Formula 1: le pagelle del Gp di Singapore 2013.
23 Settembre 2013 - 8:57
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Vettel: 10 e lode. Pole, vittoria, giro veloce, tutta la gara in testa (meno 20 metri), ritmo inavvicinabile per tutti e vittoria numero 33 in carriera. E chissà con quanto avrebbe vinto se negli ultimi dieci giri avesse spinto al massimo delle sue possibilità, invece di gironzolare per la pista. Impietoso il confronto con Webber, perchè tutto quel distacco non si può spiegare solo con il fatto che la Red Bull lo preferisca all’australiano. Sul podio, oltre agli ormai classici fischi, arriva la consapevolezza di avere il mondiale in pugno.

Alonso: 9. La sua capacità di fare sempre la cosa giusta alla partenza è veramente alonso singapore 2013incredibile. Stavolta tira una staccata micidale alla curva 1 sfilando Webber, Grosjean e Massa. Poi il ritmo è inferiore rispetto a Vettel e Rosberg, ma riesce comunque ad arrivare secondo grazie ad una perfetta gestione degli pneumatici nella seconda parte di gara, sfruttando al meglio una strategia che per altri (Button, Perez, Hulkenberg, Gutierrez) si è rivelata un boomerang nei giri finali. Gira che ti rigira, che la macchina sia buona o no, dietro a Vettel c’è sempre lui.

Raikkonen: 9. Ma ce l’aveva davvero il mal di schiena? Non ce ne siamo accorti, perchè Raikkonen, partito in tredicesima posizione, arriva terzo dopo una gara praticamente perfetta. Nella prima parte tiene svegli gli spettatori con un paio di  sorpassi, poi, dopo la safety car, gestisce bene le gomme prima di tentare l’assalto a Button. Il sorpasso su Jenson è bellissimo, ma arriva troppo tardi per poter raikkonen singapore 2013provare ad impensierire Alonso, ma è l’unico appunto ad una gara magnifica. E se perfino Villeneuve gli fa i complimenti…

Rosberg: 7. Evidentemente non sapeva che dal lato sporco della pista si parte male, perchè per un pelo non gli riesce il sorpasso a Vettel. Il secondo posto sembra ampiamente alla sua portata, dato l’ampio vantaggio su Alonso, ma la safety car rimescola le carte e Nico e la Mercedes vengono sorpresi dalla strategia di Alonso e Raikkonen, che restano in pista fino alla fine senza ulteriori cambi gomme. Alla fine rimonta fino al quarto posto, complice il ritiro di Webber, ma non può essere del tutto contento.

Hamilton: 6,5. Non una grande giornata per il campione del mondo 2008, che dopo una partenza negativa fa fatica a riprendere il ritmo, arrivando spesso al bloccaggio dell’anteriore sinistra alla prima curva. Nella seconda parte della corsa è più pimpante, e in più di un’occasione insidia Rosberg, ma stavolta taglia il traguardo alle sue spalle. Anche in questa gara non ha perso l’occasione di lamentarsi delle Pirelli.

Massa: 7. Un’altra gara interessante dopo l’ottima corsa disputata a Monza, soprattutto perchè la Ferrari (giustamente) costringe Felipe ad una strategia diversa, che lo vede usare le super soft dopo la safety car, rendendogli quindi impossibile una gara senza ulteriori fermate ai box. Il suo sesto posto permette la Ferrari di andarsene da Singapore con un bilancio punti in attivo nel confronto con la Mercedes.

Button: 7. Doveva provare qualcosa di diverso per rimontare, quindi la scelta di button singapore 2013non fermarsi più dopo la sosta con la safety car è comprensibile. Le speranze di podio svaniscono sul più bello, perchè la McLaren, che ha poco carico aerodinamico, distrugge le gomme prima di Lotus e Ferrari, e Button negli ultimi giri deve soccombere a diversi piloti. “Sempre un gentleman nei duelli” (cit Vanzini).

Perez: 6,5. Dopo la scialba prestazione di Monza, Checo si riscatta arrivando a punti e girando complessivamente sullo stesso ritmo di Button. Un po’ troppo furbo nella lotta con Hulkenberg, quando lo spinge fuori per costringere il tedesco a cedergli la posizione.

