Vettel: 9,5. Vittoria facile per il campione del mondo in carica. Abile nell’infilare subito Hamilton e nel mettere tra sè e gli altri un margine impossibile da recuperare già da subito. Ogni gara che passa sembra maturare sempre più: con queste performance è difficile che qualcuno possa portargli via il quarto titolo consecutivo.
Alonso: 9. Non può essere 10 per via dell’errore in qualifica, ma la gara di Fernando è stata veramente importante, e la determinazione e la cattiveria messa nei primi giri ne sono la prova. Bravo e intelligente alla partenza, martello nel provare a tenere il ritmo di Vettel nella seconda parte di gara, anche se nello stint finale il ritmo non era più simile a quello della Red Bull. Doveva correre all’attacco e provare il tutto per tutto: lo ha fatto ed è arrivato secondo dietro a un grande Vettel.
Hamilton: 7,5. Al sabato è stato il solito fenomeno, dimostrando ancora una volta il suo buon rapporto con la pioggia. Tuttavia in gara non ha potuto niente contro Vettel e Alonso, anche se la sua entrata troppo baldanzosa all’Eau Rouge ha agevolato il sorpasso di Vettel. Ha patito una Mercedes troppo lenta sui rettifili e messa a punto per una gara bagnata: di più non poteva fare. Forse solo un po’ più di cattiveria nella fase finale, dato che il ritmo di Rosberg era leggermente superiore.
Rosberg: 7. Così come a Melbourne avrebbe voluto una gara bagnata, vista la velocità mostrata in qualifica: così come a Melbourne, non l’ha avuta. Un po’ timido nella parte di gara, dove dopo una buona partenza si è fatto infilare da Alonso e ha avuto le sue difficoltà a tenere dietro Webber, poi è venuto fuori alla distanza e ha terminato la corsa a 2 secondi da Hamilton.
Webber: 6. Partiva appena dietro a Vettel ed è arrivato ad oltre mezzo minuto da lui. Nel mezzo una partenza infelice, e vari tentativi di avvicinarsi a Rosberg finiti nel vuoto. Molto veloce con le gomme nuove, poco efficace nella parte finale degli stint: un netto passo indietro dopo le ultime gare che lo avevano visto protagonista.
Button: 7,5. La McLaren si sta pian pianino riprendendo, e Jenson ha grandi meriti per questo. La sua prestazione è stata ampiamente positiva, perfino in qualifica, suo tallone d’Achille. Forse avrebbe potuto rischiare di più, evitando di rientrare ai box per la seconda sosta (nella peggiore delle ipotesi sarebbe comunque giunto al traguardo sesto), ma il sesto posto non è da buttare e permette alla McLaren di guadagnare altri punti sulla Force India.
Massa: 6. Gara sufficiente per la seconda guida della Ferrari. Peccato per la partenza negativa, dovuta soprattutto alla lotta assassina tra le due Lotus. Ha dovuto correre la prima parte di gran premio alla cieca, senza informazioni sul display del volante, ma ha avuto lo stesso l’accortezza di cambiare strategia e di sopravanzare così diversi avversari ai box.
Grosejan: 5,5. Nelle ultime due corse aveva dimostrato di essere un ottimo uomo squadra. A Spa ha invece provato in tutti i modi a rendere la vita difficile a Raikkonen in partenza, spingendolo addirittura fuori pista e facendogli perdere posizioni. E’ stato l’unico pilota di punta ad impostare una corsa su un solo cambio gomme. Strategia sbagliata.
Sutil: 7. Gara combattiva e positiva quella del tedesco della Force India, che nonostante partisse nelle retrovie è comunque riuscito a giocarsi la posizione con Di Resta, partito invece dalla quinta piazza. Re dei sorpassi prima dell’Eau-Reauge Radillion, per una volta graziato dalla sfortuna quando non si è girato dopo la toccata di Maldonado.
