Dopo il rientro dalla trasferta di Sakhir, che non ha certo portato bene per Sebastian Vettel, i tecnici e i motoristi di Maranello hanno potuto analizzare nel dettaglio la Power Unit andata in fumo domenica ancor prima dello spegnimento dei cinque semafori rossi.
Le voci che circolavano subito dopo il termine della gara hanno trovato parziale riscontro nel responso finale emerso ieri mattina: la responsabile del fumo bianco e delle scintille uscite dal retrotreno della SF16-H numero 5 è stata sì una valvola di scarico, ma la sua rottura è da considerarsi un effetto, non una causa. Cerchiamo di spiegare meglio.
La rottura della valvola è stata una conseguenza di una serie di circostanze negative che si sono accavallate portando a un cattivo funzionamento di alcuni parametri del motore. Una conferma di quanto detto ci viene data, in un certo senso, anche dal particolare momento in cui c’è stato il cedimento, dato che nel giro di formazione Sebastian era su marce alte e con un regime rotazione del motore decisamente basso. Questo da una parte può far tirare un sospiro di sollievo agli uomini di Maranello, in quanto permette di escludere eventuali problemi strutturali della Power Unit, che avrebbero decisamente compromesso l’andamento dell’intera stagione.
D’altro canto, però, Vettel dovrà ricorrere a un’unità completamente nuova in Cina, portando delle rogne non trascurabili sul piano della rotazione stagionale delle componenti meccaniche, soprattutto in vista dei prossimi aggiornamenti programmati per il Gran Premio di Spagna del 15 maggio.
Quanto visto nei primi due Gran Premi del 2016, che si va ad aggiungere ai problemi dei test invernali di Barcellona, può essere visto come un ulteriore indizio che supporta la tesi di molti addetti ai lavori nel Circus: la Ferrari ha deciso di spingersi oltre nello sviluppo della Power Unit, mettendosi davvero nella scia di Mercedes. Il famoso “bottone magico”, che Hamilton e Rosberg utilizzano in qualifica per avere un surplus di potenza nel giro secco, non è più un’esclusiva delle Frecce d’Argento, ma da quest’anno dovrebbe avercelo anche la Ferrari.