Come accade da diversi anni a questa parte, la Facoltà di Ingegneria ed il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Università degli Studi di Palermo hanno aperto le proprie porte alla manifestazione automobilistica internazionale Ferrari Tribute 2013. I partecipanti alla mostra esporranno le proprie vetture marchiate del Cavallino Rampante dal 9 al 10 ottobre 2013 presso il Museo e il piazzale della Facoltà di Ingegneria. Come da consuetudine, la Facoltà organizza diverse conferenze e attività di contorno con l’obbiettivo di arricchire una manifestazione che presenta un livello di contenuti già molto alto di suo. Uno dei piatti forti dell’edizione di quest’anno è sicuramente il seminario che prende il nome di: “La moderna tecnologia motoristica nelle competizioni sportive”. La conferenza in questione è stata curata dall’ingegner Mauro Forghieri, direttore tecnico del reparto corse della Scuderia Ferrari dal 1970 al 1987.
L’Ing Forghieri è un personaggio molto importante all’interno della Scuderia Ferrari dato che sotto la sua direzione il Cavallino Rampante ha centrato gran parte dei suoi successi storici e ha potuto schierare gente del calibro di Niki Lauda, Gilles Villeneuve e Jody Scheckter. L’obiettivo del seminario era quello di raccontare lo sviluppo e la tecnologia adottata dalle scuderie dagli anni ’80 in poi, con dovuti approfondimenti per quanto riguarda la motoristica Ferrari. Ovviamente non si è solamente parlato della storia ma, tra una domanda e l’altra, Forghieri ha voluto esprimere una propria opinione sulla Formula Uno moderna e sulle differenze che quest’ultima presenta rispetto agli anni in cui ha vissuto all’interno del circus (dal 1970 al 1987). Presente alla manifestazione anche una vecchia conoscenza del motorsport italiano, ovvero Ninni Vaccarella. Su precisa domanda, entrambi hanno espresso una propria opinione personale sulla Formula Uno di oggi e i commenti non sono certamente stati positivi.
Ecco il commento di Mauro Forghieri: “La Formula Uno moderna è molto differente da quella che vivevo io, certe scelte sono davvero proprio senza senso. In primo luogo ritengo che il budget sia davvero troppo elevato. E’ pur vero che negli ultimi anni la Federazione ha molto lavorato in tal senso, ma è davvero ironico che nonostante queste restrizioni continuiamo a vedere quegli enormi motorom all’intero dei paddock. Attualmente il budget cup è fissato sui 400 milioni di euro ma le squadre utilizzano gran parte di questo tesoretto per sponsorizzazioni e pubblicità. Mi spiegate che senso ha? I soldi andrebbero spesi nelle vetture, negli aggiornamenti e sullo sviluppo delle tecnologie, non nella pubblicità. La Formula Uno moderna indirizza le proprie attenzioni in ambiti di secondaria importanza. Ovviamente tutto questo è causato da dei regolamenti abbastanza curiosi che, al mio tempo, non sarebbero mai esistiti. Qualche anno fa scrissi una lettera alle alte cariche della FIA per lamentarmi dei rifornimenti: un pilota dovrebbe saper gestire una vettura che varia di comportamento all’interno della stessa corsa e non una vettura che esegue un rifornimento a ogni quarto di gara. Nell’ultimo caso la vita è molto più semplice perché le performance rimangono sempre costanti“.
L’ex DS della Ferrari, grazie a uno spunto di Vaccarella, ha inoltre espresso un proprio parere sulle attuali prestazioni della Ferrari e sulla situazione della Pirelli: “Le gomme di oggi sono molto curiose. Che senso ha spendere centinaia di milioni in pneumatici che ti permettono di fare solamente dieci giri? Voglio fare un esempio: voi come reagireste nel sapere che gli pneumatici che avete da poco cambiato nella vostra autovettura dispongono di una autonomia pari a venticinquemila chilometri? Io mi incavolerei. Lo spreco di denaro in tal senso è enorme: ogni week-end i team si ritrovano a combattere un consumo incredibile e questo, ovviamente, aumenta l’utilizzo dei set di gomme. La colpa non è comunque da dare alla Pirelli: la casa italiana ha solamente eseguito gli ordini della Federazione che richiedeva mescole abbastanza soffici. Il problema, ripeto, sono i regolamenti che allontanano l’attenzione dalla vera competizione, quella che viveva ad esempio il mio amico Vaccarella”.
Forghieri ha proseguito: “Ritengo assurda la regola dell’ala mobile. Al mio tempo i piloti eseguivano un sorpasso perchè avevano la qualità e il coraggio di affrontare le curve in maniera differente dai propri colleghi. Adesso se quello dietro arriva sotto al secondo puoi solamente lasciarlo passare e se ti azzardi a rispondere viene mandato dal preside. Purtroppo mi rendo conto che attualmente questo sia l’unico modo per creare spettacolo. Vi racconto questa: sapete perchè Red Bull e Lotus si comportano meglio di Mclaren e Ferrari? Semplice: hanno le sospensioni ! Al giorno d’oggi molti team sottovalutano le sospensioni anteriori e sfruttano le gomme per ammortizzare le vibrazioni della vettura. E’ curioso ma è così: molte macchine hanno le sospensioni solo per figura. Considerando il fatto che la Ferrari monta una sospensione di tipo pull rod e quindi più rigida, questo effetto di ammortizzamento viene meno e i risultati sono quelli che vediamo tutti. Le sospensioni di Red Bull e Lotus lavorano meglio perchè semplicemente fanno quello che per cui sono state create. Finché la Ferrari poteva contare su una mescola “sensibile alle variazioni” questo particolare veniva coperto ma adesso, considerando la rigidità delle nuove gomme, possiamo tranquillamente dire che la Ferrari è come se non avesse le sospensioni anteriori. Questo provoca eccessive vibrazioni sul cordolo e quindi una trazione in uscita che lascia abbastanza desiderare”.
La manifestazione proseguirà nelle giornate di domani (dalle 9:00 alle 19:00 sarà possibile visitare il Museo e alle ore 17:00, sempre presso il Museo, sarà presentato il libro “La regina delle Madonie” che tratta della partecipazione della Porche alla Targa Florio) e di dopodomani (alle ore 10.30 è prevista la partenza delle vetture).