Vettel: 9. E perchè non 10 per un pilota che ha dominato la gara e che ha fatto la pole con un giro pulitissimo in condizioni di pista scivolosa? Perchè ha commesso più di un errore in gara. Ha toccato un muretto con la posteriore destra (lo stesso che nel 2005 non perdonò Alonso), poi ha tirato dritta la prima curva, e nella fase finale della corsa è arrivato troppe volte al bloccaggio dell’anteriore destra al tornantino. Bravissimo a costruire subito un gap incolmabile per gli avversari, ma deve stare più attento.
Alonso: 8. In qualifica e per metà corsa sembra l’Alonso di Montecarlo: passivo e poco battagliero. Poi si tramuta nel fenomeno che tutti noi conosciamo e la musica cambia completamente: infila prima Rosberg, poi Webber, infine Hamilton, giungendo così secondo al traguardo. Prestazione ragguardevole per Fernando, ma sia la Ferrari che lui stesso devono migliorare in qualifica, perchè è difficile vincere partendo dalla terza fila.
Hamilton: 8. Sarà che si correva in Canada, la sua pista, ma finalmente abbiamo rivisto l’Hamilton dei giorni migliori: aggressivo nel corpo a corpo, veloce e determinato come non mai. Anche l’atteggiamento molto infastidito nell’essere dietro a Vettel in qualifica e anche ad Alonso in gara, tipico dei campionissimi, è il segno che Lewis è sulla via del ritorno.
Webber: 7,5. Fino al contatto con Van der Garde stava disputando un gran premio ottimo, dato che aveva compiuto anche un grande scatto al via. Poi, però, il su alettone anteriore ha perso un pezzo per colpa dell’olandese della Caterham e il bilanciamento ne ha risentito. Stanti così le cose, il quarto posto a dieci secondi da Alonso è un risultato più che buono.
Rosberg: 5. La Mercedes lo utilizza come cavia per Hamilton, dandogli una strategia di gara assurda, ma non è che prima stesse brillando dato che aveva 6 secondi dal compagno di squadra e che in qualifica gli era finito dietro. E lui stesso ammette a fine gara di non essere andato come poteva.
Vergne: 7,5. Nelle ultime due gare ha visto salire di molto le sue quotazioni in chiave Red Bull. Come al solito bravo sl bagnato, ma è riuscito a mettersi in luce anche alla domenica, superando senza problemi Bottas, tirandosi così fuori dal gruppone inferocito alle spalle del suo compagno di squadra.
Di Resta: 8,5. 58 giri con le gomme medie e non sentirli. La fantastica gara di Paul sta tutta nel lunghissimo stint con i pneumatici a striscia bianca, gestiti alla perfezione mentre i piloti davanti a lui facevano molta fatica.
Massa: 7. Gara convincente di Felipe. Aveva dichiarato che avrebbe corso all’attacco e lo ha fatto, cogliendo quattro punti e sorpassando nel finale Raikkonen, un temibile rivale per Alonso in ottica mondiale. Certo che se butta sempre in vacca le qualifiche…
Sutil: 5,5. Poteva fare meglio, invece ha perso molte posizioni all’inizio con un testacoda e inoltre si è beccato un drive through per aver ignorato le bandiere blu. E così finisce dietro a Di Resta, che partiva molto più indietro di lui.
Raikkonen e Grosjean: 5. La Lotus ha fatto tre passi indietro rispetto a Barcellona, ma anche loro. Raikkonen ci ha messo una vita a passare Ricciardo prima e Bottas poi, mentre Grosjean ha rovinato una buona gestione delle gomme medie spiattellando subito le super soft e rientrando per un cambio gomme extra.
Perez e Button: 5. Nel Canada che alla McLaren ha spesso portato trionfi e trofei, i due alfieri di Woking non combinano niente di buono, limitandosi a gironzolare per la pista per metà gara e terminando la corsa fuori dalla zona punti.
Bottas: 5+. Ok: guida un triciclo, però per uno che partiva dalla terza posto arrivare quattordicesimo non può essere considerato un gran risultato. Dopo una qualifica da leone e una prima parte di gara più che dignitosa si è sciolto come neve al sole.
Ricciardo: 5. In questo momento Vergne gli sta dando la paga, ma il sorridente Daniel ce ne ha messo del suo per fare una magra figura a Montreal, tuffandosi in tutti i possibili duelli nei primi giri, rovinando così le gomme super soft. Se vuole un posto in Red Bull deve svegliarsi fuori.
Van der Garde: 3. Deve essersi riletto il Fastback della gara del 1999 da noi pubblicato, perchè ha tentato di emulare le gesta di Panis e Badoer, che non ne volevano proprio sapere di farsi doppiare. Ma Giedo fa di meglio: stringe Webber al tornantino e gli rompe un pezzo di alettone. Sacrosanto lo stop and go. Tenta pure di tornare ai box con l’ala sotto la macchina dopo un contatto con Hulkenberg: doppiamente pericoloso.
Hulkenberg e Gutierrez: 5. Gara incolore per entrambi, soprattutto per il tedesco, che partendo dalla nona posizione poteva aspirare ai punti, ma poi ha deciso di finire la sua corsa chiudendo Van der Garde.
Maldonado 4; Bianchi 6; Pic 5,5; Chilton 5.
Extra: Gp del Canada: 6. Di solito Montreal è una corsa divertente e ricca di colpi di scena, invece ieri non se ne sono visti molti.
Sky e l’eiaculazione precoce: 4. E alla fine delle qualifiche e del gp che succede su Sky? Parte lo spot di due fiammiferi a letto, uno si accende e poi parte il narratore a dire: “Un uomo su cinque soffre di eiaculazioe precoce. Rivolgiti al tuo medico.” Dopo gli uomini più veloci del mondo, ecco lo spot degli uomini troppo veloci a venire…
L’inglese di Stella: 3. Ha provato a parlare in inglese ad Alonso nel corso di un team radio: poi non ce l’ha fatta e ha continuato in italiano. Ma con tutti i soldi che hanno in Ferrari non possono pagargli un corso d’inglese?
La querelle Sutil-Hamilton: 8. Nuova puntata nella guerra personale di Sutil contro Hamilton. L’ex pianista, per vendicarsi della macata testimonianza al suo processo da parte di Hamilton, lo ha tenuto dietro per un giro favorendo il ritorno di Alonso e il suo sorpasso alla Mercedes. Poi Sutil si è beccato un drive through, ma quando c’è di mezzo l’onore non c’è penalità che tenga.
PS: ci dispiace molto per la morte del commissario travolto dalla gru che trasportava la vettura di Gutierrez. Purtroppo a volte ci dimetichiamo di quanto sia importante il loro lavoro e di quanto rischino la pelle.
PPS: speriamo che possano avere più felicità in futuro anche a Marco Melandri e Manuela Raffaetà, dopo la perdita del bimbo al terzo mese di gravidanza. Se c’è una ragazza forte quella è la “Manu” e se c’è un pilota che merita un successo in SBK quello è Marco. Superate questo momento difficile: il nostro cuore è con voi.