Formula 1: il Pagellone della stagione 2013 (parte 1)
20 Dicembre 2013 - 8:42
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Vettel: 9,5. 2013 magico quello di Sebastian Vettel. Quarto titolo piloti vettel donuts gp brasile 2013consecutivo, prima vittoria in Nord America (Canada, con successivo bis ad Austin), primo acuto nella sua Germania, campione del mondo con tre gare d’anticipo, nove successi di fila che gli permettono di eguagliare il grande Ascari: traguardi impressionanti per un ragazzo di 26 anni. Disponeva sicuramente del mezzo meccanico migliore, ma anche nella prima parte di campionato, quando la Red Bull non era ancora al massimo della forma, ha dimostrato di saper massimizzare il risultato (vedi Australia e Barcellona). Tra l’altro non si ricordano particolari errori commessi. Titolo più che meritato.

Alonso: 8. A differenza della passata stagione non è stato esente da errori, specialmente in qualifica, ma chiudere al secondo posto della classifica piloti è una mezza impresa, considerata la superiorità del binomio Red Bull-Vettel e il passo del gambero fatto dalla Ferrari nella seconda parte di stagione. Ha avuto la macchina vincente in pochissime occasioni, e in due di queste ha fatto bottino pieno (Cina, Spagna). In alcune gare (Monaco, Corea, India) ha alonso_gp_spagna_2013_gettysofferto anche psicologicamente la non stupefacente competitività della Rossa, arrivando anche ad avere momenti di tensione con la squadra (Ungheria, Monza), ma in altre occasioni ha tirato fuori la sua solita voglia di non mollare mai, anche se il traguardo era un quinto posto (vedi lotta con Hulkenberg ad Austin).

Hamilton: 7,5. Tanti giudicano questa sua stagione come non positiva, ma al debutto con la Mercedes è riuscito a vincere un gran premio, quello dell’Ungheria, e ad ottenere altri 4 podi e 5 pole position (strepitosa quella di Silverstone). Non proprio male, se pensiamo ai risultati ottenuti dalla Mercedes negli anni precedenti. Sia a inizio che a fine stagione ha sofferto la vettura, in particolar modo l’impianto frenante molto diverso da quello della McLaren, ma nonostante questo è uscito vincitore nel confronto col compagno di squadra Rosberg. In alcune gare poteva fare di più, e proprio lui lo ha ammesso con un onestà raikkonen melbourne 2013intellettuale fuori dal comune, ma il suo 2013 rimane più che buono.

Raikkonen: 8. Peccato per la brusca chiusura del rapporto di lavoro con la Lotus, che si è ripercossa nel clima in squadra e che è sfociata nella mancata partecipazione ai gp degl Stati Uniti e del Brasile. Iceman ha comunque disputato un ottimo campionato, vincendo in Australia e collezionando diversi posti sul podio, a volte presi di forza e con sorpassi spettacolari (su Button a Singapore, su Grosjean in Corea). In qualifica non ha sempre brillato, anzi, e questo ha un po’ pregiudicato le sue possibilità di vittoria in alcuni gran premi, ma Raikkonen la sua bella figura l’ha fatta lo stesso, tanto che ha convinto la Ferrari a puntare nuovamente su di lui.

Webber: 7. Il confronto con Vettel è oggettivamente imbarazzante, ma è pur vero che nella classifica dei guasti tecnici Webber è stato leader indiscusso. A differenza del passato, Mark ha patito di più la prima parte di campionato, mentre nella seconda si è tolto qualche soddisfazione prendendosi un paio di pole position e diversi piazzamenti sul podio, ma purtroppo per lui il suo compagno di squadra andava più forte. Peccato che nell’anno dell’addio alla F1 non sia arrivata una vittoria, Rosberg Hamiltonma Webber può andarsene dalla F1 fiero dei suoi risultati e senza rimpianti.

Rosberg: 7,5. 3 pole position, due vittorie e altri due podi, più una manciata di piazzamenti in qualifica e in gara davanti al proprio compagno di squadra, un certo Lewis Hamilton: non male. Il 2013, sotto il profilo dei risultati, è stato il miglior anno di Rosberg in Formula 1, e anche sotto l’aspetto velocistico il figlio di Keke ha fatto vedere ottime cose, specie nella prima parte dell’anno. Ma non è tutto oro ciò che luccica! Quando è stato chiamato a gare di rimonta sono venuti fuori alcuni limiti del tedesco, e anche quando è capitato qualche contrattempo (Giappone con il drive thru, Corea col problema al muso) è parso che Nico subisca mentalmente le situazioni negative.

Grosjean: 7. Fino a Silverstone poco incisivo, dal Nurburgring in poi ha sfoderato il meglio del suo repertorio. Veloce sul giro secco, bravo nella gestione delle gomme (vedi i quarantacinque giri con le medie in India), Grosjean è il pilota che ha fatto più progressi in questo 2013. Monaco a grosjean india 2013parte, non ha più provocato incidenti, e in più di un’occasione è stato lucido nel condurre la propria corsa. Con l’addio di Raikkonen, toccherà a lui caricarsi il peso della Lotus sulle spalle, ma se Grosjean è quello della seconda parte di stagione, allora la Lotus può stare tranquilla.

Massa: 5. Una media di 5,89 punti a gara, con una Ferrari tra le mani, non può garantire la sufficienza alla stagione del brasiliano. In qualche circostanza ha brillato (Barcellona, Silverstone, Monza), in partenza è ancora il fulmine dei tempi migliori, ma tante, troppe volte le sue prestazioni sono state incolori e non hanno portato alcun beneficio alla causa della Ferrari. Come al solito, anche la sfiga ci ha messo lo zampino (Bahrain, Silverstone, Nurburgring), ma anche al netto della sfortuna il bilancio 2013 di Felipe è negativo. Ora dovrà rilanciarsi alla Williams: auguri.