Vettel: 10. La sua superiorità non è stata imbarazzante come a Singapore, ma la facilità con cui ha vinto ci va abbastanza vicino. Nei primi giri è un fulmine come sempre, ed è molto intelligente a non spingere troppo con le super soft, dato che la Lotus riusciva a sfruttarle meglio. Fortunato con l’uscita della safety car, dato che ha potuto subito effettuare il pit stop, ma grazie alla safety car gli è tornato sotto Raikkonen, un cliente non proprio semplice da gestire, e Seb non ha nemmeno avvertito la pressione. Ormai il titolo è lì, e non si vede come possa perderlo.
Raikkonen: 9. Peccato per la terza qualifica orrenda consecutiva, perché in gara il suo passo era notevole. La safety car gli ha permesso di azzerare il gap su Vettel e Grosjean, ma il terzo posto lo aveva già preso prima dopo un paio di sorpassi e un pit stop anticipato. Da applausi la manovra di sorpasso su Grosjean, e come sempre guida al meglio le difficili Pirelli, arrivando alla fine senza patemi d’animo, a differenza di Hulkenberg e Button.
Grosjean: 8,5. Mezzo voto in meno per l’ingenuità che gli è costata il secondo posto, ma è solo un piccolo appunto in una grande gara. Fino alla safety car era l’unico vicino a Vettel, l’unico che riusciva a girare più o meno sui suoi tempi (Rosberg era a 21 secondi ormai). Come in Germania la safety car non lo ha di certo favorito, ma va bene anche il terzo posto, considerando che a inizio stagione si parlava di siluramento imminente, mentre adesso ci si chiede quando vincerà la sua prima gara.
Hulkenberg: 9,5. Il podio sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma come intensità mentale e risultato raggiunto è stato grandissimo. Abile alla partenza a superarne tre all’esterno, sfrutta al meglio la trazione della sua Sauber per difendersi dagli avversari, ma se non molla è anche merito della sua combattività, che lo rende uno dei piloti del Circus più difficili da sorpassare. Il quarto posto è una manna per lui, che cerca un contratto per il 2014, e per la Sauber.
Hamilton: 5,5. Gara col passo del gambero per Hamilton. Infilato da Grosjean, con le super soft tiene un ritmo più che buono, ma con le medie va in crisi totale, girando 2 secondi più lento del compagno di squadra Rosberg. Alla ripartenza è poco attento e viene passato da Hulkenberg, che poi gli resta davanti sfruttando la mega trazione della sua Sauber, ma è anche vero che, alla curva 1, Hamilton arrivava spesso lungo con la puntualità di un orologio svizzero. Unico highlight della gara il duello vinto con Alonso.
Alonso: 6-. Era quasi impossibile fare di più con la Ferrari che si ritrovava a guidare, anche se Fernando è parso un po’ più passivo del solito, quasi come fosse rassegnato di fronte ad una Ferrari che arretra mentre le avversarie Red Bull e Lotus brillano. Bravo a gestire al meglio le gomme anteriori nel momento di graining, a differenza di Hamilton e Webber, cosa che gli ha permesso di non crollare e di raccogliere punti preziosi per il secondo posto nella classifica piloti e costruttori.
Rosberg: 6+. Per la quarta volta in stagione la sua Mercedes accusa un problema tecnico in gara. Stavolta gli si è rotto il muso proprio mentre superava Hamilton per la terza posizione e girava col ritmo di Grosjean. Poi accusa psicologicamente il colpo, salendo in cattedra solo nel finale quando ha la meglio nel corpo a corpo con Button.
Button: 7. Dopo la partenza sembrava tutto in salita per il campione del mondo 2009, per via della sosta forzata per il cambio di ala anteriore. E invece arriva ottavo, giocandosela col gruppetto di Hulkenberg sino a poche tornate dal termine, quando è stato costretto a togliersi dalla battaglia a causa delle gomme alla frutta.
Massa: 5. Se voleva dimostrare che non voleva più aiutare Alonso, beh, ce l’ha fatta. Alla partenza tira una frenata impossibile (per colpa di Rosberg, secondo lui) e quasi prende in pieno Fernando, facendogli perdere terreno. Poi recupera posizioni e prende due punti importanti nei costruttori, ma un pilota esperto come lui non può commettere errori del genere, eppure…
Perez: 6. Ancora una volta stringe un avversario quasi fuori pista, segno che proprio non ce la fa a capire che non corre da solo. Tuttavia la sua gara è dignitosa, e il punto ottenuto nonostante il grosso spavento per la foratura dell’anteriore destra può essere considerato un traguardo di tutto rispetto.
Gutierrez: 5. Con la sua stessa macchina Hulkenberg arriva quarto tenendo a bada campionissimi quali Hamilton, Alonso, Button e Rosberg. Esteban, invece, finisce fuori dai punti anche in quest’occasione, dopo aver centrato la Q3 e aver fatto un’ottima partenza. La velocità pura c’è, ma se non sfrutta chance del genere per andare a punti allora difficilmente otterrà la riconferma.
Bottas e Maldonado: 6 e 6. La loro Williams era inguidabile nell’ultimo settore, però la loro discreta figura l’hanno fatta. Hanno combattuto per la z
Ricciardo e Vergne: 6 e 5,5. Non hanno visto la bandiera a scacchi i due pupilli della Red Bull, ma qualcosa di buono Ricciardo lo ha fatto vedere, soprattutto nella prima parte di gara, quando con gomme medie è riuscito a fare una buona partenza e a tenere le zone alte della classifica con autorevolezza.
Sutil e Di Resta: 5. Gara incolore e terminata anzitempo per i due Mallya Boys. Sutil, dopo un contatto alla partenza, semina il panico nella ripartenza con safety car e colpisce Mark Webber. Di Resta, invece, va a muro nel tratto conclusivo della pista, ritirandosi per la quarta volta consecutiva.
Webber: 6. Doveva deliziarci con una grande rimonta grazie ad un assetto scarico, e invece, a parte qualche sorpasso, non si è visto nulla di tutto ciò. Comunque non gliene va mai bene una: stavolta è stato colpito da Sutil, e l’incidente ha fatto prendere fuoco al posteriore della sua Red Bull.
Pic 5; Van der Garde 5,5; Bianchi 5; Chilton 5.
Extra. Gp Corea: 7. Vettel come al solito non ci ha permesso di goderci una battaglia per la leadership, ma dietro si è vista tanta azione, e abbiamo avuto più di un momento entusiasmante o sorprendente.
Organizzazione: 3. Ma come si fa a mandare una macchina di soccorso in pista senza aver prima congelato la corsa? E come si fa a non avere commissari e mezzi per spegnere rapidamente un incendio su una monoposto? Mah…
Il podio Vettel-Raikkonen-Grosjean: 8. Gli amici di Italian F1 Fans Club, dopo il gp di Germania, avevano sottolineato che quando Grosjean arriva terzo, sul podio ci sono sempre Vettel come primo e Raikkonen come secondo. Anche la Corea non ha fatto eccezione.
La gomma a forma di banana: 10. Se per Genè tutto si riduce a un WOOOOOOOOOOW!, Capelli ci ha fatto scompisciare dalle risate al momento della foratura di Perez dicendo: “E vedete come la gomma abbia assunto la forma di una banana!”. Comicità involontaria!