Hamilton: 9. La Dea Bendata stavolta gli ha sorriso, fermando Rosberg e permettendogli di recuperare 25 punti in un colpo solo sul suo compagno di squadra. La sensazione era che Lewis, anche con Rosberg in pista, potesse giocarsi la vittoria, visto che il suo passo era costantemente migliore di 3 decimi rispetto a quello del pilota tedesco. Dopo il KO del compagno, Hamilton ha controllato la situazione, alla luce del vantaggio enorme accumulato nella prima parte di gara. Una vittoria importantissima, soprattutto per il morale, che dopo l’errore in qualifica era ai minimi storici.
Bottas: 10. Gara straordinaria per il finlandese della Williams, partito a fionda dalle retrovie e giunto al traguardo in seconda posizione, e con sorpassi fatti in pista, non di strategia. Abilissimo anche nel curare al meglio le gomme, cosa che in passato (Bahrain, prima parte del Gp di Spagna) gli aveva creato qualche problema. E’ la rivelazione delle ultime gare, e se la Williams è questa, potrà togliersi altre soddisfazioni.
Ricciardo: 7. Un voto che farà discutere, perché un po’ basso per un pilota che è arrivato terzo. Ma analizziamo i fatti. Il popolo di Facebook e Twitter si lamenta sempre della Formula Consumo e dei piloti costretti a guidare da tassisti. Vorrebbero piloti pronti a duellare ad ogni curva. Se è così, allora non sarà piaciuta particolarmente neanche ai più la prestazione di Ricciardo, che ha sì conquistato il gradino più basso del podio grazie ad un secondo stint lunghissimo, ma facendo in tutta la gara un solo sorpasso, su un Hulkenberg in gestione gomma. Inoltre, l’australiano è stato superato da Alonso all’esterno della curva Club, posto in cui nessun altro si è fatto infilare. Tassista di lusso.
Button: 8. Il miglior weekend dell’anno per JB, anche di quello di Melbourne. Terzo in qualifica e quarto al traguardo, a otto decimi dal podio. Una prestazione di rilievo in un’occasione speciale, visto che era il primo Gp di Gran Bretagna che Button correva senza il supporto del padre, scomparso nel mese di Gennaio. Il podio sarebbe stato il modo perfetto per ricordare John, ma in fondo, con la McLaren che si ritrova, il quarto posto ottenuto è già tanta roba.
Vettel: 7,5. In Gran Bretagna il tedesco non ha probabilmente colto il risultato che voleva, ma ha comunque mostrato di essere veloce e in forma. Molto bene nelle qualifiche, orribile il suo scatto al via, che gli ha fatto perdere tre posizioni. Come già capitato altre volte, il muretto box gli assegna la strategia peggiore, ma il tedesco ha portato a casa un quinto posto, strappato con le unghie e con i denti ad Alonso in una battaglia che ha infiammato gli spettatori sugli spalti e alla tv.
Alonso: 7,5. L’errore nel posizionamento alla partenza è da principiante, la partenza molto deficitaria. Per il resto, la prestazione dell’asturiano è
stata più che buona, con una prima parte all’attacco e una seconda di strenua difesa su Vettel, con Alonso che ha fatto di tutto per tenere dietro il tedesco, ma ha dovuto alzare bandiera bianca a cinque giri dalla conclusione. Il sesto posto e gli otto punti contano relativamente; molto più importante è il duello con Vettel e la voglia di non mollare.
Magnussen: 6,5. Un altro settimo posto, dopo quello di Spielberg, tuttavia in questa circostanza c’erano le premesse per un risultato migliore, soprattutto dopo l’ottima partenza, che lo aveva visto piazzarsi autorevolmente in terza posizione. Ha pagato un decadimento prestazionale nella seconda parte del primo stint, poi il suo ritmo è stato simile a quello di Alonso, ma insufficiente per provare un attacco alla Ferrari del pilota spagnolo.
Hulkenberg: 6. Grande al sabato, dove ha strappato il quarto tempo, ma in gara si è notato solamente quando veniva superato dagli altri piloti. Ha dovuto correre di conserva e in risparmio gomme: forse è anche per questo che è parso l’ombra di sé stesso nei duelli. Almeno ha colto 4 punti, ed è l’unico, assieme ad Alonso, ad essere sempre arrivato a punti nel campionato 2014.
Kvyat e Vergne: 6,5. Buona gara per entrambi i piloti della Toro Rosso, che strappano punti iridati molto preziosi. Nel Q3 hanno pagato l’errore strategico della squadra, ma c’è da dire che sono stati fin troppo bravi ad essere arrivati alla fase finale della qualifica. Il loro bilancio “inglese” è ampiamente positivo.
Perez: 6. Ha dovuto correre in difesa, sia perché la Force India non era veloce, sia perché la vettura aveva alcuni danni, cortesia di Vergne. Arriva fuori dalla zona punti, ma in Germania potrà rifarsi.
Grosjean e Maldonado: 6. Il francese riesce a terminare la corsa in maniera dignitosa, mente Pastor deve alzare bandiera bianca nel finale, dopo aver anche subito la vendetta di Gutierrez, che gli ha reso il “sollevamento” del Bahrain.
Sutil: 6. Fa quello che può, e per una buona parte di gara se la gioca con Perez e Grosjean.
Raikkonen: 4. E’ vero che non poteva immaginarsi che ci fosse un bump vicino alla pista, ma la sua manovra di rientro in pista è stata pericolosa, e per fortuna lui e Massa se la sono cavata senza particolari conseguenze. Se il vero Iceman c’è, batta un colpo!
Rosberg: 9. Dopo la qualifica sembravano esserci le basi per infliggere ad Hamilton una mazzata pesantissima in chiave campionato, e invece Nico se ne è andato da Silverstone con le ossa rotte e un ritiro, mentre era primo, dovuto al cedimento del cambio. Ora il suo vantaggio nel mondiale è di soli 4 punti, e non potrà permettersi di correre in gestione.
Bianchi 7; Kobayashi 6; Chilton 6;Ericsson 5; Gutierrez 5; Massa sv.
Extra. Gp di Gran Bretagna: 7,5. Gara molto interessante, ricca di sorpassi e scaldata dal bellissimo duello tra Alonso e Vettel.
Mazzoni e lo stop & go di Alonso: 7. “E’ lento il pit stop di Alonso!” Sì: perché c’è la penalità di 5 secondi da scontare!
Gené e la partenza di Alonso: 3. Bravissimo a notare subito che c’è qualcosa che non va nel posizionamento di Alonso, ma per Genè, partire mezzo metro avanti non costituisce un vantaggio. Chissà che avrebbe detto se l’avesse fatto qualcun altro.
Gli inglesi, il muretto e la sportività: 4. Immaginatevi quanto ci avrebbero sfottuto gli inglesi se a Monza ci avessimo messo un’ora per mettere a posto un guard rail. E non erano sempre gli inglesi a criticare, giustamente, la mancanza di sportività del pubblico italiano quando questo fischiò Vettel a Monza? Poi Rosberg si ritira, e a Silverstone sono tutti lì a gridare di gioia. “Gli sportivi”.