C’è voluto un po’ più del previsto, ma alla fine la BMW è riuscita a svelare la sua nuova vettura, che disputerà il campionato DTM. Dicendo addio alla gloriosa M3, che va in pensione dopo aver vinto due titoli dei costruttori consecutivi negli ultimi due anni e, soprattutto, il titolo piloti con Bruno Spengler nel 2011, ecco che arriva la nuovissima e scintillante M4. La casa bavarese punta molto sulla competitività di questa macchina, che darà sicuramente del filo da torcere a Mercedes e Audi nella lotta per il titolo iridato. La presentazione ufficiale alla stampa avverrà il 25 aprile a Monaco di Baviera, nel quartier generale della BMW, mentre la prima apparizione in pista ci sarà il 31 marzo nei test di Budapest.
La M4 DTM ha seguito una gestazione piuttosto lunga e tormentata, che ha impegnato non poco meccanici e ingegneri della BMW per mesi. Infatti, a causa delle ferree regole della categoria, una volta presentate le macchine e prima dell’inizio del campionato, non si possono più modificare le parti fondamentali della vettura, determinando così un lavoro molto minuzioso in fabbrica. I test di marzo e aprile serviranno solo per testare le specifiche parti e per cercare di estrarre subito il pieno potenziale dalla M4, così da essere pronti al debutto del 4 maggio ad Hockenheim.
Questo nuovo mostro da pista monta un V8 da 4.0 litri che sprigiona 480 cv, permettendo di passare da 0 a 100 in circa 3 secondi scarsi; il tutto azionato da un cambio sequenziale al volante da sei marce. E’ anche molto leggera perché, in tutto, non supera i 1.110 kg con un telaio in fibra di carbonio.
Questo il commento di Jens Marquardt, direttore del BMW Motorsports, sulla nuova vettura: “Ancora prima che la M3 finisse la sua ultima gara, in fabbrica stavamo già sviluppando la M4 DTM per il 2014. Preparare una nuova macchina per il DTM è sempre una grande sfida, infatti in non molti altri campionati l’aerodinamica è tanto importante. Qui anche il più piccolo dettaglio può marcare la linea di differenza tra il successo e il fallimento. E il lavoro profuso dai nostri meccanici nei dettagli è ben evidente, come si può vedere dal cofano motor allungato, col muso in forte pendenza; ma anche dalla forma degli specchietti, che sono stati progettati per essere funzionali nell’aerodinamica. Infine, abbiamo mantenuto il tetto sagomato, che è una caratteristica principale della M4 da strada. Insomma, siamo riusciti a sfruttare al meglio l’esperienza raccolta nelle ultime due stagioni con la M3. Dovremo ancora migliorare gradualmente, ma sono fiducioso che lotteremo alla pari con i nostri avversari. Sono sicuro che raggiungeremo tutti i nostri obiettivi“.