Formula 1: le pagelle del Gp del Brasile 2014
10 Novembre 2014 - 21:07
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Rosberg: 9,5. Mezzo voto in meno per lo stint centrale della gara un po’ troppo compassato, dove si mangia tutto il vantaggio che aveva su Hamilton. Ma il weekend di Nico, per il resto, è stato quasi perfetto. Stavolta non ha lasciato ad Hamilton nemmeno uno spiraglio per tentare un attacco, il problema è che questa gara, per sua stessa ammissione, doveva farla ad Austin: ora potrebbe essere troppo tardi.

Hamilton: 8. Meno efficace di Rosberg per quasi tutto il weekend, viene fuori come in altre occasioni durante la gara, con un ritmo martellante con le gomme medie. Con quel testacoda prima del secondo pit stop ha probabilmente gettato al vento le possibilità di vincere la corsa, ma è anche vero che nell’ultima parte è stato appiccicato a Rosberg senza mai provare il sorpasso.

Massa: 8. Al primo pit stop supera i limiti di velocità, in un’altra occasione sbaglia la piazzola. Al netto delle vaccate Felipe conduce una gara molto solida, e a Interlagos, davanti ai tifosi di casa, arriva il secondo podio stagionale. L’altro era quello di Monza. Avesse dovuto scegliere due piste in cui andare a podio, probabilmente Massa avrebbe optato per queste.

Button: 8. Ennesima prestazione di rilievo per il campione del mondo 2009, che porta la McLaren a 7.6 secondi dalla zona podio. Un quarto posto importante in chiave costruttori, ma che probabilmente non cambierà il futuro di Button, ormai sempre più lontano dalla F1. Un peccato, perché il suo rendimento di quest’anno è più che buono.

Vettel: 7+. Dopo aver annunciato l’addio alla Red Bull, è tornato il Vettel di sempre, quello ammirato nei quattro anni precedenti. Molto più veloce di Ricciardo sia in qualifica che in gara, l’unica incertezza di Vettel è al primo giro, dove si fa soffiare due posizioni da Magnussen e Alonso. Per il resto la sua gara è ottima: e per una volta, anche la strategia della Red Bull.

Alonso: 7. Di certo non si può dire che le vicende contrattuali stiano minando il suo rendimento in pista, dato che Fernando è lo stesso di sempre: concreto e veloce. Vince il duello nel finale con Raikkonen, grazie anche alle gomme molto più fresche.

Raikkonen: 7,5. Toh; chi si rivede. Peccato che in partenza si sia trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato e che questo gli sia costato una posizione su Gutierrez. Ha provato una strategia conservativa, e ha abbastanza funzionato, visto che gli ha permesso di arrivare settimo e di giocarsi con Alonso una sesta posizione, difesa per qualche giro.

Hulkenberg: 7,5. L’aria di Interlagos, terra della prima pole e di diversi giri al comando nel 2012, gli ha portato bene. Hulkenberg torna a fare l’Incredibile Hulk, nobilitando una Force India che nella seconda parte della stagione aveva inaugurato il passo del gambero. Ottima strategia, buona rimonta, col rammarico di aver messo un po’ troppo tardi le gomme soft, perché le Ferrari erano a tiro.

Magnussen: 6. Due punti sono un bottino appena sufficiente, alla luce dell’ottima prestazione del compagno di squadra. Come al solito lotta con grinta e cuore, però il risultato non arriva.

Bottas: sv. Impossibile valutare la sua prestazione, visti i problemi che lo hanno attanagliato e che la Williams ha anche lamentato che uno dei suoi set di gomme era difettoso. L’unica cosa che si può dire è che per tutto il weekend ne aveva meno di Massa.

Kvyat: 6+. Gioca il jolly di una strategia diversa, allungando molto il primo stint con gomme soft. Questo gli consente di recuperare qualche posizione, e alla fine non arriva poi così distante dal decimo posto.

Maldonado: 6. Dopo il piazzamento a punti di Austin un’altra prestazione dignitosa.

Vergne: 5,5. Verstappen e i problemi tecnici nelle libere gli tolgono la possibilità di macinare km preziosi per preparare l’assetto. Ma nonostante questo Jev è parso meno pimpante rispetto alle ultime gare.

Gutierrez: 6+. Bravo nelle fasi iniziali del gran premio, dove si difende bene da Raikkonen: poi il passo cala alla distanza, ma con la Sauber che si ritrova fa quello che può.

Perez: 5. Ha pagato i danni provocati da Juncadella nelle FP1, visto che ha potuto girare poco al venerdì, ma Checo è stato l’ombra di sè stesso.

Sutil: 5. Perché le busca da Gutierrez.

Grosjean: 6. Non vede la fine della corsa per l’ennesimo problema tecnico. Lui comunque stava facendo la sua onesta figura.

Ricciardo: 6. Sia in qualifica che in gara è molto meno veloce di Vettel, e non tira fuori la grinta mostrata per tutto l’arco della stagione. Una sospensione KO lo costringe al secondo ritiro in campionato, ma la terza posizione iridata è ancora al sicuro.

Gp del Brasile: 7. Come sempre Interlagos non tira fuori gare banali. Un po’ di duelli interessanti nelle retrovie, ma anche una lotta per il primo posto aperta fino alla fine.

Sky che dà spazio alle critiche: 9. In un mondo dove recitare il mea culpa non è da tutti, va fatto un plauso a Sky per aver letto in diretta, durante le prove libere, diversi tweet di protesta contro le telecronache o contro certi atteggiamenti. Giusto dare spazio anche alle opinioni poco accomodanti.

Piquet che ci prova con qualunque cosa vivente: 10. Non cambi mai, eh Nelson?

Pubblico brasiliano: 10 e lode. Un esempio di passione, sportività e attaccamento al proprio beniamino (Massa).