Formula 1: le pagelle del Gp d’Italia 2013.
09 Settembre 2013 - 6:54
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Vettel: 10. Con la vittoria di Monza, la sesta del 2013, Vettel ha probabilmente dato la mazzata definitiva al mondiale. Si è un po’ complicato la vita alla partenza, spiattellando la gomma e compromettendo il bilanciamento della vettura, dato che nel primo stint ha lottato con le vibrazioni dell’anteriore destra. Dopo il pit stop, però ha corso alla perfezione, allungando al momento giusto e gestendo il vantaggio nel finale, complice anche un piccolo problema al cambio. I fischi alla premiazione non rendono giustizia al suo fantastico weekend.

Alonso: 8,5. Si poteva fare di più? Poteva vincere? No, neanche partendo vicino a alonso monza 2013 raceVettel. Il giro impreciso del sabato non ha influito sul risultato finale, anche perchè l’ottimo scatto al via e i sorpassi repentini a Webber (manovra coraggiosa e bellissima) e Massa gli hanno permesso di girare già dal sesto giro con il nulla tra sè e Vettel. Ma la Red Bull, con Vettel sopra, ne aveva di più, specie con le gomme più dure. Come ha detto il suo ingegnere Stella: “Più che lottare come leoni, non si può fare!”

Webber: 8+. Gli è mancata la zampata per superare Alonso, ma la gara resta comunque molto positiva. Estremamente corretto nel duello con Alonso alla Roggia, nella seconda parte di gara gira bene con le dure, mentre altri piloti, con quella mescola proprio non si ritrovano. Unico appunto: prima Canada, poi Silverstone, adesso Monza. Se tre indizi fanno una prova, la bandella laterale dell’alettone anteriore proprio non gli piace.

Massa: 8. Nel weekend in cui gli si chiedeva di tirar fuori le… unghie, Felipe ha sicuramente disputato un gran premio dignitoso. In qualifica è stato più veloce di Alonso, in partenza come al solito brillante, e il podio perso non è certo colpa sua. Dopo un periodo negativo anche per cause non dipendenti da lui, nel gran premio di casa per la Ferrari, Massa ha dimostrato di essere ancora un pilota veloce. Il problema è sempre la gara dopo in cui deve confermarsi.

Hulkenberg: 9. “Ma quanto è andato forte Hulkenberg?” ha sussurrato Vettel hulkenberg rosberg monza 2013ad Alonso a fine gara. Questo la dice lunga sulla prestazione di Hulk, che con la modesta Sauber ha terminato la corsa a 4 secondi dal podio. A differenza del fuoco di paglia di Bottas in Canada, Hulkenberg ha girato sempre su tempi competitivi, e nel finale di gara era il pilota più veloce in pista fra quelli di testa. Vedremo se il quinto posto conquistato lo porrà in una posizione migliore sul mercato piloti. Lui intanto ha fatto il suo.

Rosberg: 7. La Mercedes, così come a Spa, non era competitiva quanto Red Bull e Ferrari, quindi arrivare a 10 secondi dal vincitore non si può considerare un risultato così negativo, alla luce anche delle FP3 in cui non ha potuto scendere in pista. Rosberg ha sofferto un po’ all’inizio, e ha anche dovuto difendersi dagli attacchi di Ricciardo, ma poi si è ripreso e ha iniziato un’ottima progressione assieme ad Hulkenberg, che lo ha portato a tagliare il traguardo ad 1.6 secondi da Massa.

Ricciardo: 6,5. Gara solida quella di Ricciardo. A differenza di altre volte ha fatto una buona partenza e ha gestito al meglio le Pirelli. Ha un po’ sofferto nella seconda parte di gara, e infatti ha perso molto terreno da Rosberg e Hulkenberg, ma sappiamo che la costanza del passo gara non è il punto forte suo e di questa Toro Rosso.

