Formula 1: le Pagelle del GP del Canada 2014
09 Giugno 2014 - 21:54
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Y1Ricciardo: 9. Non prende il massimo dei voti solo per una qualifica al di sotto delle aspettative, per il resto è il pilota che abbiamo imparato a conoscere durante i primi Gran Premi di questa stagione 2014: aggressivo, constante, intelligente e anche fortunato. Il cambio di strategia sulla vettura di Vettel gli facilita il sorpasso nei confronti del proprio team mate, disperato dietro alla piccola e veloce Force India di Sergio Perez. Vince la propria gara con quel sorpasso capolavoro sul messicano a cinque giri dalla fine, il resto vien da se, visto i problemi meccanici sulla vettura di Rosberg. Per Ricciardo si tratta del primo successo in Formula Uno, un risultato assolutamente straordinario che gli regala la consacrazione definitiva. Anche stavolta, Helmut Marko ci ha visto lungo sulle potenzialità di questo ragazzo.

Rosberg: 8. Lascia il Canada con la consapevolezza di avere un gran bottino in termini di punti nei confronti di Lewis Hamilton. Il che è incredibile, visto che alla vigilia veniva etichettato come la vittima sacrificale di un Hamilton a caccia di rivincita dopo i fatti di Monaco. Montreal doveva essere la gara di Lewis. Al contrario di quanto si pensi, però, Nico ha dovuto lottare contro la propria vettura per più di metà gara. Un problema al motore elettrico (MGUH) che non solo gli fa perdere parecchia potenza sul dritto (fattore che pagherà nel confronto finale con Ricciardo), ma che lo costringe a gestire una frenata molto più complessa visto gli evidenti problemi al brake-by-wire. Un secondo posto sudato, guadagnato con tanta fortuna ma anche con una gestione del mezzo davvero impeccabile. Brutto il taglio di chicane nelle primissime fasi della corsa, unico neo di un week-end gestito tutto sommato bene. Adesso testa all’appuntamento in Austria, dove si presenterà con 22 punti di vantaggio su Hamilton: mica male!

RicciardoVettel: 7,5. Poteva essere la sua giornata, peccato che anche stavolta la dea bendata ha deciso di voltare le spalle al giovane quattro volte Campione del Mondo. Lotta per tutto il venerdì contro una RB10 che proprio non ne vuole sapere di non andare in mille pezzi, ma, nonostante tutto, centra una qualifica davvero superlativa, con una vettura che fatica tremendamente sul dritto. Vettel, non contento del giro super eseguito al sabato, mette in mostra il meglio del proprio repertorio nelle primissime fasi di gara, con una partenza assolutamente perfetta e un ritmo gara da podio. Come abbiamo detto, però, anche stavolta il fato gli mette i bastoni tra le ruote, con la Force India di Perez perennemente davanti dopo ogni sosta, impossibile di passare, visto gli evidenti problemi di potenza del V6 Renault. Seb chiede ed ottiene un cambio di strategia, fattore che peggiora solamente la situazione: oltre a Perez, infatti, si ritrova dietro pure al compagno di squadra, una mazzata se consideriamo il risultato finale. Si difende benissimo dalla ben più veloce Williams di Massa (343 km/h sul dritto) e conquista un podio amaro. Poteva vincerla lui questa gara, poteva appunto, ma anche in Canada il fato non è stato dalla sua parte. La ruota, prima o poi, girerà anche a suo favore.

Button: 6,5. Centra un quarto posto davvero rocambolesco, sfruttando la lotta tra Nico Hulkenberg e Fernando Alonso. La Mclaren non lo aiuta, però Jenson ci mette sempre del suo, nonostante sia considerato un pilota ormai sulla via del tramonto. In Canada si è preso una bella rivincita e chissà se in Giappone hanno visto la sua gara.

PartenzaHulkenberg: 6,5. Gara povera di spunti, nonostante una strategia che gli poteva permettere un risultato davvero importante. Il tedesco, considerando la gara di Perez, poteva fare di più, visto anche la grande forza sul dritto della sua Force India motorizzata Mercedes. Resiste (e bene) agli attacchi di Fernando Alonso, portandosi comunque a casa un quinto posto che gli regala altri punti importanti in chiave iridata. La chiave principale per un buon campionato è la costanza di rendimento e lui sembra aver memorizzato alla perfezione questo concetto. Anche in week-end opachi come quello in Canada, lui centra sempre punti importanti. Casualità? Noi crediamo di no.