Hulkenberg: 6,5. Chi si aspettava un Hulkenberg demoralizzato dopo essere stato scartato dalla Ferrari ha dovuto ricredersi. Il pilota della Sauber arriva ancora a punti dopo una gara ben condotta. Solito osso duro nei duelli, ma stavolta anche abile nel gestire le gomme, a differenza di quanto visto in passato.

Sutil: 6. Decide di rischiare e di avere gomme fresche nell’ultimo quarto di gara. La scelta paga, dato che gli permette di arrivare in zona punti, ma Di Resta lo ha sovrastato sul piano della performance pura.

Webber: 6. E’ vero che senza quel problema tecnico sarebbe arrivato quarto. E’ webber singapore 2013vero anche che se c’è una magagna sulla Red Bull tocca quasi sempre a lui, ma è anche vero che quando gli hanno chiesto di fare cambiate veloci lui non ha ascoltato subito il box, esattamente come era successo a Monza. La gara è sufficiente, ma nulla più, dato quello che stava facendo Vettel con la stessa macchina.

Maldonado: 6. Con la Williams che si ritorva a guidare finisce la corsa a 3.8 secondi dalla zona punti, in undicesima poszione. Ha anche asfaltato Bottas: di più non poteva fare.

Gutierrez: 6,5. Sarà la notturna, sarà che anche in GP2 era andato forte qui, ma a Marina Bay Gutierrez si è fatto valere. Bravo al sabato a centrare al Q3, coraggioso a tentare di restare in pista fino alla fine con le medie messe all’entrata in pista della safety car.

Grosjean: 7. La partenza non è buona, ma si riprende velocemente e tiene un ritmo molto buono, giocandosi il bonus delle super soft nel secondo stint. Un problema al motore lo ferma, e alla luce del suo passo, della gentilezza della Lotus con le gomme e di quanto stava accadendo, questa rottura tecnica gli è costata il podio. Il suo weekend resta positivo e conferma i passi in avanti fatti da Grosjean nelle ultime gare.

Di Resta: 5. Il botto a pochi giri dalla fine è un errore grave, che va ad aggiungersi al crash contro Grosjean a Monza. Peccato, perchè dopo aver recuperato un sacco ricciardo singapore 2013di posizioni gestendo con grande efficacia le super soft, poteva tranquillamente giocarsi il sesto posto con Massa. E invece…

Ricciardo: 4,5. Se Helmut Marko si era legato al dito l’ostruzione di Alguersuari su Vettel nelle libere del gp di Corea 2011, non osiamo immaginare sarebbe potuto succedere a Ricciardo se non avesse già firmato il contratto con la Red Bull per la prossima stagione. Comunque già prima dell’incidente la sua gara era pessima, dopo la solita partenza cannata.

Vergne 5; Bottas 5; Van der Garde 5,5; Pic 5; Bianchi 5,5; Chilton 5.

Extra: Il complottismo degli appassionati di F1 su Webber: 4. Ma perchè si rompe sempre la Red Bull di Webber?” Pare che a questa domanda Grosjean abbia risposto: “Ma perchè, anche stavolta, i problemi li ho avuti io, così come a Barcellona e Silverstone?” Poi è arrivato Rosberg, che ha ribattuto: “E perchè quest’anno Lewis è sempre arrivato al traguardo, mentre io mi sono dovuto ritirare tre volte (Australia, Cina, Ungheria)?” Infine ha detto la sua Barrichello e… Insomma: ci siamo capiti.

La sincerità di Domenicali: 8. “Magari la prossima volta si rompe il Toro Stefano Domenicali and Alonso at Brazilgiusto.” Potrà non piacere la dichiarazione, ma almeno ha detto quella che pensava (lui e tanti tifosi, giornalisti ecc…)

Il muretto Ferrari: 10. Siamo sempre pronti a scagliarci addosso agli uomini in rosso ad ogni minimo errore. Stavolta hanno azzeccato tutte le decisioni: la strategia di Alonso era perfetta e gli ha permesso di arrivare secondo, risultato impensabile dopo le qualifiche, ed era giusto provare qualcosa di diverso con Massa, che per la cronaca è arrivato lo stesso nella posizione da cui era partito, segno che anche la sua strategia non era poi così male.