Rosberg: 9. Non è stato certo il suo miglior weekend in stagione, eppure è riuscito a conquistare la sua terza vittoria in campionato, guadagnando altri sette punti su Hamilton. Non perfetto in qualifica, in gara aspetta il momento giusto per affondare i colpi e per prendere la leadership. Forse il suo modo di correre non è spettacolare, non infiamma le platee, ma è tremendamente efficace.
Hamilton: 8. Ha buttato tutto alle ortiche in qualifica, quando va oltre il limite della pista nel primo tentativo e finisce in testacoda nel secondo. Bellissimo il suo primo giro, dove ha infilato gli avversari come fossero birilli, con tanto di sorpasso ad Alonso in curva 8. Poi, però non riesce mai a impensierire più di tanto Rosberg, nemmeno nel finale, che ha ricordato, a parti invertite, quanto successo a Barcellona. Ora arriva la “sua” Silverstone, terreno ideale per iniziare la rimonta su Rosberg.
Bottas: 8,5. Quando il finlandese ha un’occasione raramente la spreca. La Williams gli ha dato per la prima volta una macchina da podio, e Valtteri è arrivato terzo, dopo aver disputato una gara di alto livello, che lo ha anche visto al comando. Ha pagato un po la strategia non perfetta della Williams, che lo ha fatto rientrare in entrambe le occasioni più tardi del dovuto, ma il bicchiere del finlandese è quasi tutto pieno in questo weekend.
Massa: 8. Nelle qualifiche ha scritto una pagina di storia, marcando una pole che mancava dal famigerato Gp del Brasile 2008. Ma a differenza di Interlagos, Felipe non ha vinto. Si vede privato del podio a favore del compagno di squadra, cortesia di una strategia del suo muretto francamente incomprensibile. Si è ammosciato un po’ troppo nel finale di gara, però ormai il terzo posto era andato. Intanto si è tolto una bella soddisfazione dopo l’addio alla Ferrari: chi lo avrebbe mai detto?
Alonso: 7,5. L’unico pilota non motorizzato Mercedes tra i primi sette. Il pilota spagnolo ha condotto una gara molto positiva, alla luce di una F14T ancora lontana dal top della forma. Nella prima parte della corsa, con gomme super soft e molto carburante, ha fatto un po’ di fatica a trovare il ritmo, e ha anche subito un sorpasso un po’ avvilente da Hamilton. Tuttavia, dopo il primo pit stop, il suo passo è stato notevole e molto vicino a quello delle Mercedes e delle Williams. Nel finale ha cercato in ogni modo di agguantare Massa, ma la Williams gli è scappata via proprio a pochi giri dalla fine.
Perez: 8,5. Se si fosse dato retta a chi voleva stracciargli la licenza, avremmo perso un ottimo protagonista della gara. Dopo Montreal, ancora una volta ha fatto vedere di essere uno specialista nel recuperare posizioni grazie ad una grande capacità nel gestire le gomme. Arriva sesto e infligge un bel colpo a Hulkenberg nel confronto diretto.
Magnussen: 7. E’ tornato a disporre di una vettura decente, e il giovane Kevin ha portato a casa 6 punti, disputando una corsa solida e senza commettere sbavature. Nel finale non ha potuto nulla nel duello con un Perez con gomme molto più fresche, ma dopo l’opaca prestazione del Canada il settimo posto conquistato è un ottimo passo in avanti.
Ricciardo: 6. Dalle stelle alle stalle, e senza particolari colpe. Impreciso alla partenza e nei primi giri, quando si è fatto distrarre dalla presenza di Vettel doppiato, perdendo una posizione. Almeno è stato l’unico dei piloti dell’orbita Red Bull a terminare la gara, e il sorpassone all’esterno fatto a un pilota duro come Hulkenberg gli vale la sufficienza.
Hulkenberg: 5,5. Per la seconda volta consecutiva ha perso il confronto diretto con Perez, e neanche di poco. Ha portato a casa altri due punti, ma ha mostrato di avere ancora dei limiti nelle gare in cui la gestione delle gomme è la chiave per un buon risultato. La prestazione sarebbe anche sufficiente, ma quel sorpasso subito da Ricciardo all’ultimo giro, all’esterno e in un punto dove quasi nessuno ha dovuto cedere la posizione, ci porta a dare un giudizio negativo alla corsa di Hulkenberg.
Raikkonen: 5. L’unico momento della gara in cui si è fatto notare è stato quando ha chiesto di disporre di più potenza sulla sua Ferrari. Per il resto, altra gara anonima. Certo: ancora una volta il muretto box ha contribuito a fargli perdere posizioni, ma prima del primo pit stop aveva già più di 8 secondi da Alonso, decisamente troppi.
Button: 5. Giusto provare una strategia diversa, con le soft nel primo stint, ma da metà gara in poi il suo ritmo è stato insufficiente, soprattutto se paragonato a quello di Magnussen.
Maldonado e Grosjean: 6+ e 6. Guidano un trattore, e l’hanno condotto al traguardo senza commettere errori. Grosjean, tra l’altro, è stato pure costretto a partire dai box.
Sutil: 6,5. Non è stato il miglior piazzamento dell’anno, ma rispetto ad altre gare si è mostrato più consistente di Gutierrez. Ha anche dovuto far fronte a un erroraccio del box Sauber, che gli ha gridato via radio di fermare la macchina quando l’ordine era diretto al solo Gutierrez, che stava uscendo dai box con una gomma avvitata male.
Kvyat: 6,5. Per la grande qualifica e per la gara da punti, anche se la partenza non è stata delle migliori. Poi un cedimento tecnico lo ha costretto alla resa.
Vergne: 5. Fuori dal Q3, mentre Kvyat c’era entrato in scioltezza, lontano dalla lotta per qualche punticino anche in gara. Tradito dai freni, ma la sua prestazione era comunque di basso livello.
Vettel: sv. Terza volta in stagione che ha un problema al motore nei primi giri della gara. Dicono che dovrebbe dimostrare il suo talento alla guida di una vettura non eccelsa, ma non viene messo nemmeno nelle condizioni di finire 5 giri…
Bianchi 6,5; Kobayashi 6; Chilton 6; Ericsson 5,5; Gutierrez 5.
Extra. Gp d’Austria: 6+. Gara interessante nella prima parte, mentre un po’ fiacca nella seconda frazione.
Lewis Rosberg e Antonio Sangiorgio: 9. Sappiamo che Nico Rosberg è solito “pizzicare” Stella Bruno, ma stavolta tocca alla bella Mara Sangiorgio, presa di mira dal leader del mondiale per averlo chiamato Lewis.
Da sottolineare anche la prodezza di Vandone, secondo il quale i piloti della Williams sono Bottas e Mattas.
Ritorno dell’Austria: 10. Una marea di pubblico, un servizio di trasporto all’Autodromo quasi perfetto e biglietti a prezzi accessibili (50 euro per assistere al gran premio dalla tribuna principale). La Red Bull ha fatto le cose in grande per il ritorno del Red Bull Ring in F1, e va fatto loro un applauso.
Bernie che ringrazia Mateschitz con la grafica: 3. Eccessivo.
Merkel: 2. Non sapevate che è lei l’artefice dei successi di Rosberg? Del resto, la Germania è la forza dominante dell’UE, e dopo Vettel, la Merkel vuole veder vincere la Mercedes del pilota tedesco. Teorie strampalate, che purtroppo più di una persona sta portando avanti da settimane.