Hamilton 10. Seconda vittoria stagionale, la prima in carriera in Bahrain, dopo una battaglia all’ultimo sangue con Rosberg. Impeccabile al via, dove passa Rosberg, cala un po’ alla fine del primo stint e deve sudare per tenere dietro il compagno. Poi la safety car gli complica le cose, ma nonostante le gomme medie risponde colpo su colpo a Rosberg, senza patire la pressione. Vince e convince.
Rosberg 9. Voleva dimostrare che i 17 secondi presi da Hamilton in Malesia sono stati solo un caso, e in parte ce l’ha fatta. Perfetto al sabato, si fa fregare alla partenza, ma questa volta tiene il fiato sul collo ad Hamilton, e in un paio di occasioni gli mette il muso davanti nel primo stint. Nel finale cerca di sfruttare il vantaggio delle gomme morbide, ma Hamilton nei duelli mostra di avere una marcia in più e Nico si deve accontentare del secondo posto.
Perez 8. Sarà la pista, sarà il deserto, sarà quel che sarà, ma il Bahrain ci regala sempre il Perez dei giorni migliori. Aggressivo al punto giusto fin dal venerdì, Perez conduce una gara molto accorta, attaccando al momento giusto, ma senza strapazzare le gomme. Approfitta di un errorino di Hulkeneberg per superarlo, e così si garantisce la strategia migliore e un podio più che meritato.
Ricciardo: 9. Alfieri Mercedes a parte, è lui l’MVP di giornata. Il sorridente Daniel, stupendo terzo in qualifica, è dovuto partire dalla tredicesima piazza per l’assurda penalità post Malesia, ma non si è perso d’animo e ha passato i suoi avversari uno dopo l’altro, d’intelligenza con incroci di traiettorie e di cattiveria in altre circostanze. Ha perfino messo la Red Bull nelle condizioni di dire a Vettel di lasciarlo passare, e nel finale ha superato nuovamente il suo capo squadra.
Hulkenberg: 7. Condivide col connazionale Vettel lo scettro di delusione delle qualifiche. Bravo a recuperare subito posizioni e a prendersi dei sorpassi di furbizia all’uscita della curva 8, posto in cui quasi nessuno affondava i colpi. Poco lucido in un attacco alla Williams che ha consentito a Perez di superarlo. Nell’occasione in cui aveva la macchina per andare a podio non c’è andato, mentre il suo compagno di squadra sì: un bello smacco.
Vettel: 7-. Ancora in difficoltà in qualifica, dove ha mancato l’accesso alla Q3, però in gara si è parzialmente riscattato. Molto intelligente nella prima metà della corsa a non farsi prendere dal panico per il DRS non funzionante e nel non ostacolare Ricciardo, recupera sulla distanza. Ma il quattro volte campione del mondo se ne va dal Bahrain con una sconfitta netta nel confronto diretto con Ricciardo, che si è permesso il lusso di superarlo di forza nella fase conclusiva del gran premio.
Massa: 7. Gran premio più che dignitoso per Felipe, che porta a casa un altro settimo posto, dopo aver tenuto per diversi giri la terza piazza e tentato di superare Vettel nel finale. Semplicemente meravigliosa la sua partenza, dove ha scartato quattro piloti come fossero birilli.
Bottas: 6. Dopo una qualifica da gigante, il finlandese non è autore di una gara da ricordare. E’ il pilota più in difficoltà nel gestire le gomme, commette più di un’errore in fase di frenata e arriva dietro al compagno di squadra. Una bella doccia gelata per sedare i bollenti spiriti di Sepang.
Alonso: 5,5. Weekend abbastanza scialbo per Fernando. A parte l’ottimo spunto allo spegnimento del semaforo non ci sono highlights da segnalare, ma comunque la sensazione è che l’Alonso del 2012 sarebbe riuscito a portare a casa un risultato migliore del nono posto finale. Al traguardo esulta per aver conquistato due punti: una volta esultava per vittorie di gare e campionati.
Raikkonen: 5. Rovina la buona qualifica con una partenza da dimenticare, ed è lui stesso ad ammetterlo a fine corsa. Poi la strada si fa in salita, e Kimi deve badare più a difendersi che ad attaccare. La Ferrari non gli ha certo messo a disposizione una vettura competitiva, ma qualcosa di più poteva farlo.
Kvyat: 6. Stavolta manca la zona punti, ma si tiene lontano dai guai, a differenza di altri colleghi più esperti di lui.
Grosjean: 5. Porta la macchina al traguardo, ma come velocità è stato inferiore a Maldonado nel corso del gran premio.
Button: 6,5. L’assurda scelta della McLaren di non cambiargli le gomme con la safety car lo stava rendendo una chicane mobile, e il problema alla frizione anche. JB stava comunque facendo il suo senza sbavature o eccessi, e prima della safety car era virtualmente quinto nella peggiore delle ipotesi.
Gutierrez: 6. La sua era una gara fuori dai punti, ma comunque dignitosa, poi Maldonado gli fa correre un bel brivido. Sta bene, e questa è la cosa più importante.
Sutil: 5. Per essere uscito nel Q1 e per averle prese ancora una volta da Gutierrez.
Ericsson: 4,5. Lento per tutto il weekend, e le ha prese anche da Frijns nelle libere.
Bianchi: 4. Qualcuno addirittura lo voleva già in Ferrari nel 2014. Sarà anche veloce in qualifica, ma per la seconda volta consecutiva fa danni in gara.
Maldonado: 2. Non si fa neanche in tempo a dire che sta facendo una bella gara, che lui tenta di eliminare dalla Terra il povero Gutierrez. Si becca uno stop & go e 5 posizioni di penalità sulla griglia, e anche qualche punto sulla patente, tuttavia ci si chiede perché ce l’abbia ancora la patente.
Chilton 6; Kobayashi 5,5; Vergne sv, Magnussen 5.
Extra. Gp del Bahrain: 9,5. Che gara!!! Emozioni a non finire, dall’inizio alla fine, con tantissimi duelli duri soprattutto tra compagni di squadra. Grandi artefici dello spettacolo Hamilton e Rosberg, che lasciati liberi di duellare dal loro team, hanno dato tutto quello che avevano per stare l’uno davanti all’altro. Una battaglia dura, ma pulita.
Vanzini e gli ingegneri calmissimi: 8. Dopo la pole di Rosberg e il team radio glaciale del suo ingegnere, Vanzini si dice molto innervosito da questi ingegneri che non fanno trapelare alcuna emozione. Ma quanto ha ragione.
Stella Bruno che intervista a Rosberg: 3. Ormai la funzione sociale della Stellona nazionale è farsi prendere in giro o rispondere male dai piloti. Ieri, la domanda sui team order Mercedes, è stata la ciliegina sulla m…
Montezemolo scappa, Aldo Costa sul podio: 9. La vendetta è un piatto che va servito freddo. In Bahrain Aldo Costa se l’è preso sotto forma di una bottiglia d’acqua di rose. Defenestrato dalla Ferrari manco fosse un appestato, Costa, artefice di questa Mercedes, si sta prendendo una grande e meritata rivincita. Un italiano che deve andare all’estero per mostrare la propria professionalità: più che una storia di sport sembra lo specchio del nostro paese.