Alonso: 6+. La F14T è un autentico disastro ma la sua è una gara povera di spunti. Le buone previsione del venerdì si infrangono in una qualifica disastrosa, chiaro segno che anche stavolta gli aggiornamenti portati dalla Ferrari non hanno dato i frutti sperati. In gara ci prova, lotta e cerca di fare del proprio meglio, ma la Rossa è una bagnarola con cui non si può andare lontano. Gli evidenti problemi di potenza non gli permettono di poter passare sul dritto, così è costretto dapprima a stare mezza gara ditro Bottas e successivamente dietro Hulk. Proprio nel tentativo di sorpassare il tedesco si fa beffare da Button al penultimo giro, perdendo non solo il quarto posto ma anche la quinta piazza. Si porta a casa otto punti, ma, senza i numerosi ritiri, potevano essere anche di meno.

Y1Bottas: 6-. Prende la sufficienza solo per il gran giro da qualifica al sabato. Per il resto, prestazione da dimenticare con una Williams potenzialmente da podio. Non sfrutta l’enorme velocità di punta della sua vettura per sorpassare le due Red Bull e rimane praticamente bloccato nel traffico per tutta la corsa. Il consumo accentuato sulle sue mescole gli da la mazzata finale. Perde il confronto con il proprio team-mate e chiude nell’anonimato più totale. Il talento c’è, bisogna trovare la costanza.

Vergne: 6. Ritrova finalmente i punti dopo un avvio di stagione poco brillante. Una prestazione solida per il francese della Toro Rosso, che riesce ad arrivare davanti a Daniil Kvyat. Punti che danno morale e che servono ad alleviare la pressione su di lui.

Magnussen: 5,5. Fa il minimo indispensabile in una gara  dove ha dovuto remare e non poco. Entra in zona punti solo per il contatto tra Massa e Perez. Può fare di meglio.

Raikkonen: 4,5. E’ inutile prendersi in giro, da Kimi ci si aspetta molto di più. Ok che la macchina è una bagnarola con le ruote, però ci è sembrato di vedere un Kimi arrendevole, quasi arreso a una situazione tecnica davvero drammatica. Il muretto non gli facilita il compito ma quel testacoda al tornante del Casinò è l’emblema di una giornata davvero nera. Urge un pronto riscatto già dalla gara in Austria.

Massa: 7,5. Gara ottima la sua, però, considerando la grande velocità di punta della propria Williams, rimane inspiegabilmente dietro alle Red Bull per praticamente metà gara. In Canada perde una grossa possibilità, sia per demeriti propri e sia per il solito guaio al pit che ne compromette la corsa. Il contatto finale con Perez non rende giustizia a una gara comunque gestita alla grande.

massa perez vettel gp canada 2014Perez: 7. Oggi si è parlato più di lui che della prima vittoria in Formula Uno di Ricciardo. L’ha fatto apposta? Poteva evitare quello scarto? Perchè non si è fermato con i problemi ai freni? Tante domande a cui è difficile porre una risposta. Secondo noi la colpa dell’incidente va divisa al 50%, visto che anche Massa arriva in maniera troppo aggressiva a quella staccata. Una penalità, secondo noi, ingiusta per un contatto di gara che all’ultimo giro ci può stare (foga e tensione possono giocare brutti scherzi). In ogni caso bisogna dare a Checo quel che è di Checo. Il messicano poteva chiudere questo fine settimana a Montreal con un risultato assolutamente fantastico, un podio che sarebbe arrivato dopo una gestione delle proprie mescole assolutamente perfetta. Il problema ai freni lo frega proprio sul più bello, il resto è storia ben conosciuta.

Gran Premio del Canada: 8. Corsa interessante, incerta fino al penultimo giro. I problemi incontrati da Rosberg ed Hamilton hanno certamente aiutato lo show e offerto ai telespettatori diversi spunti di discussione. Questa Formula Uno comincia piano piano a ingranare e siamo certi che questo spettacolo verrà confermato anche in Austria.

Pino Allievi, Danica Patrick e le scimmie al volante: 1. Ma qualcuno ha mai spiegato a Pino Allievi che esiste il rispetto? Soprattutto per un giornalista che esprime i propri pareri in diretta tv? E’ pur vero che esiste la libertà d’opinione, però caspita, così si esagera. Magari non gradirà le qualità velociste della Patrick, ci sta, fortunatamente nel nostro paese esiste la libertà di pensiero, ma paragonarla ad una scimmia che si mette al volante è qualcosa di davvero irrispettoso verso un pilota che comunque affronta gare dentro i velocissimi Speedway americani. Non sarà mica arrivata l’ora della pensione?