Formula 1: le pagelle del Gp del Brasile 2013.
26 Novembre 2013 - 12:35
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Vettel: 10. Molti appassionati gli stavano gufando contro da diverse gare, vettel donuts gp brasile 2013sperando che gli capitasse qualcosa. Sebastian è primo, arriva ai box per la seconda sosta… e manca una gomma, in un remake di quanto accaduto ad Irvine al Gp d’Europa 1999. Ma nemmeno questo ha impedito al campione del mondo di arrestare la sua marcia verso la nona vittoria consecutiva. Raggiunto il record di vittorie consecutive di Ascari e il record di vittorie in un mondiale di F1 di Michael Schumacher: appuntamento a Melbourne per scrivere un’altra pagina di storia.

Webber: 9. Si è congedato dalla F1 con una gara convincente e corsa con grande determinazione. Si è preso la piazza d’onore “sul campo”, superando Alonso in due occasioni, dato che il pit stop non proprio felice lo aveva fatto ripiombare dietro alla Ferrari dello spagnolo. Ci regala un bel momento di sport nel giro di rientro, quando si sfila il casco e si prende l’aria di Interlagos. Non ha mai vinto un titolo in F1, ma come ha detto Horner, può essere fiero della sua carriera.

Alonso: 8,5. Ha lottato come i samurai a lui tanto cari, e ha portato a casa alonso webber gp brasile 2013dal Brasile un podio che fa sì morale, perchè spezza un digiuno cominciato in Corea, ma che alla fine della fiera non è servito per dare alla Ferrari il secondo posto nel mondiale costruttori. Alla partenza stavolta non si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto, anche se lo scatto era stato buono. E’ l’unico a provare ad impensierire le due Red Bull, anche se il passo cala alla distanza. 

Button: 8,5. Avrebbe meritato il podio per quanto è riuscito a tirare fuori da una vettura che di vincente aveva solo il nome. Stavolta al via si tiene lontano dai guai, e questo gli permette finalmente di condurre una gara con la strategia pianificata. Nel primo stint è eccezionale, e gira col ritmo dei primissimi nonostante abbia le gomme dure. Stupendo il doppio sorpasso button-gp-brasile-2013sul rettifilo e quello all’esterno della Ferradura a Gutierrez. In Brasile arriva con pieno merito il miglior risultato stagionale, ma non basta a far dimenticare la stagione orrenda della McLaren.

Rosberg: 6. Leone il venerdì, primo dei normali sabato, eccezionale al via. Poi il nulla. Soffre molto il bilanciamento della macchina nella parte posteriore, e dopo il primo giro perde inesorabilmente posizioni, venendo passato e staccato nettamente anche da Hamilton. Nonostante una gara negativa chiude quinto e permette alla Mercedes di arrivare seconda nel mondiale costruttori.

Massa: 7. Commette la grande ingenuità di oltrepassare la “zona proibita” in almeno tre occasioni, e così il drive thru non gli consente di combattere per un posto sul podio, cosa che invece senza penalità sembrava fattibile. Bravo a non subire eccessivamente la situazione e a terminare la corsa in massa-gp-brasile-2013settima posizione. Di fronte al pubblico di casa, e alla sua ultima gara in Ferrari, ha sicuramente fatto una delle gare migliori da quando è tornato dall’infortunio post Ungheria 2009.

Perez: 8. Da diciannovesimo a sesto: mica male per uno che è stato appena scaricato dalla McLaren per far spazio ad un esordiente. In Brasile Perez ha mostrato il meglio del suo repertorio, superando diversi piloti e gestendo molto bene le gomme nel primo stint, che ad altri ha dato diversi grattacapi. Con una macchina un pelino più decente ha fatto vedere buone cose: merita di rimanere in F1 nel 2014.

Hulkenberg: 7. Un’altra gara di sostanza per il pilota tedesco, degna conclusione di una stagione che lo ha visto lottare ad armi pari con i mostri sacri della Formula 1. A differenza di altre volte parte bene, e questo gli permette di tenersi lontano dal mucchio selvaggio e di girare quasi sempre col suo passo gara. Peccato che nessun top hulkenberg gp brasile 2013team gli abbia dato una chance, ma siamo certi che ovunque andrà sarà in grado di mettersi in mostra.

Hamilton: 5. L’incidente con Bottas ha ricordato tremendamente quello con Kobayashi a Spa 2011, quando allora Lewis era in un periodo di appannamento mentale e prestazionale. E’ vero che Bottas aveva un altro po’ di spazio per spostarsi, ma la manovra di Lewis non è stata proprio pulita. Peccato: fino a quel momento stava correndo bene, viaggiava a qualche secondo da Alonso ed era molto più veloce di Rosberg.

Ricciardo e Vergne: 6,5 e 4. Qualcuno diceva che la Red Bull avesse sbagliato nell’aver scelto Ricciardo e non Vergne come successore di Webber. Questo weekend, come tanti altri del 2013, non ha fatto altro che confermare la bontà della scelta di Marko e Horner. Dopo una qualifica in cui i due piloti della Toro Rosso vanno di pari passo, Ricciardo arriva a punti e conduce una gara regolare, Vergne invece viene passato un po’ da tutti e sfida la legge di impenetrabilità dei corpi solidi nel duello con Maldonado.

Di Resta e Sutil: 6 e 5,5. In Brasile proprio non andava la Force India. Entrambi i piloti ci hanno messo grinta e cuore, ma non sono riusciti a cogliere punti. Di Resta, però ci è andato vicino, in quella che potrebbe essere stata la sua ultima gara in Formula 1.

Bottas e Maldonado: 6+ e 5. Il finlandese finisce la gara anzitempo per l’incidente con Hamilton, ma fino a quel momento stava lottando per i punti,bottas gp brasile 2013 dando continuità alla grande prestazione di Austin. Maldonado si è fatto notare solamente quando è stato colpito da Vergne.

Gutierrez: 5,5. Fa un po’ a sportellate con gli avversari pur di recuperare terreno, ma finisce ancora fuori dai punti, dopo aver sbagliato la strategia in qualifica.

Kovalainen: 4,5. Va riconosciuto che il finlandese non è stato un ipocrita: ha ammesso di aver deluso in queste due gare con la Lotus e si è attribuito le colpe della mancanza di risultati. Ad Austin almeno aveva centrato la Q3: in Brasile non si è mai visto.

Bianchi 6,5; Van der Garde 5,5; Chilton 5; Pic 5,5; Grosjean sv.

Extra. Gp del Brasile: 7. Meglio delle gare di Abu Dhabi e Austin, ma sottotono se consideriamo ai gran premi spettacolari che ci ha regalato Interlagos nel corso degli anni. Tuttavia c’è stata azione in pista, e i primi giri ci hanno regalato un bello spettacolo. Gara discreta.

Lo spione Rosberg: 3. Non stiamo qui a massa penalitàdiscutere la penalità di Massa, ma è stato davvero triste vedere Rosberg vantarsi ai microfoni di Sky di aver protestato via radio vedendo Massa oltrepassare la “zona proibita”. Da lui non ci aspettavamo un comportamento da bimbetto che va a fare la spia alla maestra.

La pioggia: 1. Ma come: sei caduta in tutte le sessioni di prova e poi in gara ti fai aspettare invano? “Ma che oooooooh.”