Bottas: 9. E’ vero che guida la seconda macchina più competitiva, ma è anche vero che il finlandese non sta sbagliando un colpo negli ultimi tempi. Bottas ha raccolto il massimo anche nel Gp di Germania, e si è piazzato per la terza volta consecutiva a podio, togliendosi anche il lusso di tenersi dietro la Mercedes di Hamilton nelle fasi finali della gara. Se lui e la Williams continuano su questa strada, allora il terzo posto nel mondiale piloti non è un obiettivo irraggiungibile.
Hamilton: 9. Gara veramente bella per Lewis Hamilton. Ha dovuto recuperare dal fondo dello schieramento, e lo ha fatto in modo spettacolare, provando sorpassi ad ogni occasione buona e tirando anche un paio di sportellate agli avversari (Raikkonen e Button), ma senza compiere scorrettezze. Forse una migliore gestione delle gomme gli avrebbe permesso di essere più aggressivo nel duello con Bottas, ma passare una Williams velocissima in rettilineo era oggettivamente molto difficile. Ecco perché Hamilton può ritenersi soddisfatto: ha limitato bene i danni nel duello mondiale con Rosberg. Il terzo posto, dopo l’incidente del sabato, è tanta roba.
Vettel: 7,5. Per la prima volta in campionato termina la gara davanti a Ricciardo senza un ritiro dell’australiano, che per il morale non fa certo male. Il campione del mondo in carica ha disputato una bella gara. E’ partito bene, ha duellato ancora una volta con Alonso, passandolo di strategia al terzo pit stop, e ha anche fatto un bel sorpasso a Raikkonen. Il primo classificato dei non motorizzati Mercedes.
Alonso: 7,5. Così come Raikkonen è stato frenato da scelte strategiche abbastanza assurde del muretto Ferrari, che probabilmente gli hanno impedito di giocarsela con Vettel per la quarta posizione. Alonso ha comunque disputato una corsa piuttosto buona e ha tenuto un passo competitivo e simile a quello delle Red Bull. Impossibile pretendere di più dal pilota spagnolo.
Ricciardo: 8. In Inghilterra terzo guidando da tassista, ad Hockenheim sesto, ma dando spettacolo e buttandosi in tutti gli spazi possibili per provare un attacco o per resistere agli affondi di Hamilton e Alonso. Non si è demoralizzato dopo le vicissitudini della partenza, che lo hanno visto finire nelle retrovie per evitare di essere colpito da Massa e Magnussen. Bella la sua rimonta e ancor più bella la battaglia con Alonso, il quale, a fine gara, ha reso l’onore delle armi all’avversario.
Hulkenberg: 7. Buona prestazione per il tedesco della Force India, dopo qualche gara difficile, in cui era stato anche meno efficace di Perez. Ha cercato anche di provare qualche mossa strategica diversa per avvicinare Alonso e Ricciardo, ma non ce l’ha fatta. Comunque un settimo posto, a meno di 12 secondi dal quinto classificato, è un buon risultato, che allunga la sua striscia di gare a punti (12 tra il 2013 e il 2014).
Button: 6,5. Qualifiche deludenti, gara discreta. Si può riassumere così il weekend di Button. Forse il settimo posto era possibile, ma la scelta di JB e della McLaren di percorrere 37 giri con lo stesso treno di gomme soft non ha pagato, e Hulkenberg ha vivamente ringraziato.
Magnussen: 7,5. Voto un po’ troppo alto? Assolutamente no. Alla partenza ha sì avuto un incidente con Massa, ma dal suo onboard si è visto chiaramente che è stato Massa a girargli sopra. A quel punto il danese è stato costretto a rientrare ai box e si è ritrovato ultimo, ma la safety car è rientrata prima di aver ricompattato il gruppo, e Magnussen era ancora a 10 secondi dagli altri. Arrivare al nono posto, con queste premesse, è un mezzo miracolo, se si considera la velocità che ha attualmente la McLaren.
Perez: 6-. Ha resistito a Raikkonen nella lotta per il decimo posto e ha portato a casa un punto, ma poteva fare qualcosa in più, visto anche cosa ha combinato in pista il compagno di squadra Hulkenberg. Nel contatto con Kvyat non ha avuto colpe.
Raikkonen: 5+. Un’altra prova non sufficiente, ma questa volta ha l’attenuante dei danni all’ala anteriore e di una strategia assurda impostagli dal box Ferrari, strategia che sarebbe stata ancor più nociva se Iceman non avesse intimato alla squadra di cambiargli le gomme super soft ormai alla frutta. Un po’ di combattività in più si è vista rispetto alle ultime gare, ma il distacco da Alonso è sempre troppo ampio. Poco edificante per il suo stato d’animo l’aver “recitato” la parte del novello Zonta per due volte nello stesso gran premio
Maldonado: 6. Ha confermato i passi in avanti che si erano visti a Silverstone. Ha visto il traguardo, e per un po’ si è pure ritrovato in zona punti. Al momento non si può chiedergli di più.
Vergne: 5. Fuori nel Q2, mai in lotta per un piazzamento a punti, e in qualifica le ha prese ancora da Kvyat.
Kvyat: 5,5. Bravissimo al sabato, incolpevolmente fuori gara, ma ha fatto un errore da pollo cercando un sorpasso impossibile all’esterno, e lo ha pagato con un testacoda.
Sutil: 6. Ha lottato finché ha potuto, poi si è spento il motore e da lì il testacoda.
Grosjean: 6. Un altro problema alla power unit lo ha costretto al ritiro. Se la stava cavando discretamente, considerando la macchina che ha.
Gutierrez 6; Bianchi 6,5; Kobayashi 6; Chilton 5,5; Ericsson 5; Massa sv
Extra: Gp Germania: 8. Quarta gara molto bella di questo campionato, e la seconda di fila dopo quella di Silverstone. Tante battaglie dure, ma pulite, tra i piloti, anche per posizioni “di contorno”. Abbiamo visto perfino dei “trielli”, e le emozioni non sono mancate.
Vandone che fa rima con fiatone: 9. Stavamo per assistere all’infarto in diretta di Fabiano Vandone. Saltato il collegamento audio da Hockenheim all’inizio delle qualifiche, Vandone commenta da studio, ma arriva in cabina in fretta e furia dopo aver fatto le scale, ed è costretto ad interrompere subito la telecronaca per il fiatone.
Sky e la settimana perfetta di Rosberg: 4. Che voi sappiate, a Sky hanno per caso detto che è stata la settimana perfetta di Rosberg, con la Germania che vince i mondiali, il matrimonio, il rinnovo con la Mercedes e la vittoria? Repetita iuvant.
Le tribune semivuote: 3. Se perfino ad Hockenheim, circuito in cui l’affluenza di pubblico è sempre alta, gli spalti sono mezzi vuoti, allora i vertici della F1 dovrebbero iniziare a porsi qualche domanda.