Una gara finale al cardiopalma per il campionato 2015-2016 di Formula E, con Sebastien Buemi che si laurea campione a suon di giri veloci dopo l’incidente al via causato da Lucas Di Grassi. Infatti il brasiliano, poco dopo la partenza, ha ritardato clamorosamente la prima frenata, andando a tamponare violentemente la Renault dello svizzero; nonostante i danni riportati da entrambe le vetture, i due riescono a tornare ai box per cambiare prematuramente la vettura e darsi battaglia per i 2 punti del giro veloce, vista la loro impossibilità di lottare per la zona punti. E Buemi, grazie al suo 1:24.582, batte di una manciata di decimi Di Grassi, conquistando finalmente il titolo di Formula E, dopo che l’anno scorso lo aveva perso proprio all’ultima gara. La giornata trionfale per il team Renault e.Dams viene conclusa dalla vittoria nella seconda gara londinese di Nico Prost, che bissa il successo di ieri, portando alla scuderia francese anche il titolo costruttori. Con lui sul podio Daniel Abt, compagno di squadra di Di Grassi, e Jean-Eric Vergne.
Una gara, come detto, condizionata dall’incidente al via tra Di Grassi e Buemi, col brasiliano che sbaglia totalmente la frenata, finendo col salire sul retrotreno della Renault di Buemi, rompendogli l’ala posteriore e danneggiandogli la sospensione posteriore destra. Il brasiliano, invece, rompe il braccetto dello sterzo della ruota anteriore sinistra e l’ala anteriore, ma, caparbiamente, riparte per tornare ai box e cambiare la vettura. Stessa decisione per Buemi un giro dopo, a seguito di un corposo dialogo col muretto, mentre viene mandata in pista la Safety Car per rimuovere i detriti delle due vetture. A questo punto i due contendenti al titolo restano ai box per risparmiare la batteria della seconda vettura fino al rientro in pit-lane della Safety Car, mentre Buemi accusa direttamente Di Grassi di aver cercato deliberatamente di sbatterlo fuori dalla gara. Anche per questo motivo, la direzione di gara decide di mettere sotto investigazione l’incidente, ma ancora adesso manca una decisione in merito.
Nico Prost si avvantaggia della situazione e si prende il comando della corsa, davanti a Heidfeld, Abt, Turvey, Bird e Vergne, con l’inglese della Next-EV che viene passato dalle due DS-Virgin alla ripartenza dopo il regime di SC. Ma Sam Bird si deve arrendere a un problema tecnico nel corso del 7° giro, causando una nuova uscita della vettura di sicurezza. Buemi e Di Grassi, intanto, approfittano della Safety Car per tornare ai box e ricaricare le batterie delle loro monoposto. Nel frattempo si ritira anche Simona De Silvestro per un problema tecnico sulla sua Andretti-Amlin, mentre il suo compagno di squadra, Robin Frijns, rimane coinvolto in un contatto con Mike Conway, che lo porta a toccare le barriere laterali, con conseguente rottura della sospensione anteriore sinistra. Così viene fatta uscire per la terza volta la Safety Car, mentre Buemi accusa ancora Di Grassi, reo di volerlo rallentare nel suo tentativo di fare il giro veloce. Alla ripartenza Abt si sbarazza di Heidfeld, conquistando il 2° posto, mentre tra il 18° e il 19° giro, anche il resto dei piloti effettua l’obbligatorio cambio di vettura, col tedesco della Mahindra che perde un’altra posizione, visto che Vergne rientra davanti a lui all’uscita dalla pit-lane. Molte posizioni recuperate anche per Da Costa, che da 9° si ritrova 5° davanti alle Next-EV di Turvey e Piquet. La gara così si avvia verso la fine, con le lotte più importanti che si concentrano dal 6° posto in giù, ma gli occhi sono tutti puntati su Buemi e Di Grassi, con il brasiliano che non riesce a migliorare l’1:24.582 dello svizzero, un tempo che, di fatto, gli consegna il titolo di Formula E, grazie ai 2 punti assegnati all’autore del giro veloce in gara.
Così si conclude il Mondiale 2015-2016 di Formula E con un finale thrilling tra i due contendenti al titolo e Sebastien Buemi che si laurea campione del mondo dell’innovativo campionato elettrico. Rimane un grande amaro in bocca a Lucas Di Grassi, dominatore del campionato, ma che oggi è incappato in una domenica da dimenticare.