Hamilton: 10. Perfetto, e in modalità safe.
Rosberg: 8,5. Forse può sembrare un voto troppo alto, visto che ha spiattellato le gomme alla prima curva e per questo ha dovuto fare un pit stop al primo giro, rientrando in pista penultimo. Ma la prestazione di Nico è stata eccellente. Da quanto tempo gli si chiedeva di dimostrare combattività e di cavarsela nei soprassi? Ecco, a Sochi, con una splendida rimonta dal ventesimo posto al secondo, ha fatto vedere che Hamilton non è l’unico pilota capace di rimontare dal fondo. E fare 52 giri sulle gomme medie è stato un piccolo capolavoro.
Bottas: 9. In qualifica è stato grande; l’errore ci stava, perché ha provato l’impossibile per mettersi davanti alle Mercedes. In gara lui non ha sbagliato nulla, il team forse sì, dato che lo ha lasciato in pista troppo a lungo con le gomme soft alla frutta, cosa che probabilmente gli è costata il secondo posto. Si è tolto la soddisfazione di segnare il giro più veloce della gara, un giro migliore di quello delle imprendibili W05-Hybrid.
Button: 8+. Ma la Honda è sicura di voler silurare così facilmente il buon JB? Dopo la grande gara di Suzuka, Button ha concesso il bis a Sochi, arrivando a una dozzina di secondi dal podio. Del resto, in una gara dove era fondamentale curare bene le gomme, come poteva non emergere la guida pulita del campione del mondo 2009? Ad ogni modo a Sochi la McLaren era competitiva, e Button ha tirato fuori il massimo.
Magnussen: 8. Peccato per la qualifica, dove nel Q3 gli è mancata la zampata che avrebbe potuto portarlo un po’ più avanti, e per la penalità di 5 posizioni sulla griglia. Il giovane danese ha disputato una gara di tutto rispetto, con la giusta dose di aggressività nei primi giri e una sapiente gestione delle gomme nella seconda parte del gran premio. Il quinto posto è stato ampiamente meritato, ed è segno che, se la vettura c’è, lui a punti ci arriva senza problemi.
Alonso: 7+. Un + per la partenza: aveva detto che avrebbe preso dei rischi per guadagnare posizioni e ha mantenuto la parola data, guadagnandone due. Fino al pit stop era a pochi secondi da Button, poi dopo il problema al cambio gomme non ha più avuto ritmo, basti pensare che ha terminato la corsa a mezzo minuto da Button. In queste condizioni, tenere dietro la Red Bull di Ricciardo senza troppi patemi d’animo è stato già un buon risultato.
Ricciardo: 6. Strappa la sufficienza, ma non un voto superiore. Il contatto con Vettel gli ha scombussolato i piani di strategia, però ha sbagliato ancora una volta la partenza, e rispetto ad altre volte è stato molto meno aggressivo. Ha passato una quindicina di giri in scia ad Alonso, ma non è mai riuscito a tentare un attacco, e per passare Vettel ha chiesto un ordine di scuderia. Sottotono.
Vettel: 7. Il settimo posto non ha rispecchiato la prestazione messa in campo da Vettel, costretto a correre con una power unit al limite del chilometraggio. Una gara rovinata dall’assurda strategia affibiatagli dalla Red Bull, perché il suo ritmo, prima del pit stop troppo ritardato, era migliore di quello di Ricciardo, e non distante da quello di Alonso. La sensazione è che la Red Bull lo stia trattando da separato in casa.
Raikkonen: 6. Ha portato via da Sochi un nono posto e due punti. Il suo problema è stata la partenza, dove ha dovuto alzare il gas perché é rimasto chiuso dagli avversari. Dopo si è ritrovato imbottigliato nel traffico, cosa che ha complicato la sua gara. Dopo il pit stop il suo ritmo è migliorato, ed era praticamente identico a quello di Alonso. E’ mancata un po’ di cattiveria (vedi i giri dietro Gutierrez con gomme molto usate), ma il passo non era malvagio.
Perez: 6,5. Si inventa una strategia diversa, con le gomme medie all’inizio e le soft nel finale, e nonostante abbia dovuto lottare con problemi di consumo di carburante ha portato la sua Force India al decimo posto, tenendo a bada la Williams di Massa.
Massa: 5. Di certo partire dal fondo e fermarsi subito a cambiare gomme non ha contribuito a rendergli le cose facili, ma mentre Rosberg, un secondo davanti a lui, si è involato verso il secondo posto, Massa si è arenato alle spalle di Perez, cosa francamente inaccettabile vista la macchina di cui dispone il brasiliano. Era appena fuori dalla zona punti dopo una ventina di giri e lì è rimasto: la sua gara non è sufficiente.
Hulkenberg: 6. Prova qualcosa di diverso, partendo con le gomme medie e finendo la gara sulle soft. La mossa è stata buona, ma purtroppo per lui non è bastata per portarlo in zona punti.
Vergne e Kvyat: 5,5 e 5. Se in qualifica la Toro Rosso aveva impressionato tutti per la grande velocità, in gara ha colpito negativamente per la facilità con cui veniva attaccata e infilata dalle altre monoposto. La sensazione è che il team di Faenza abbia puntato troppo sulla qualifica, ma la gara è alla domenica. In più Kvyat ha combinato troppi pasticci nei primi giri.
Gutierrez e Sutil: 6,5 e 5,5. Sutil ha condotto una gara nelle retrovie con tanto di contatto con Grosjean, Gutierrez invece ha provato una strategia diversa, con un pit molto ritardato. Qualcosa di buono lo ha fatto vedere.
Grosjean e Maldonado: 5,5. La macchina è quella che è, però hanno faticato perfino a tenere il ritmo delle Sauber.
Ericsson 6,5 ;Kobayashi sv; Chilton sv
Extra: Gp Russia: 5. Piuttosto soporifero. Per fortuna che Rosberg ha dato un po’ di spettacolo, sennò sarebbe stata una gara assolutamente priva di spunti.
Marussia: 8. Un voto alla dignità di questo piccolo team, che ha lavorato al meglio delle proprie capacità dopo il terribile incidente di Bianchi a Suzuka. Peccato per il problema tecnico avuto da Chilton: sarebbe stato bello che la vettura di casa tagliasse il traguardo.
La chiarezza delle regole sul team radio: 4. Ma non dovevano sparire i driver coaching? Eppure, gli ingegneri continuano a dire ai piloti le mappature da mettere, il settore in cui devono migliorare. Mah.