Perez: 5. Forse il drive through è stato un po’ troppo severo, ma è anche vero che la chiusura di Perez su Grosejan è stata del tutto gratuita. Era già davanti: che bisogno c’era di spingere fuori il francese? Per questa ragione ha dovuto cambiare strategia e non ha preso nemmeno un punto, mentre Button si metteva in luce.
Ricciardo e Vergne: 7 e 6,5. Hanno pagato a caro prezzo la strategia errata della Toro Rosso al sabato, che ha impedito ai due giovani di superare il Q1. In gara hanno fatto il massimo possibile, e il punto colto da Ricciardo è stato un buon risultato.
Hulkenberg: 5,5. E’ sempre il solito mastino da superare, e anche con una vettura molto lenta ha reso la vita difficile a Raikkonen. Tuttavia la sua voglia di lottare con tutti lo ha portato a distruggere le gomme posteriori, e così Nico ha dovuto anticipare le soste e ha perso la zona punti.
Maldonado: 3. La rivalità con Perez gli ha dato proprio alla testa. Dopo il drive thru subito dal messicano, Pastor si è detto: “Ok: devo inventarmi qualcosa per non sembrare inferiore a lui.” Detto, fatto: un cambio di direzione improvviso alla Bus Stop lo ha portato a colpire Sutil, che se l’è cavata, e Di Resta, che invece si è dovuto ritirare. Stop and go meritato e duello a distanza con Perez vinto.
Di Resta: 6+. Leone in qualifica, abbastanza in ombra in gara. Sarà stata l’emozione di partire là davanti, ma allo start Paul ha vanificato la scelta azzeccata delle intermedie al sabato. Poteva cogliere qualche punticino, ma la manovra killer di Maldonado lo ha messo fuori dai giochi.
Van der Garde 7,5; Bianchi 7; Chilton 7- . In una qualifica con condizioni incerte non avevano nulla da perdere: dovevano azzardare. Lo hanno fatto e hanno centrato il Q2. Poi in gara sono scivolati rapidamente in fondo, ma la voglia di provarci è stata lodevole.
Raikkonen: sv. La striscia interminabile di gare a punti (28) e di gare portate a termine (38) finisce a Spa, circuito che ha consacrato Iceman e che invece domenica si è rivelato spietato. Un problema ai freni lo ha costretto alla resa. Il weekend non era stato comunque niente di che, data la scarsa velocità in rettilineo della Lotus e le temperature fredde, non congeniali alla macchina di Enstone.
Gutierrez 5; Bottas 5; Pic sv.
Extra. Gp del Belgio: 6,5. Tanta azione dietro, ma anche tanta noia davanti. La leadership di Vettel era già consolidata dopo due giri, e le prime cinque posizioni già delineata verso metà gara. Almeno dietro c’è stata molta bagarre.
Stella Bruno e la protesta di Greenpeace: 4. Secondo l’inviata Rai, la protesta di Greenpace era contro il Gp del Belgio. Il fatto che protestino da tempo contro le trivellazioni in Artico della Shell e che la Shell fosse il main sponsor della gara era solo una coincidenza. A pensar male ci verrebbe in mente che la shell paga moltissimi soldi per i suoi spot sulla Rai. Ma preferiamo pensare bene, quindi quella di Stella è solo ignoranza.
Le critiche alla pubblicità su Sky: 5. Sky aveva promesso di mandare in onda le gare senza interruzioni pubblicitarie e l’ha sempre fatto, ma a qualcuno dà fastidio l’unico bordo pubblicitario che appare per 5-6 secondi nel corso del gp. Un’ora prima, Mediaset mandava pubblicità con annesso riquadrino per un giro e mezzo a Brno, perdendosi i tentativi di attacco di Marquez a Lorenzo. Della serie: contestatori, rivolgetevi altrove!
L’intervista della Sangiorgio a Raikkonen: 10. Come rendere un’intervista di 60 secondi indimenticabile? Fare le domande a Kimi!