Grosejan: 6. Gara senza effetti speciali, ma ha più di un’attenuante. Di Resta ha parzialmente compromesso il bilanciamento della sua Lotus colpendolo al primo giro, inoltre il pit stop impreciso lo ha relegato dietro le McLaren, che lo hanno bloccato per diverse tornate. Romain è riuscito a scavalcarle in pista, ma ormai Rosberg e Hulkenberg erano già volati via.

Hamilton: 8. Correre senza radio non è la più semplice delle cose in questa Formula 1. In più ci si è messa anche una foratura. Ma è quando il gioco si fa duro hamilton monza 2013che i duri iniziano a giocare, e dopo quel pit stop forzato dopo una decina di giri, Lewis ha cominciato a girare fortissimo sverniciando gli avversari manco fossero birilli. A coronare la grande performance i due punti finali. Se sabato, sua dichiarazione, ha guidato da idiota, domenica ha guidato da campione.

Raikkonen: 7. Meritava la zona punti per l’intensità di guida. Iceman sembrava fuori dai giochi dopo la rottura dell’alettone anteriore al primo giro per il contatto con Perez, e invece con una serie impressionanti di giri veloci e una sapiente gestione delle gomme ha recuperato sino all’undicesima posizione. Bello il duello con Hamilton, ma la scarsa velocità sul dritto lo ha svantaggiato.

Button e Perez. 5 e 5-. La McLaren di questo weekend valeva molto più del misero punto raccolto da Button. La velocità di punta non era un granchè, ma le prestazioni con gomme medie erano buone. Da rimarcare anche che i due non si sono certo distinti positivamente alla partenza.

Vergne: 5. Per l’errore in qualifica più che per la gara. Il fatto di non aver preso il posto di Webber in Red Bull lo ha segnato negativamente nelle ultime gare.

Gutierrez: 5,5. Hulkenberg lo ha sovrastato come al solito, però qualcosa di buono Esteban lo ha combinato, soprattutto nel primo stint della gara, quando ha gestito al meglio le gomme dure. Ma non è abbastanza.

Incidente MonzaSutil e Di Resta: 5 e 4,5. La Force India proprio non andava avanti in questo weekend, ma i due ce ne hanno messo del loro per peggiorare la situazione: Sutil ostacolando Hamilton in qualifica e beccandosi tre posizioni di penalità in griglia, Di Resta, invece, ha posto fine alla sua gara al primo giro tamponando Grosjean.

Maldonado 5; Bottas 5; Pic 6; Van der Garde 5; Bianchi 6; Chilton 5,5.

Extra: Gp Monza: 6. Sufficienza perchè dietro Hamilton e Raikkonen ci hanno fatto vedere dei bei sorpassi, ma per il resto non è che ci siano state grandi emozioni.

Programmazione Rai della settimana: 10. Abbiamo spesso criticato la Rai, e anche duramente, quando era il caso di farlo. Oggi è giusto rendere loro merito. La programmazione di avvicinamento al Gp d’Italia è stata perfetta e quantitativamente importante, con approfondimenti, speciali e gare storiche. Integrali, a differenza delle sintesi da 25-55 minuti di Sky. Unica domanda: perchè tutto questo non è stato fatto negli anni di monopolio?

I fischi a Vettel: 2. Come sempre il pubblico italiano si fa riconoscere per sportività ed educazione. I fischi a Vettel durante la celebrazione del podio sono stati una totale mancanza di rispetto al pilota e ai valori del motorsport. Non dimentichiamoci mai che i piloti rischiano la vita, da Vettel a Chilton, senza eccezioni. Che ci siano simpatici o meno, è giusto riconoscere loro il rispetto che meritano. Non si può fischiare un ragazzo solo perchè arriva davanti alle Ferrari da 4 anni. E magari tra qualche anno quello stesso pubblico idolatrerà quello stesso ragazzo quando arriverà a Maranello.

Raikkonen e l’allergia alle interviste: 8. Prima ignora completamente la bella Mara Sangiorgio di Sky. Poi, non contento, a Giovannelli che gli chiedeva se fosse soddisfatto della sua gara, ha replicato gelido: “Guarda la mia faccia: ti sembro contento?” Ma in fondo Kimi ci piace così.