beh, vuol dire che hai corso male male. Felipe si è fatto notare solo nei primissimi giri, nei quali, dopo una grande partenza, tallonava Alonso e girava col suo stesso ritmo. Ma davvero c’era qualcuno che pensava che Felipe potesse mettere in crisi Alonso e che potesse diventare il numero 1 in squadra?

Ricciardo: 8. Finalmente l’australiano ha mostrato il talento che si era intravisto 220758nella Formula Renault 3.5 di 3 anni fa. In qualifica è entrato senza troppi patemi nel Q3, in gara è partito bene (incredibile!) e ha gestito al meglio il degrado delle gomme, giungendo settimo a due secondi da Massa, che guida una monoposto infinitamente superiore alla sua. Con le parole di Button: “Riccardo? WOW!”

Di Resta: 6,5. Dopo la delusione di Sepang un dignitoso piazzamento a punti per lo scozzese. Buona gara e strategia indovinata.

Grosjean: 4,5. AAA: cercasi pilota francese, veloce, combattivo nel corpo a corpo, bravo sul giro e secco e nel contenere l’usura delle gomme. Per la sicurezza degli altri piloti è molto meglio avere in pista questo Grosjean, per la competitività della Lotus non troppo.

220484Hulkenberg: 6,5. Nico se ne va dalla Cina con un punticino prezioso per la Sauber e con la soddisfazione di aver percorso qualche chilometro da leader della corsa. Peccato che la Sauber abbia un po’ pasticciato con le soste ai box e con la strategia, perchè Hulkenberg poteva fare anche qualcosa in più.

Perez: 4,5. Stesso discorso di Grosjean. Il Perez della McLaren sembra il pilota insicuro delle ultime gare della scorsa stagione più che quello che si metteva in evidenza sfiorando la vittoria in Malesia (2012) e che andava a podio a Monza. Certo: la McLaren non va forte, ma Button gli ha dato 28 secondi in gara.

Vergne: 5. La gran gara del compagno di squadra Ricciardo lo ha messo in ombra. Mai in palla nel weekend e nel contatto con Webber affronta la curva come se fosse da solo.

Maldonado e Bottas: 5. La Williams era in palese difficoltà, loro pure.

Gutierrez: 3. Lamenta una scarsa competitività del mezzo, però Hulkenberg è PAPHOTO4_487659arrivato a punti e nel Q3, mentre Esteban ha faticato tutto il weekend a trovare il ritmo e i punti di frenata. Poi il punto di frenata è riuscito a trovarlo in Sutil.

Webber: 4. Il voto NON è per la sua performance velocistica, che fin dal venerdì è stata sempre su ottimi livelli. Ma come può il capo della sicurezza tra i piloti percorrere tutto un giro sapendo di avere una ruota non fissata? L’anno scorso Schumy si fermò, così come Alguersuari nel 2011: Webber no, quindi, anche in virtù dell’importanza del suo ruolo fuori dalla pista, ben gli sta la penalità. Peccato per  tutti i problemi avuti sabato e domenica, perchè non stava andando affatto male.

Bianchi 6; Pic 6; Chilton 5,5; Van der Garde 5,5; Sutil sv, Rosberg sv,

Extra: Mazzoni e l’uscita dai box di Hulkenberg e Massa: 4. Ma come si può continuare a ribadire che questo episodio ha condizionato la gara di Massa? Non ha avuto una sosta lenta Massa, eppoi in quella circostanza chi ha perso tempo è stato Hulkenberg, che ha faticato ad inserire le marce uscendo dalla pit lane e quindi ha perso un paio di secondi preziosi.

Gp Cina: 7. Non è stata una brutta gara: qualche emozione l’abbiamo vissuta e anche un po’ di tensione. Tuttavia, come ha giustamente detto Villeneuve, più che duelli abbiamo visto piloti che tenevano il loro ritmo, come se andassero in automatico.

Pirelli: 5. Tre indizi fanno una prova secondo Agatha Christie, quindi dopo tre gare in cui abbiamo visto le gomme più morbide della casa italiana perdere pezzi e degradarsi dopo pochi giri possiamo dirlo: così non va!